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Tassa di soggiorno a Ravenna? "Una penalità per aziende turistiche"

"L’introduzione - sempre più probabile - della tassa di soggiorno nel Comune di Ravenna penalizzerebbe ulteriormente gli operatori e le aziende del settore turistico della Città d’arte, ma ancor più dei lidi"

"L’introduzione - sempre più probabile - della tassa di soggiorno nel Comune di Ravenna penalizzerebbe ulteriormente gli operatori e le aziende del settore turistico della Città d’arte, ma ancor più dei lidi. Se a questa decisione, sommiamo il fatto che nel territorio cervese la tassa non verrà applicata, allora ciò potrebbe mettere in crisi l’intero settore alberghiero ravennate che già ha visto la chiusura di alcune strutture nel corso del 2012".

E' quanto evidenziano in una nota Federalberghi-Confcommercio e da Confesercenti Asshotel, spiegando che "si tratta di un’eventualità che viene ancora auspicata dagli amministratori locali anche se siamo a conoscenza delle forti riserve e opposizioni espresse in più occasioni e anche in sede di discussione del bilancio del Comune, da Federalberghi-Confcommercio e da Confesercenti Asshotel. Singolarmente e in controtendenza, invece, Confartigianato e Cna, hanno palesemente richiesto pubblicamente l’introduzione di questo balzello".

“Sappiamo che all’interno della Giunta comunale di Ravenna ci sono posizioni contrarie alla tassa – dicono il presidente provinciale Federalberghi Nicola Scialfa e il presidente Nazionale Asshotel Filippo Donati – ma, noi faremo in ogni caso la nostra parte per scongiurare questa eventualità e siamo pronti a fare una protesta durissima nei confronti del Comune. Era stato chiesto inoltre al Comune di decidere, prima del mese di settembre, la decisione definitiva in merito alla tassa perché i prezzi, dopo tale periodo, sarebbero già stati comunicati ai principali portali di commercializzazione e ai tanti operatori".

“Eravamo e siamo ancora contrari – aggiungono Scialfa e Donati – se la tassa entrerà in vigore a marzo-aprile, questo vorrebbe dire che ci potremmo trovare a fare i conti con il balzello a stagione già avviata e con la necessità di adeguare in corso d’opera i software necessari per la rendicontazione dei soggiorni con un ulteriore costo da sostenere per le aziende turistiche. Questo genererebbe inoltre un conflitto con i tour operator che hanno già venduto i soggiorni e si rifarebbero sugli albergatori”.
 

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