Emilio Rosetti, il "padre" dell’ingegneria argentina con il cuore in Romagna
In Argentina, sua patria adottiva, lo ricordano come “el padre de la ingenieria” del paese sudamericano. Ma come giunse dall’altra parte del globo?
Nato in quella città eternamente sospesa tra passato e futuro che è Ravenna, ne ho in qualche modo ereditato i tratti: il mio sguardo si rivolge ora al mare, alla scoperta di ciò che è distante e lontano, ora verso l'entroterra, scandagliandone le secolari tradizioni. Di formazione archeologo, amo infatti 'scavare' nel passato in lungo e in largo. Sono un lettore onnivoro e un accanito bibliofilo, principalmente per passione, ma anche perché credo che ogni lettura sia un viaggio, prima di tutto dentro se stessi. Amo anche scrivere, poiché credo che la parola sia lo strumento che più ci permette di riflettere e che quindi più ci avvicina a quell'utopia chiamata conoscenza
In Argentina, sua patria adottiva, lo ricordano come “el padre de la ingenieria” del paese sudamericano. Ma come giunse dall’altra parte del globo?
Biondo dimostrò di aver compreso l’importanza di quel periodo che convenzionalmente oggi facciamo iniziare nel 476 e facciamo terminare nel 1492 e che definiamo - anche grazie a lui - Medioevo
Ha dedicato la sua instancabile attività alla conservazione e alla rivalutazione della cultura tradizionale romagnola fondando, tra le altre, la Cà de Ven di Ravenna, la 100 km del Passatore, l’Ente Ceramica Faenza, l’Ente Musica Romagna e l'associazione “Fo-Fa” (Forlì-Faenza)
E' poco noto che sia un romagnolo ad occupare un posto d’onore nella storia dell’eterna rivalità tra ‘Grifoni’ e ‘Doriani’. Si tratta di Giuseppe ‘Pinella’ Baldini
Recentemente la sua opera, benché in parte compromessa dallo stretto rapporto con il regime fascista (dal quale Ugolini sembrò tuttavia prendere le distanze negli anni Trenta), è stata gradualmente riscoperta e rivalutata
Il mito di Baracca va ben oltre le sue imprese belliche e sopravvive anche grazie ad un simbolo: il cavallino rampante