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Cronaca

Strade, il 91% sono sotto il limite dell'accettabilità. Ma mancano i soldi per metterle a posto

Qual è lo stato di manutenzione delle strade comunali? La fotografia delle strade comunali fatta da tecnici e assessore è questa: le strade del comune di Ravenna sono lunghe quasi mille chilometri e hanno una superficie di sette milioni di metri quadrati. Su tutte le strade del comune, 1846, sono stati fatti rilievi per stabilire il degrado

Qual è lo stato di manutenzione delle strade comunali? La fotografia delle strade comunali fatta da tecnici e assessore è questa: le strade del comune di Ravenna sono lunghe quasi mille chilometri e hanno una superficie di sette milioni di metri quadrati. Su tutte le strade del comune, 1846, sono stati fatti rilievi finalizzati a indicare di ciascuna il Psi (Present serviceability index). Si tratta di un indicatore, basato su parametri oggettivi relativi alle caratteristiche della strada, dello stato di salute della strada stessa. Il Psi può andare da un minimo di zero (condizioni peggiori) a un massimo di 5 (condizioni ottimali). Il valore limite inferiore accettabile è 2,4.

Per quanto riguarda le strade del Comune di Ravenna, 1407 (il 77 per cento) hanno un Psi minore di 2; 266 (il 14 per cento) hanno un Psi compreso tra 2 e 2,4; 173 (il 9 per cento) pari a 2,4. Tale proporzione si mantiene anche esaminando, oltre al numero di strade, il chilometraggio e l’area. Per manutentarle adeguatamente servirebbero 327 milioni. Per le manutenzioni ordinarie del 2014, peraltro non solo strettamente stradali, il Comune ha a disposizione 4,5 milioni, pari all’1,3 per cento di quanto sarebbe necessario. In questa situazione si riesce a intervenire su un chilometro di strade ogni 77 anni, quando bisognerebbe farlo almeno ogni venti.

I dati emergono da una conferenza stampa in municipio alla presenza del sindaco Fabrizio Matteucci, dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Corsini, del capo area infrastrutture civili Massimo Camprini e della dirigente del servizio strade Anna Ferri. “Questi i numeri – ha commentato l’assessore Corsini – il punto non è, come qualcuno sostiene, che non ci rendiamo conto della situazione delle strade. E non è nemmeno, o non solo, che non ci siano i soldi. Nelle casse del Comune ci sono cinquanta milioni di euro che non possiamo spendere perché altrimenti sforeremmo il patto di stabilità, con tutte le conseguenze negative che ciò comporterebbe, tra le quali, solo per citarne una, proprio la riduzione della possibilità di effettuare spese per manutenzioni".

"Torniamo a ribadire come sia assolutamente indispensabile rivedere i vincoli del patto di stabilità. Nel frattempo non intendiamo alzare bandiera bianca, anzi la direzione nella quale ci stiamo muovendo, anche grazie al nuovo contratto di global service per la manutenzione stradale, attivo dall’1 gennaio, è quella di cercare di migliorare la situazione. Tuttavia se le condizioni del patto di stabilità dovessero rimanere queste non è escluso che in futuro non dovremo ricorrere a interventi drastici, come ad esempio la chiusura di alcune strade, anche ad alta percorrenza”.

“È evidente - ha aggiunto il sindaco Fabrizio Matteucci - la gravissima criticità delle buche nelle strade e la condizione di molti marciapiedi. È così in tutte le città italiane, qualsiasi sia il colore politico delle Giunte. La crisi finanziaria dei Comuni ci ha lasciato pochissime risorse per la manutenzione di strade e marciapiedi: e si vede. Così come si vede in tante, tutte le città italiane. Qualche tempo fa il sindaco di Parma (Cinquestelle) e il sindaco di Verona (Lega Nord) che ho incontrato a Ravenna in occasione di un confronto pubblico, mi hanno descritto una situazione simile alla nostra. Basta andare su google e digitare ‘buche sulle strade’. In questi anni gli ottomila Comuni italiani hanno speso una cifra pari allo 0,5% di quanto era necessario per assicurare una buona manutenzione. Il Comune di Ravenna l’1%: non è una gran consolazione. Nel Michigan, per risparmiare, non sistemano le strade con le buche. Le de-asfaltano. Noi di soldi per sistemare le strade ne avremmo un po’. Ma c’è il patto di stabilità. I Comuni che non hanno debiti, quelli che hanno risorse hanno un vincolo imposto dallo Stato: non possono spendere i risparmi perché sono chiamati a garantire e coprire i Comuni che hanno debiti e lo Stato stesso. Banalmente, sarebbe come se un cittadino non potesse spendere i propri risparmi perché il vicino di casa ha accumulato diversi debiti. Spero che il Governo Renzi cambi il patto di stabilità”.

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