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Pasqua, in tavola 398 prodotti emiliano-romagnoli. Confartigianato: "Ma in regione mancano i pasticceri"

Grande forza del comparto alimentare e dolciario regionale. Tuttavia secondo Confartigianato in Emilia-Romagna mancano 1.260 professionisti del settore

In occasione della Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna, nella nostra regione sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali oltre 3.000 pasticcerie e imprese del settore dolciario (pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc.) con una alta vocazione artigianale: sono 2.758 le imprese artigiane, rappresentando l’83,6% delle imprese totali del settore. Un comparto non da poco, visto che, solo nella provincia di Ravenna, il dolciario artigiano rappresenta ben 278 delle 334 aziende del settore.

"I prezzi della pasticceria fresca salgono della metà rispetto all’alimentare - riferisce Confartigianato - la crisi combinata di materie prime e dell’energia hanno ribaltato effetti pesanti sul comparto dolciario e in particolare sulle pasticcerie, che però reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari e inferiore alla media europea. Purtroppo a febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali hanno registrato un +34,9% su base annuale e sono superiori dell’83,4% al livello del 2019. Se a febbraio 2023 i prezzi al consumo dei prodotti alimentari è stato del +13,2%, i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca si sono fermati al +6,5%, un ritmo di crescita che è circa un terzo rispetto al +18,4% registrato dai prezzi della pasticceria confezionata".

La tavola di Pasqua degli italiani è affollata di prodotti della tradizione: la biodiversità della produzione agroalimentare emiliano-romagnola, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 398 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, che posizionano la nostra regione al quarto posto dietro a Campania (580 prodotti), Toscana (464 prodotti) e Lazio (456 prodotti).

Confartigianato lancia però l'allarme sul piano lavorativo. Quasi metà dei pasticceri, panettieri e pastai artigiani sarebbero difficili da reperire: "In Emilia-Romagna delle 2.770 entrate previste dalle imprese per le professioni di pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali, 1.260 unità pari al 45,5%, risulta di difficile reperimento, quota superiore di 2,4 punti rispetto a quella nazionale (43,1%). Inoltre, rispetto alla quota di entrate difficili da reperire rilevata per il totale imprese, pari al 44,2%, quella rilevata per pasticceri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai artigianali risulta superiore di 1,3 punti", conclude l'associazione di categoria.
 

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