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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Ampliamento dell’Esp, Confcommercio: "Così chiuderanno negozi in centro"

Confcommercio ha ritenuto che partecipare a tale Conferenza, "per di più senza voto deliberativo, sarebbe stata una legittimazione a tale modo di operare"

"Confcommercio Ravenna non ha partecipato alla Conferenza dei Servizi in Municipio a Ravenna con all’ordine del giorno l’ampliamento dell’Esp per una precisa volontà maturata in tutti questi anni di battaglie contro la nascita e l’ampliamento del centro commerciale". Così il presidente dell'associazione di categoria, Graziano Parenti. "Dal momento che è esistito ed esiste una chiara e precisa volontà politica e partitica della Giunta che governa il Comune di Ravenna di procedere in ogni caso con l’ampliamento, Confcommercio ha ritenuto che partecipare a tale Conferenza, per di più senza voto deliberativo, sarebbe stata una legittimazione a tale modo di operare", chiosa..

Parenti ricorda "che Confcommercio si oppose con forza all’adozione della variante al PTCP della Provincia di Ravenna che stabiliva la possibilità di apertura di grandi strutture commerciali per circa 70.000 metri quadrati di superficie, ivi compreso il raddoppio dell’Esp. Se la Giunta di Ravenna e quella provinciale intendono continuare a trattare il tema del commercio in questo modo raccoglieranno i frutti della loro azione politica con le conseguenti ulteriori chiusure di attività commerciali in città e nel forese e acuiranno ulteriormente la grave situazione occupazionale".

Ribadisce "che ogni volta che scompare un esercizio commerciale in città, ma ancora di più nel forese, si crea un disservizio per i residenti e l’intera comunità, ma questo sembra non interessare ai politici ravennati. I politici dovrebbero volgere il proprio sguardo a quello che sta accadendo nelle principali città europee, come ad esempio in Francia, dove in seguito ad una scellerata politica di espansione dei centri commerciali si è creato un vuoto nelle città e ora sono costretti ad incentivare il piccolo commercio. Piccolo commercio che, al contrario, nei Comuni della provincia di Ravenna continua ad essere vessato con fiscalità locale spinta sempre ai massimi livelli; ultimo caso l’esempio della Tari e della Tasi".

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