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Dai Calexico alle stelle della danza: partono le prevendite di Ravenna Festival

La 35esima edizione riflette sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali

Quest’anno Ravenna Festival torna in scena già a partire da maggio, con un programma ricco di oltre cento alzate di sipario – dalla grande sinfonica ai concerti nelle basiliche, dagli appuntamenti con la danza al teatro, il jazz e la world music, tra prime assolute e nuove produzioni fra Ravenna, Cervia, Lugo e Russi. Per prepararsi al viaggio lungo le tante rotte del Festival, le prevendite si aprono giovedì 29 febbraio alle ore 10. Con il titolo "E fu sera e fu mattina", le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della Creazione, la XXXV edizione della manifestazione riflette sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. I biglietti per il programma estivo, che continua fino al 9 luglio, possono essere acquistati presso la Biglietteria del Teatro Alighieri, sia attraverso i canali telefonici e sul sito del Festival.

Dopo l’inaugurazione di questa XXXV edizione di Ravenna Festival alla testa dei Wiener Philharmoniker (11 maggio), Muti ritorna alla guida della sua Cherubini per due concerti, il secondo dei quali è quello delle Vie dell’Amicizia con lo Stabat Mater di Giovanni Sollima per ricordare il dramma dei migranti (il progetto dell’Amicizia si completa con il nuovo spettacolo Non dirmi che hai paura, basato sulla storia dell’atleta somala Samia Yusuf Omar). Sull’orizzonte sinfonico si stagliano anche Simon Rattle e Kirill Petrenko, entrambi per la prima volta al Festival, rispettivamente con la Chamber Orchestra of Europe e la Mahler Jugendorchester. Mentre a Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina nella Creazione di Haydn, traboccante di meraviglia di fronte al Creato, i film della Trilogia Qatsi di Godfrey Reggio e Philip Glass, proposti con musiche originali eseguite dal vivo con la partecipazione del Philip Glass Ensemble, sono uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo.

Il Museo Classis ospita la Chiamata alle arti, con cui Cristina Muti ha invitato giovani e giovanissimi a esprimersi e confrontarsi in una varietà di linguaggi artistici, ma “partecipazione” è la parola d’ordine anche per il Pluto di Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio partenopeo, per il Grande Teatro di Lido Adriano con Panchatantra e per la seconda anta del Don Chisciotte ad ardere del Teatro delle Albe. Sono prime assolute quelle de Lo sciamano di ghiaccio, dedicato alla vita degli Inuit e Un amico del coreografo Virginio Sieni, un omaggio alla musica di Ezio Bosso con la partecipazione di Mario Brunello. La sezione danza include anche il Ballet de l’Opéra de Lyon con un doppio tributo a Merce Cunningham, il gala Les étoiles con Eleonora Abbagnato e la prima italiana di SeR di Sergio Bernal. La Loggetta Lombardesca, quest’anno fra i luoghi del Festival, ospita un omaggio a Byron con il tenore Ian Bostridge, ma anche i Philharmonic Five dei Wiener e il Chicago Symphony Brass Quintet. Tra i pianisti ospiti Michele Campanella, Filippo Gorini e David Fray (quest’ultimo accanto al violinista Renaud Capuçon). Non mancano gli appuntamenti nelle basiliche cittadine, incluse quelle bizantine patrimonio Unesco, con formazioni come il Marian Consort dal Regno Unito o l’Irini Ensemble dalla Francia; il Festival ha inoltre commissionato una nuova sacra rappresentazione dedicata all’imperatrice romana Galla Placidia. Tra gli spettacoli all’incontro fra musica e cinema spicca l’appuntamento con la compositrice islandese Hildur Gudnadóttir, premio Oscar per la colonna sonora di Joker di Todd Phillips. Il Festival è anche a Cervia-Milano Marittima con la rassegna di parole e note Il Trebbo in musica, a Lugo nell’elegante Pavaglione e a Russi con la maestosa scenografia di Palazzo S. Giacomo. 

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