rotate-mobile
Economia

Sono 34mila i disoccupati in provincia di Ravenna: "Regge solo il Porto"

Venerdì mattina il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha portato il saluto all'annuale assemblea di Legacoop che si è svolta al Cinema City

Venerdì mattina il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha portato il saluto all’annuale assemblea di Legacoop che si è svolta  al Cinema City. Nel suo intervento, il sindaco  ha analizzato  la situazione economica del territorio  illustrando i settori sui quali intervenire e le azioni messe in campo dal Comune  per fare ripartire l’economia. “Nel marzo 2013 – ha sottolineato partendo dal tema dell’occupazione -  il dato dei disoccupati nel territorio provinciale era pari a 34.000 unità  di cui 14.000 nel comune di Ravenna.  4.430  i  lavoratori iscritti nelle liste di mobilità al 31 gennaio di cui il 47 % donne e  il 65% di  età superiore ai 40 anni”.

“I settori produttivi più  in crisi sono la  metalmeccanica e le costruzioni. Quello del porto è uno dei pochi settori che, nonostante la difficile situazione congiunturale, sta dando  timidi segnali di ripresa. Nel primo trimestre 2013 il traffico delle merci movimentate è andato meglio del previsto. Si è registrata una  crescita dell’1,47 % in più  rispetto allo stesso periodo del 2012. L’approfondimento dei fondali che è coperto da un contributo pubblico di 60 milioni di euro da parte del CIPE  e di 90 milioni di euro dell’Autorità portuale rappresenta la grande prospettiva futura di Ravenna e dello sviluppo economico del territorio.  TCR il terminal container punta sul potenziamento delle proprie dotazioni e sul rafforzamento dei rapporti commerciali con paesi in pieno sviluppo e si sta lavorando per il nuovo terminal container che richiederà  importanti investimenti da parte di Sapir. Il porto per essere competitivo deve avere migliore accessibilità, va portato avanti il progetto sull’ E 55”.

L'assemblea di Legacoop (Foto Argnani)

Matteucci ha evidenziato l’importante ruolo svolto dalla Compagnia portuale che “ha effettuato investimenti tali da permettere la quasi totalità delle operazioni portuali a Ravenna. L’andamento negativo  del volume degli affari del settore delle costruzioni – ha proseguito Matteucci - è emblematico della forte crisi di questo comparto caratterizzato da  una forte diminuzione della forza lavoro e da una forte contrazione dell’erogazione del credito. I prossimi anni – ha detto il sindaco - bisognerà favorire le ristrutturazioni degli edifici piuttosto che la costruzione di nuovi. I recenti provvedimenti a favore delle ristrutturazioni da parte del Governo vanno nella direzione giusta,  ma è chiaro che occorrono anche delle risorse da mettere in campo nel comparto dell’edilizia. Solo sbloccando  il patto di stabilità  i Comuni  possono tornare ad essere  il volano dell’economia nel territorio.  L’ Amministrazione comunale – ha proseguito Matteucci -  ha firmato in Prefettura il protocollo sugli appalti pubblici per effettuare gare d’appalto con l’applicazione dell’offerta economicamente vantaggiosa che tutela le imprese che rispettano le norme relative alla  sicurezza  e ai diritti dei lavoratori. Il Comune di Ravenna nel novembre 2012 ha effettuato pagamenti nei confronti delle imprese che hanno effettuato lavori pari a 80 milioni di euro. Il provvedimento governativo che ha sbloccato i  pagamenti fatto a inizio anno non ha dato quindi dei grandi risultati per il nostro Comune”.

Il Sindaco  ha ricordato anche che  “il Comune nel bilancio previsionale  2013 ha riservato attenzione alle cooperative di abitazione inserendo un’aliquota Imu agevolata”. Matteucci ha poi evidenziato  il peso del settore dell’agricoltura nella nostra provincia, caratterizzato anche  da una  forte  presenza delle cooperative bracciantili, di cooperative  ortofrutticole e del fresco. “In provincia di Ravenna  - ha detto - abbiamo assistito a risultati positivi su export. Il settore agro-alimentare ha forti potenzialità e riveste un ruolo importante per economia del territorio e nazionale.  Il Comune di Ravenna si è adoperato per mantenere l’aliquota base sui terreni agricoli per dare un segnale ad un settore che già da diversi anni è in crisi. Ancora poco sviluppata è  la piattaforma del fresco che si potrebbe potenziare attraverso una forte  collaborazione tra il porto di Ravenna ed il mercato ortofrutticolo di Cesena”.

Sul versante delle azioni messe in campo dall’Amministrazione comunale, Matteucci ha ricordato che quello di Ravenna è  fra i Comuni dell’Emilia Romagna che investono di più nei Consorzi Fidi per sostenere le imprese nel rapporto con le banche e che il Comune di Ravenna  ha deciso di ridurre  l’addizionale locale sull’Imu sui capannoni industriali, da 10,6 a 10 per controbilanciare gli aumenti decisi dallo Stato per il 2013. “Stiamo lavorando – ha affermato  - per riorganizzare il SUAP ( Sportello unico sulle attività produttive telematico) e il SUE (Sportello unico edilizia),  per migliorare la qualità dei servizi nei confronti delle imprese. A settembre l’Amministrazione comunale di Ravenna avvierà un progetto di agenda digitale partecipata in cui verrà chiesto alle associazioni di categoria e alle imprese di esprimere il loro contributo di idee per il miglioramento dei servizi telematici e digitali del  Comune”.

Ed ancora “modifica  degli strumenti urbanistici all’insegna dell’efficienza e  del risparmio energetico. A breve verrà  poi adottato il POC tematico della Darsena. Questo strumento urbanistico – ha spiegato il sindaco - avrà lo scopo di avviare gli interventi nella  Darsena e gli investimenti da parte dei soggetti privati proprietari delle aree”. Matteucci ha inoltre ricordato l’iter avviato per candidare Ravenna a Capitale europea della cultura: “noi crediamo fortemente in questo progetto che potrà portare notevoli benefici a tutta l’economia del territorio”. Infine i tecnopoli a Ravenna: “la Regione Emilia Romagna recentemente ha finanziato ulteriormente i progetti di ricerca del tecnopoli di Ravenna. Le imprese del nostro territorio debbono capire le grandi potenzialità che derivano dalla ricerca”.

Ha poi preso la parola il presidente di Legacoop Ravenna Elio Gasperoni per la relazione centrale dell’assemblea nella quale ha approfondito la situazione economica attuale e suggerito, in accordo con il titolo scelto per l’evento, alcune linee strategiche per ‘ripartire’. «Chi ci conosce – ha esordito Gasperoni – sa bene che la cooperazione non si scoraggia di fronte alle difficoltà, che sappiamo resistere e che manteniamo caparbiamente viva la fiducia in un futuro che vogliamo più giusto e più equo. Il movimento cooperativo rivendica politiche forti e innovative, un’idea di sviluppo che superi i limiti di un rigorismo senza prospettive, ma senza tornare all’epoca della spesa pubblica allegra. Non abbiamo molto tempo: occorre una crescita fondata su riduzione del debito pubblico, contenimento della spesa corrente favorendo quella per investimenti in infrastrutture, una politica fiscale che premi i redditi da impresa e da lavoro, una ristrutturazione della pubblica amministrazione. E anche su una nuova vicinanza alla cultura d’impresa: perché il lavoro si crea solo se le aziende restano sul mercato e possono godere di un ambiente favorevole alla crescita. Le imprese non sono un incidente della storia. Al contrario, sono il motore dello sviluppo».

In merito a cosa dovranno fare le associate a Legacoop nel prossimo futuro per potere ‘ripartire’, Elio Gasperoni ha sottolineato che «la crisi e la competizione in atto impongono un rafforzamento patrimoniale e uno sforzo aggregativo che ci permetta di essere presenti nel mercato con maggior forza organizzativa e finanziaria. Nella Conferenza programmatica di Legacoop proporremo ai cooperatori, alle Istituzioni e alle parti sociali i progetti che riteniamo essenziali per la crescita della nostra provincia e della nostra regione e per formulare proposte capaci di superare le incrostazioni e le rendite di posizione che per troppo tempo hanno bloccato lo sviluppo del Paese».
A Parere del presidente di Legacoop Ravenna un punto di forza per il rilancio dell’economia cooperativa del nostro territorio è il progetto Legacoop Romagna. «La profondità della crisi che stiamo attraversando impone alla nostra associazione di migliorare la qualità della rappresentanza sindacale, rendendola più aderente alle trasformazioni del sistema territoriale e dell’assetto imprenditoriale e istituzionale. Molte cooperative associate hanno dimensioni e interessi che trascendono il mero confine provinciale. È indispensabile una moderna struttura di rappresentanza che offra servizi sempre più qualificati e un sostegno sindacale capace di coprire ambiti non locali. È per questo motivo che gli organismi dirigenti delle leghe della provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno lanciato il progetto di costituzione di Legacoop Romagna, che si concretizzerà a partire dal primo gennaio 2014. La nuova Associazione sarà rappresentata da un unico Presidente e riunificherà le tecnostrutture esistenti, dotandosi di una direzione unitaria e di responsabili settoriali, la cui operatività sarà interprovinciale».

In merito ai dati illustrati dal Vicepresidente di Legacoop Ravenna, Elena Zannoni, va sottolineato come nel 2012 il numero delle associate è aumentato di 5 unità, mentre le posizioni associative hanno raggiunto il numero di 179.658 (più 2,2 per cento). «Di contro ha spigato Elena Zannoni – il numero degli occupati si presenta per la prima volta in calo: meno 0,9 per cento. E al netto delle nuove associate questa diminuzione raggiunge il 2,6 per cento. I dati 2012, infatti, soprattutto se si esaminano i valori economici, risente fortemente della presenza di nuove associate di dimensioni ragguardevoli: per esempio, il valore della produzione, che in assoluto aumenterebbe dell’1,4 per cento, se prendiamo in esame la performance delle sole cooperative già operative nel 2011, registrerebbe una contrazione del 2,4 per cento. In questo modo, la percezione è che il 2012 sia stato un anno difficile anche per la cooperazione, che però continua a resistere alla congiuntura negativa registrando un minor numero di crisi aziendali rispetto alle altre forme di impresa. Ciò unicamente per le proprie caratteristiche di solidità e patrimonializzazione e per le riserve indivisibili, che in diversi casi sono state utilizzate per coprire le perdite».
Dopo l’intervento del presidente di Legacoop Ravenna, si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal vicedirettore Tg3 Giuliano Giubilei, a cui hanno partecipato, oltre allo stesso Gasperoni, il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il Capo Economista di Nomisma Sergio De Nardis e il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani. Il presidente della Regione, dopo avere illustrato quali investimenti l’ente ha in previsione di effettuare, soprattutto nel campo delle infrastrutture, ha insistito sulla necessità di «costruire un nuovo patto sociale, che sia basato su un nuovo modo di operare della pubblica amministrazione e su una nuova responsabilità fiscale. Inoltre, va riattivato il circuito virtuoso degli investimenti: la flessibilità che abbiamo ottenuto dopo avere rispettato le indicazioni dell’Unione europea va ‘spesa’ non per abolire l’Imu o mantenere l’Iva, ma per favorire il credito alle imprese. È venuto anche il momento di puntare su alcuni settori trainanti per il futuro: penso alle scienze della vita, alle nanotecnologie, al settore della biomedicina».

Dal canto suo, il presidente regionale di Legacoop, Paolo Cattabiani, partendo dal dato che segnala un calo vistoso dei fatturati in alcuni settori e dalla consapevolezza che si sono verificato cambiamenti irreversibili nelle logiche dei mercati, ha posto l’accento sull’esigenza che il sistema Legacoop capisca come misurarsi con la nuova situazione. «Ci sono cose che dobbiamo fare noi: dobbiamo approfittare di questo passaggio, che è molto stretto, per procedere a integrazioni, selezioni, accorpamenti al fine di riposizionarci. In sintesi, dobbiamo riorganizzare le forze che ci sono per costruire qualcosa di nuovo: abbiamo le intelligenze per farlo». Cattabiani ha anche affrontato uno dei temi più importanti tra quelli che vedono impegnato il sistema Legacoop, il nuovo welfare. «In un momento in cui c’è una domanda crescente di servizi e risorse calanti possiamo trovare il modo di allargare le maglie del welfare e impedire che aumenti la fascia degli ‘esclusi’. Penso che serva una ‘mutua dei cittadini’, che fornisca riposte in alcuni servizi ai quali il pubblico fa fatica a dare risposte, come per esempio le cure specialistiche o quelle odontoiatriche. Questo si può fare grazie al metodo dello scambio mutualistico: e qui noi possiamo mettere in campo un’offerta di qualità come quella di Unipol».

Sergio De Nardis, Capo Economista di Nomisma, ha sintetizzato gli scenari economici del nostro paese e su quali saranno le forze in campo: «ho fiducia sulla capacitò competitiva della manifattura, anche se siamo ancora assenti su alcuni settori strategici e nuovi. Ma è importante avere il coraggio di fare un salto di competitività ed efficienza, anche in quei settori che non sono sottoposti a concorrenza diretta». Il presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni, dal canto suo ha ripreso alcuni temi della sua relazione, soffermandosi sui progetti strategici: «Tra le priorità progettuali dobbiamo avere come intercettare le merci nel  porto di Ravenna, capire come si sta sviluppando il settore delle costruzioni, creando aziende con un dimensionamento credibile sia per le opere pubbliche nazionali sia per il mercato internazionale, e individuare in che modo la cooperazione di domani riuscirà a  finanziarsi».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sono 34mila i disoccupati in provincia di Ravenna: "Regge solo il Porto"

RavennaToday è in caricamento