Mr. Pùntilla e il suo servo Matti per la Stagione dei Teatri
Mr. Pu?ntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht sarà protagonista alla Stagione dei Teatri da giovedì 23 a domenica 26 marzo 2017 con inizio ore 21 e domenica ore 15.30.
Fondatore e condirettore del Teatro dell’Elfo insieme a Elio De Capitani, Ferdinando Bruni porta all’Alighieri una delle più incisive commedie di Brecht. Mr Pu?ntila e il suo servo Matti e? la riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, l’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano. Il messaggio di Brecht e? attualissimo: solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra le classi e il benessere di cui godiamo altro non e? che il ghigno di Pu?ntila ubriaco. Sabato 25 marzo il Teatro dell’Elfo incontra il pubblico in sala Corelli alle 18.
Considerata una delle migliori commedie di Brecht, scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata, Puntila e il suo servo Matti fu rappresentata per la prima volta quando Brecht rientrò in Europa dall'esilio negli Stati Uniti, dapprima a Zurigo nel 1948, poi scelta per inaugurare nel 1949 la prima stagione del Berliner Ensemble. Brecht mette in scena una "variante" di dottor Jeckyll e Mister Hyde (e per altri versi una variante di Luci della città, a cui si era probabilmente ispirato): il ricco possidente Puntila è infatti un personaggio a due volti, schizofrenico come il milionario del film di Chaplin e come Shen Te, la protagonista nell'Anima buona. Da sobrio è un tiranno che vessa i suoi dipendenti, sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre. Al tagliente Matti il compito di smontare le false promesse e la falsa bontà del suo padrone, in un rapporto che a tratti richiama nobili precedenti (da Don Chisciotte/Sancho Panza a Don Giovanni/Leporello) e a tratti rimanda alle comiche finali dei film muti.
Una riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. E il messaggio di Brecht, attualissimo in un mondo in cui l’uno per cento della popolazione detiene metà della ricchezza globale e il resto delle risorse è in mano a un quinto degli abitanti, suggerisce che solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra ricchezza e povertà e che il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Puntila ubriaco.
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