rotate-mobile
Economia

Riforma del lavoro, Cna: "Il Governo si concentri su sviluppo e investimenti"

Lunedì, alle ore 17, nella sede della CNA provinciale (sala Bedeschi), in viale Randi, 90 a Ravenna si terrà il convegno: “La riforma del mercato del lavoro: equità e flessibilità”.

Lunedì, alle ore 17, nella sede della CNA provinciale (sala Bedeschi), in viale Randi, 90 a Ravenna si terrà il convegno: “La riforma del mercato del lavoro: equità e flessibilità”. Aprirà i lavori Daniela Toschi, responsabile Divisione Relazioni Industriali della CNA di Ravenna. Seguiranno gli interventi dell’onorevole Giuliano Cazzola, vicepresidente XI Commissione Lavoro della Camera (PdL); onorevole Paola De Micheli, responsabile PMI (PD); onorevole Nedo Poli, responsabile Lavoro e Previdenza (UDC).

Le conclusioni saranno affidate a Enrico Amadei, direttore Divisione Economica e Sociale  CNA Nazionale. Presiederà i lavori Pierpaolo Burioli, vicepresidente provinciale della CNA. “Dopo la manovra economica d’emergenza molto pesante del Governo Monti – sostiene Burioli - che ha l’obiettivo di evitare lo scivolamento dell’Italia verso il default e di rafforzare la credibilità del nostro Paese sul piano internazionale, ci aspettiamo ora una nuova fase in cui l’Esecutivo concentri le proprie forze sul terreno dello sviluppo, degli investimenti, delle liberalizzazioni vere”.

In questo quadro di prospettiva – prosegue Burioli - si colloca anche  il confronto in corso tra Governo e parti sociali sulla Riforma del Lavoro, questione che per la CNA occupa un ruolo centrale. La nostra organizzazione ha già dichiarato da subito la propria disponibilità al confronto, ma parte da un presupposto preciso e condiviso da tutta Rete Imprese Italia: per creare nuovi posti di lavoro non servono soluzioni preconfezionate che riducano la flessibilità. Né l’ulteriore aumento dei costi, né l’irrigidimento normativo, aiuterebbero le aziende  a favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Abbiamo invitato a Ravenna tre Parlamentari, esponenti di tre forze politiche rappresentative, e un dirigente nazionale della CNA, per trattare i temi  del rilancio del mercato del Lavoro. La politica sarà chiamata ad esprimersi in Parlamento e, soprattutto, a costruire una prospettiva che negli anni a venire consolidi i grandi sacrifici che cittadini ed imprese stanno affrontando oggi nella speranza di generare nuove opportunità per i nostri figli”.

“In una situazione come quella italiana – aggiunge Daniela Toschi -  caratterizzata da forti divari territoriali, il mercato del lavoro è strettamente collegato ai sistemi di relazioni sindacali costruiti dalle parti sociali in decenni di confronto e di contrattazione collettiva. Le flessibilità del lavoro sono positive  quando sono in grado di combinare le esigenze datoriali, originate anche dalle evoluzioni in atto, con le tutele che la storia delle relazioni industriali ha posto a favore del lavoratore. Le politiche  occupazionali devono, da un lato contemplare forme di flessibilità, dall’altro prevedere  meccanismi di sostegno al reddito coerenti con le specificità dei diversi settori  produttivi e orientate a modelli di welfare contrattuale e sussidiarietà realizzati anche attraverso la bilateralità”.

“Per sostenere le politiche occupazionali – continua Toschi - è importante disporre di strumenti contrattuali adeguati. Uno strumento particolarmente efficace per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è il contratto di apprendistato. Va, inoltre, rafforzato il contratto di inserimento per favorire l’occupazione di donne e over 55, anche nella prospettiva dell’invecchiamento attivo. Il contratto a tempo determinato non può avere costi ulteriori in quanto risponde a esigenze di organizzazione del lavoro rispetto alle quali i CCNL hanno individuato soluzioni a tutela di imprese e lavoratori che costituiscono esempi di buona occupazione. Pensare di incrementare i costi del contratto a tempo determinato, significa penalizzarlo e ridurre opportunità di lavoro e competitività delle imprese. Per quanto attiene il lavoro a progetto e le partite IVA sarà necessario colpire le patologie nell’utilizzo, anche intensificando gli strumenti di controllo e di incrocio con le banche dati già esistenti, mentre una eventuale introduzione di parametri vincolanti di carattere economico e/o qualitativo-professionale potrebbe incidere sul lavoro autonomo genuino, scoraggiando l’iniziativa imprenditoriale".

Le imprese dell’artigianato – concludono all’unisono Burioli e Toschi - non possono sopportare ulteriori incrementi del costo del lavoro. Al contrario, occorre intervenire su oneri e contribuzioni che costituiscono forme di solidarietà impropria tra settori economici, iniziando dalla riduzione delle tariffe INAIL delle gestioni terziario e artigianato in forte avanzo da molti anni e verificando nell’ambito delle aliquote INPS per le prestazioni temporanee la possibilità di ridurre quella relativa alla malattia.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riforma del lavoro, Cna: "Il Governo si concentri su sviluppo e investimenti"

RavennaToday è in caricamento