rotate-mobile
Economia

Produzione di castagne, Coldiretti: "Raccolto in forte calo rispetto al 2020 ma ottima qualità"

"Per via dell’ormai ultradecennale contrazione produttiva, c’è sempre il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Turchia, Portogallo, Grecia e Spagna", avverte la Coldiretti

Tornano sulle nostre tavole le castagne con un raccolto che tuttavia sulle colline del Ravennate è in forte calo rispetto al 2020 ma con frutti sani, di buona pezzatura e ottima qualità. E’ quanto emerge dal monitoraggio effettuato dalla Coldiretti che stima per il frutto simbolo dell’autunno una produzione inferiore alla precedente stagione, in alcune aree quasi dimezzata, per via della siccità estiva.

Un ritorno atteso dopo che in alcune zone, compresa l’area dell’alta collina faentina in cui opera il Consorzio produttori della Valle del Senio e dei Marroni IGP del Mugello, tra Casola Valsenio, Palazzuolo, Riolo Terme e Brisighella negli anni passati si era rischiata addirittura l’estinzione per la presenza del cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina. "Contro il parassita – ricorda la Coldiretti – è stata avviata una capillare guerra biologica con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, antagonista naturale che ha fatto il suo dovere".

Si resta dunque ancora lontani dai fasti produttivi del passato per quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Basta ricordare che nel 1911 la produzione nazionale di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili, mentre quella attesa per il 2021 non supera i 38 milioni.

"Per via dell’ormai ultradecennale contrazione produttiva - mette in guardia Coldiretti - c’è sempre il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Turchia, Portogallo, Grecia e Spagna, considerato che le importazioni nel 2020 sono risultate pari a ben 24,3 milioni di chili, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori". Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. "Ancora peggiore è la situazione dei trasformati - prosegue Coldiretti - per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Produzione di castagne, Coldiretti: "Raccolto in forte calo rispetto al 2020 ma ottima qualità"

RavennaToday è in caricamento