A Lugo si va a teatro nello scenario suggestivo delle Peschiere della Rocca
Un luogo suggestivo di Lugo, le Pescherie della Rocca, tradizionalmente spazio espositivo per mostre, farà da sfondo a tre spettacoli teatrali dal 28 gennaio al 25 febbraio 2024. Ancora “Fuori dal Teatro, dentro la città” per questo cartellone che non vuole dimenticare il pubblico della prosa. Si inizia domenica 28 gennaio con "Canto alle vite infinite" di e con Elena Bucci, musiche originali eseguite dal vivo da Christian Ravaglioli. Lo spettacolo è un tributo alla natura, ai luoghi cari della Romagna, tristemente colpiti da recente alluvione, in cui rivivono donne, uomini, storie e leggende in una narrazione che si fa sogno.
Elena Bucci è attrice, autrice, regista. Debutta e si forma con Leo de Berardinis, fonda e guida con Marco Sgrosso la compagnia Le belle bandiere. Dirige e interpreta testi classici e contemporanei, scrive drammaturgie originali spesso in musica, crea progetti dove dialogano diverse discipline, dalla musica al cinema, attraverso i quali riapre al pubblico spazi della memoria, luoghi d’arte e teatri. Fra i riconoscimenti: Premio Ubu per le interpretazioni di sue drammaturgie e regie, Premio Ubu per il lavoro con Claudio Morganti, Premio Duse, Premio Hystrio – ANCT Associazione Nazionale Critici Teatrali, Premio Hystrio Altre Muse, Premio ETI Olimpici del Teatro ora Le Maschere del Teatro, Premio Viviani, Premio Scenari Pagani. Collabora con altri registi, artisti, musicisti, scrittori, danzatori, studiosi. Lavora inoltre per il cinema d’autore. Scrive e interpreta testi per radio e televisione. Ha collaborazioni artistiche continuative con teatri nazionali, festival, compagnie, teatri di tradizione e innovazione, in Italia e all’estero. Si occupa di alta formazione.
Si prosegue poi domenica 11 febbraio con Denis Campitelli e il suo "A trebbo con Shakespeare". L'attore cesenate allievo di Franco Mescolini da anni sviluppa una vena particolarissima, muovendosi tra il dialetto romagnolo e le derive del teatro contemporaneo è autore e interprete di questo spettacolo. “Trebbo” deriva dalla parola dialettale “trebb” che significa incontro, ritrovo, veglia con amici. In Romagna, fino qualche anno fa, questi incontri avvenivano nelle stalle dove, nelle lunghe e gelide notti d’inverno, donne e uomini si trovavano per raccontarsi storie attorno al lume di una lanterna. Sembra che le storie più raccontate, divertenti e inquietanti allo stesso tempo, fossero quelle in cui si parlava di spiriti. La gente era convinta che di notte si potesse “vedere” e “sentire”. Ed ecco che ai giorni nostri, nel ristrutturare una vecchia casa colonica, proprio nell’anfratto del muro di una stalla, viene ritrovato un vecchio manoscritto. E’ Teatro. Racconta degli spiriti di Amleto, Romeo e Giulietta, Otello. E’ Shakespeare riscritto da poveri contadini, rigorosamente in dialetto romagnolo.
La rassegna si chiude, domenica 25 febbraio, con due atti unici di Marco Martinelli del Teatro delle Albe, "Slot Machine" e "Saluti da Brescello". "Slot Machine" con Alessandro Argnani racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso. Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura.
"Saluti da Brescello" con Luigi Dadina e Gianni Parmiani, parla di un'Italia che sta cambiando, di una regione che si credeva avere tutti gli "anticorpi", ma che non è risultata immune dalla corruzione. Le statue di Peppone e Don Camillo in un onirico dialogo notturno raccontano la vicenda realmente accaduta a Donato Ungaro, vigile a Brescello, licenziato senza giusta causa per le sue denunce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel paese.
Marco Martinelli è tra i maggiori registi e drammaturghi del teatro italiano. Nel 1983 fonda il Teatro delle Albe, che tuttora dirige insieme a Ermanna Montanari, con la quale ha formato una pluripremiata “coppia alchemica”, nella vita e sulla scena. Per il suo originale talento, riconosciuto dalla critica nazionale e internazionale, ha vinto sette volte il Premio Ubu (l’Oscar del teatro italiano) per la regia, la drammaturgia e la pedagogia, e altri riconoscimenti in Europa e nel mondo. E’ stato direttore artistico di Ravenna Teatro dal 1993 al 2013. Le sue drammaturgie sono tradotte e messe in scena in dieci paesi nel mondo, e tra le pubblicazioni vanno ricordate Aristofane a Scampia e Nel nome di Dante, edite da Ponte alle Grazie.
Gli spettacoli avranno inizio alle 20.30. Prezzo biglietti 15 euro, con vendita dal 20 gennaio online sul sito www.vivaticket.com e presso i punti vendita vivaticket o le sere di spettacolo dalle ore 19.30 presso le Pescherie. Info e prenotazioni: www.teatrorossini.it - tel. 0545.299542.