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Cronaca

La Barca di Teodorico è tornata a Ravenna. Entro il 2026 un "cantiere aperto" al Museo Classis

Il sindaco: "L'arrivo di questa nave ha richiamato tanto affetto ed entusiasmo da parte della cittadinanza". Si attendono le ultime verifiche sullo stato dell'imbarcazione prima di procedere con il restauro finale che, probabilmente, sarà completato nelle sale del museo di Classe

Un reperto archeologico straordinario, che si è conservato per secoli grazie alla permanenza del legno in ambiente umido, all'ombra del Mausoleo di Teodorico. E per questo, anche se molto probabilmente non faceva parte della flotta del re barbaro, l'imbarcazione rimarrà sempre legata al nome di Teodorico e sarà una delle principali "tesori", in vista dell'anniversaio del 2026, a 1500 anni dalla morte del sovrano dei goti. Giovedì la “Barca di Teodorico” è tornata a Ravenna. Prende così avvio in maniera tangibile il percorso, al quale in realtà si sta lavorando già da diverso tempo, che porterà alla restituzione alla comunità ravennate del prezioso reperto archeologico, rinvenuto nel 1998 durante i lavori di realizzazione del parco Teodorico.

La Barca di Teodorico è tornata a Ravenna

Il progetto per riportare la nave a Ravenna, fortemente voluto dalla Soprintendenza e dal Comune, è iniziato nel corso del 2021 con l’ottenimento di un importante finanziamento del ministero della Cultura, finalizzato al trasferimento e all’esecuzione di indagini diagnostiche per acquisire dati utili alla successiva progettazione del restauro. Durante questi tre anni sono state svolte analisi in collaborazione con l’Istituto Centrale del Restauro e si sono effettuati lavori finalizzati a consolidare la struttura contenitiva del reperto per consentirne il trasporto in assoluta sicurezza. Contemporaneamente sono stati aperti alcuni tasselli del guscio contenitivo per verificare lo stato conservativo del legno attraverso esami specialistici indispensabili a definire il tipo di restauro che sarà necessario operare. Soltanto al termine di queste operazioni è stato finalmente possibile dare avvio allo spostamento della barca da Comacchio, dove era custodita dal 1999, nel padiglione marino del Museo archeologico, a Ravenna.

L'auspicio: "Un cantiere aperto al Museo Classis"

Ora si dovrà attendere ancora un po' di tempo prima di ammirare la preziosa barca dal vivo. Entro fine anno è attesa la relazione del professor Fioravanti (dell'Università di Firenze) che sta conducendo un'accurata indagine sullo stato del legno dell'imbarcazione. Allo stato attuale, comunque, "la barca sembra godere di buona salute", spiega la soprintendente Federica Gonzato, e una volta giunta la relazione finale si potrà capire l'entità dei fondi necessari al restauro (a carico della Soprintendenza), completare l'intervento ed esporla al Museo Classis. L'auspicio è quello di realizzare un "cantiere aperto", rivela Gonzato, per rendere partecipi i cittadini del processo di restauro. Al Classis verrà insomma ultimato l'intervento di valorizzazione del beme dando modo ai cittadini di osservare con i propri occhi i restauratori al lavoro. Difficile determinare i tempi di questa operazione: molto dipenderà dallo stato dell'imbarcazione evidenziato dalla relazione sullo stato del legno.

La volontà sembra comunque quella di accelerare i tempi. "Non meno di un anno e non più di due anni", afferma la Soprintendente in merito ai tempi per l'esposizione pubblica del bene. L'obiettivo è comunque quello che l'imbarcazione, che probabilmente si tratta di una barca utilizzata per i trasporti commerciali tra le paludi e i fiumi della Ravenna antica, sia pronta per essere ammirata durante le manifestazioni per l'anniversario dei 1500 anni dalla morte di Teodorico, che cadrà nel 2026. 

“L’arrivo della barca di Teodorico a Ravenna – commentano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – segna finalmente un primo, importantissimo, passo in avanti verso il concretizzarsi di un progetto che era nel nostro cuore e nelle nostre speranze da diverso tempo e per il quale ci siamo impegnati molto nel ricercare i fondi necessari, trovandoli due anni fa nell'ambito dell'Accordo di valorizzazione da parte dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini, che ringraziamo. Finalmente la nave di Teodorico è tornata a Ravenna e ora può prendere avvio il percorso che porterà alla valorizzazione e alla restituzione alla comunità, nell’ambito del museo Classis di questo reperto archeologico di altissimo pregio risalente all’epoca di Odoacre”.

Per la Soprintendente Gonzato è “un passo importante per arrivare concretamente alla valorizzazione finale dell’imbarcazione e della sua fruizione presso il museo Classis oltre a rappresentare un’importate sinergia tra enti che vede nella collaborazione un punto di forza degli attori culturali del territorio”.

Il trasporto e la "casa" temporanea

Partita nella tarda mattinata di giovedì da Comacchio, la nave è giunta a Ravenna nel primo pomeriggio con un trasporto eccezionale realizzato dal Consar per conto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini e il giorno dopo, venerdì, è stata collocata in un immobile di via Zara facente capo ad Azimut, sede individuata di concerto tra Soprintendenza e Comune, presa in sublocazione transitoria da Azimut stessa da parte del Comune.

Si tratta di una sublocazione perché il magazzino fa parte di una porzione più ampia di un immobile di proprietà di Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. che lo ha affittato ad Azimut come deposito di mezzi aziendali. Il contratto, della durata di un anno con possibilità di eventuali proroghe, prevede un canone annuo di 4.800 euro, comprensivo del sistema di protezione per la perimetrazione dell’area, della video sorveglianza e delle spese per le utenze oltre all’utilizzo delle parti comuni. La stipula del contratto era stata preceduta da un sopralluogo fatto congiuntamente da Comune e Soprintendenza per verificare l’adeguatezza dell’edificio per il ricovero temporaneo di un bene di tale importanza.

La barca di Teodorico: la scoperta e il restauro

Reperto archeologico di competenza statale, la “Barca di Teodorico” fu rinvenuta nel 1998 durante i lavori per la realizzazione del parco Teodorico. L’imbarcazione di età tardo-antica, risalente all’epoca di Odoacre (435-495), aveva parte del carico ancora conservato. L’allora Soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia-Romagna dispose il trasferimento del reperto, di indubbio pregio, all’interno di un guscio protettivo in vetroresina, a Comacchio, dove l’imbarcazione fu sottoposta ad un processo di consolidamento con applicazione di PEG, polimero utilizzato per il recupero dei legni archeologici bagnati.

A settembre del 2021 è stato annunciato dall’allora ministro della Cultura Dario Franceschini un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro nell'ambito dell'Accordo di valorizzazione che ha come fulcro l’area di Classe. Il finanziamento del Ministero comprende un intervento di riqualificazione della basilica di Sant'Apollinare in Classe, con il rifacimento di tutti gli infissi e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione nell’area di accesso, ma soprattutto la valorizzazione della “Barca di Teodorico” in un padiglione dedicato del museo Classis, di cui sono state recentemente inaugurate due nuove sezioni.
 

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