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Versalis, i sindacati incontrano il premier Renzi: "Incontro deludente"

I sindacati sottolineano l'esito “deludente” dell'incontro, in quanto "non sono emerse sostanziali novità riguardo alla vertenza per la vendita di Versalis".

Una delegazione di lavoratori di Versalis Ravenna, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno incontrato venerdì sera il premier Matteo Renzi. All'incontro hanno partecipato anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il consigliere regionale Gianni Bessi, gli assessori Massimo Cameliani e Roberto Fagnani e il candidato Pd a sindaco di Ravenna Michele De Pascale. I sindacati sottolineano l'esito “deludente” dell'incontro, in quanto "non sono emerse sostanziali novità riguardo alla vertenza per la vendita di Versalis".

Il presidente del consiglio, affermano i sindacati, ha spiegato che "il piano industriale viene sviluppato in autonomia da Eni e il governo non interferirà; che la chimica ha prospettive a lungo termine ma necessita di cospicui investimenti; e che li investimenti se non fatti dal pubblico, in questo caso Eni, in qualità di espressione di un azionariato di riferimento pubblico, li dovrà fare un privato". Inoltre, viene aggiunto, "il privato individuato dovrà avere tutte le caratteristiche di idoneità ad assicurare un futuro alla chimica. L'opzione Cassa Depositi e Prestiti (CdP) non è in campo in quanto risulterebbe un “doppio intervento statale”, visto che è già detentrice di quote Eni e che “non c’è nessuna intenzione di ricostituire l’IRI”".

La delegazione sindacale ha, ancora una volta, sottolineato come "sia per Saipem che per Snam la Cassa Depositi e Prestiti sia intervenuta rilevando quote delle stesse e ribadito la propria contrarietà alla cessione della maggioranza di Versalis a SK Capital, un fondo con limitate capacità finanziarie e con sede alle Cayman". Cgil, Cisl e Uil riportano inoltre come "l'incontro è stato comunque segnato da quanto avvenuto nel pomeriggio quando, ad un gruppo di lavoratori del petrolchimico, è stato proibito l'accesso a piazza del Popolo a Ravenna dove si è tenuto il comizio di Renzi, poiché non risultava possibile accedere con nessun tipo di striscione, a partire da quello storico della Rsu del petrolchimico icona dell’identità unitaria dei lavoratori dello stabilimento e non certo un pericoloso stendardo eversivo".

I sindacati "condannano l'episodio come una pesante, inutile e provocatoria violazione del diritto di espressione di liberi cittadini che non hanno mai avuto nessuna intenzione di causare disordini o interferire con il comizio in atto ma solamente presenziarvi, affidando a semplici striscioni da deporre a lato piazza, la loro delicata situazione e la loro provenienza, dichiarando sin da subito la disponibilità a concordarne con le forze dell’ordine modalità e contenuti. Nei prossimi giorni Renzi farà una verifica con Descalzi, pur non essendo comunque in condizione di assumere alcun impegno se non la condivisione passo passo dell'evolversi della vicenda con le istituzioni locali".

Le organizzazioni sindacali territoriali "prendono atto che il presidente del Consiglio ha lasciato comunque le responsabilità delle decisioni ad altri. L’avere raggiunto senza grandi esiti l’interlocutore più alto possibile in questa vertenza non fermerà certo il percorso di difesa della chimica italiana e dei suoi lavoratori e vedrà Filctem, Femca e Uiltec, comunque, ancora più determinate nella ricerca di soluzioni e garanzie, forti dal sostegno,come accaduto anche ieri, di tutti i lavoratori del petrolchimico". 

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