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Economia

Saldi, parte la 'corsa' all'affare: solo il 10% spenderà oltre 120 euro

Solo il 35% del campione dichiara una stabilità delle vendite nei primi sei mesi dell'anno e sulle aspettative dei prossimi sei mesi il 40% non riesce a fare una previsione sull'andamento delle vendite

Parte sabato la ‘corsa’ ai saldi. Come, ogni anno, i saldi di fine stagione si confermano un importante strumento di vendita: da un lato, infatti, per le aziende commerciali rappresentano una fondamentale occasione per rinnovare il magazzino; dall'altro, invece, per i clienti, una possibilità di acquisto a prezzi favorevoli. Caccia all’affare, dunque, anche se complice la crisi e consumi al palo, le aspettative dei commercianti sono quest’anno contrastate e non sono del tutto rosee.

Secondo una prima indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna su un campione rappresentativo di aziende del centro storico e della periferia, nei giorni immediatamente precedenti la partenza dei saldi estivi, i commercianti dichiarano vendite in aumento o stabili per il 55% del campione. Inoltre, prevedono di vendere soprattutto prodotti utili, economici e non di marca; lo scontrino medio quoterà tra i 30 e i 120 euro per la maggioranza degli esercenti intervistati.

In generale, solo il 35% del campione dichiara una stabilità delle vendite nei primi sei mesi dell’anno e sulle aspettative dei prossimi sei mesi il 40% non riesce a fare una previsione sull’andamento delle vendite. Ma vediamo nel dettaglio come ha risposto il campione scelto fra esercenti commerciali ravennati. Dalla prima domanda: “Cosa si aspetta quest’anno dalle vendite nel periodo dei saldi?” emerge che, per il 55% degli intervistati, le vendite aumnteranno o saranno stabili (stabili per il 40% e in aumento per il 15%). In particolare, l’aumento è previsto solo dai commercianti del centro storico ravennate, mentre in periferia predomina la stabilità. Per il 45%, invece, le vendite sono previste in diminuzione.

Per quanto riguarda, invece, la seconda domanda, “Quanto pensa spenderanno in media le famiglie (scontrino medio) ?”: per l’45% degli intervistati si spenderà dai 30 agli 80 euro, per il 35% dagli 80 ai 120 euro. Per il 10% si spenderà oltre i 120 euro. I beni utili e i prodotti economici e non di marca saranno tra più venduti. Risponde così il 75% degli intervistati alla seconda domanda: “Da quali prodotti quest’anno si aspetta il maggior numero di vendite?”. Solo per il 20% degli esercenti, i clienti acquisterannio prodotti di marca di fascia alta. Interrogati su “Come sono andate le vendite nei primi sei mesi dell’anno?”, quarta domanda, nessuno ha dichiarato un aumento delle vendite mentre il 35% dichiara stabilità, il 30% una leggera diminuzione e il restante 35% forte diminuzuione delle vendite.

Infine, sull’ultima e quinta domanda “Sulle vendite, cosa si aspetta nei prossimi sei mesi?”, prevale l’incertezza generale: il 40% degli intervistati non si sbilancia e dichiara ‘non so’, sperando però in una ripresa dei consumi. Tutto sommato però un altro 40% prevede stabilità o addirittura aumento (25% stabilità e 15 % aumento), mentre solo il restante 20% prevede diminuzione delle vendite.

“Un dato è certo - dice Graziano Parenti, Presidente Confcommercio Ravenna: i saldi non basteranno da soli a risollevare le sorti del commercio, che dall’inizio dell’anno ha subito una contrazione a due cifre e molte aziende hanno chiuso i battenti. Infatti, nei primi tre mesi del 2012 il comparto commerciale ha un saldo negativo di 150 unità, mentre per il settore della ristorazione e dei bar il conto è a -47. E non è di gran conforto sapere che a chiudere sono soprattutto le imprese con poca esperienza alle spalle. Quando una saracinesca si abbassa, qualunque essa sia, quando in una strada viene a mancare la luce di una vetrina, è la città intera ad impoverirsi, con tutte le conseguenze che porta con se, a livello di servizio e di sicurezza per i cittadini".

"D’altra parte la situazione di stallo è determinata da più fattori: da un lato le famiglie hanno un ridotto potere di acquisto rispetto ad un paio di anni fa e quindi anche durante i saldi, si tende sempre più ad acquistare l’indispensabile; dall’altro si è innescato un meccanismo che ha un forte effetto psicologico sulla gente che riduce la propensione a spendere, a causa dell’incertezza sul futuro - continua Parenti -. Ravenna però deve guardare oltre, la nostra grande scommessa è il turismo, un settore che è in grado di trainare l’economia del territorio, e su di esso occorre investire, sia con investimenti a livello di infrastrutture che di incentivi alle imprese. Le imprese non possono essere lasciate sole, in particolare in questa fase, ma occorre un grande sforzo da parte delle pubbliche amministrazioni che devono rendere disponibili risorse perché per ogni euro investito sul turismo il ritorno è doppio”.

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