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Un "guscio" in vetroresina per proteggerla: la Barca di Teodorico è tornata a casa

Partita con un trasporto eccezionale da Comacchio, l'imbarcazione si trova ora in un magazzino individuato come luogo transitorio, prima della sua esposizione

Trasportata all’interno di un guscio protettivo in vetroresina, ambiente adatto a mantenere le condizioni di umidità in cui, per secoli, il legno è rimasto ed è giunto fino a noi, la Barca di Teodorico è finalmente tornata a casa. E ora si pensa alla sua futura valorizzazione ed esposizione. Partita nella tarda mattinata di giovedì da Comacchio, la nave è giunta a Ravenna nel primo pomeriggio con un trasporto eccezionale realizzato dal Consar per conto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini e il giorno dopo, venerdì, è stata collocata in un immobile di via Zara facente capo ad Azimut, sede individuata di concerto tra Soprintendenza e Comune, presa in sublocazione transitoria da Azimut stessa da parte del Comune.

Si tratta di una sublocazione perché il magazzino fa parte di una porzione più ampia di un immobile di proprietà di Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. che lo ha affittato ad Azimut come deposito di mezzi aziendali. Il contratto, della durata di un anno con possibilità di eventuali proroghe, prevede un canone annuo di 4.800 euro, comprensivo del sistema di protezione per la perimetrazione dell’area, della video sorveglianza e delle spese per le utenze oltre all’utilizzo delle parti comuni. La stipula del contratto era stata preceduta da un sopralluogo fatto congiuntamente da Comune e Soprintendenza per verificare l’adeguatezza dell’edificio per il ricovero temporaneo di un bene di tale importanza.

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