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Economia

La crisi del Consorzio Agrario preoccupa i sindacati

L'impennata decisa negli anni 2011 e 2012 del costo del denaro, e conseguentemente degli oneri finanziari, ha aggravato le difficoltà di bilancio del Consorzio

Il Consorzio Agrario di Ravenna sta attraversando un periodo di difficoltà economica, solo in parte determinato dalla crisi del settore agricolo e dalle ricadute della crisi finanziaria ed economica del Paese. L' impennata decisa negli anni 2011 e 2012 del costo del denaro, e conseguentemente degli oneri finanziari, ha aggravato le difficoltà di bilancio del Consorzio che ha chiuso gli ultimi due esercizi con perdite superiori al milione di euro.

Già a gennaio 2011 l'azienda ha disdetto il contratto integrativo aziendale e, dopo una difficile trattativa, ha siglato con i sindacati un nuovo contratto che, tutelando i diritti acquisiti dai lavoratori, teneva conto della difficile situazione aziendale. Nel corso del 2012, i lavoratori assistiti da  Flai-Cgil, Uiltucs-Uil e Fai-Cisl si sono fatti carico della grave situazione economico-finanziaria dell’azienda sottoscrivendo un accordo di cassa integrazione straordinaria (Cigs) per crisi aziendale della durata di 12 mesi a decorrere dall'1 agosto 2012.

Nell’ambito del medesimo accordo, a fronte della disponibilità dell’azienda a far ruotare i dipendenti  posti in Cigs per evitare la cassa integrazione a zero ore per lunghi periodi, le parti hanno convenuto di sospendere l’erogazione di parte del premio di produttività aziendale che garantiva ai lavoratori una somma pari a circa una mensilità aggiuntiva.

Nel corso di questi mesi l’azienda, sostanzialmente, non ha applicato l’accordo gestionale di Cigs,  collocando, di fatto, la stragrande maggioranza dei lavoratori in Cigs a zero ore senza rotazione e di conseguenza senza alleggerire il disagio economico agli stessi dipendenti. A nulla sono valsi gli incontri tra i sindacati e la direzione aziendale per cercare di fare applicare gli accordi sottoscritti. “A questo punto – sostengono i sindacati - riteniamo necessario coinvolgere gli enti preposti portandoli a conoscenza della delicata  situazione  che i lavoratori stanno subendo da diverso tempo”.

L’azienda ha incassato la sospensione del premio aziendale che era stata concordata, ma non applica correttamente la parte dell’accordo che sancisce elementi di garanzia per il reddito dei lavoratori. “In una fase così delicata e al fine di individuare un percorso che consenta un  riequilibrio dei conti aziendali – concludono Flai-Cgil, Uiltucs-Uil e Fai-Cisl – è imprescindibile  il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze. Anche perché le scelte effettuate dal Consorzio negli ultimi anni appaiono, quantomeno, poco convincenti e rischiano di  scaricare sulle maestranze colpe non loro”.

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