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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

La scuola di sartoria solidale da Faenza insegna alle donne africane a cucire abiti

Il progetto consiste nel creare abbigliamento ed accessori moda unici e coloratissimi, caratterizzati dall’uso di tessuti wax, 100% cotone proveniente dal Togo, simbolo e vita del popolo africano, impiegando maestranze europee e africane con finalità sociali e umanitarie

Grazie alla scintilla creativa di Maria Teresa Dal Pozzo, nel 2015, nacque a Faenza l’associazione "Maria Bianconi" centrata su un duplice intento: promuovere l’arte del cucito e dare vita a una scuola di sartoria, spazio e tempo in cui cucire nuovi rapporti e creare, punto dopo punto, l’abito adatto a sé stessi. Nel 2019 si compie la sintesi e la scuola di cucito, con il nome "CuciAmore", diviene un progetto umanitario che, per alcuni mesi dell’anno, si trasferisce nel cuore dell’Africa occidentale, nel Togo, in un villaggio dell’entroterra di nome Amakpapé, all’interno della missione 'Cuori Grandi Onlus'.

CuciAmore e Cuori Grandi hanno co-costruito una sinergia tale da essere due facce di una stessa medaglia, in cui l’attività umanitaria è promotrice di continuo nutrimento dei progetti. È progressivo il consolidamento di un’economia circolare che sostenga e alimenti la scuola di cucito, attraverso una percentuale delle “vendite” dei capi e accessori realizzati dall’atelier solidale di CuciAmore e da contributi, donazioni private e realizzazione di progetti nel sociale.

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Il progetto consiste nel creare abbigliamento ed accessori moda unici e coloratissimi, caratterizzati dall’uso di tessuti wax, 100% cotone proveniente dal Togo, simbolo e vita del popolo africano, impiegando maestranze europee e africane con finalità sociali e umanitarie. "Siamo impegnati in una grande missione - spiega Federica - che ci ha permesso di aprire un corso di cucito in una scuola sartoriale, nell’entroterra togolese nel villaggio di Amakpapé, per i ragazzi dai 12 ai 18 anni che consente loro di ottenere un diploma a livello statale in sartoria".

Federica precisa che "non sfruttiamo la manodopera di questi ragazzi, ma l'obiettivo del progetto è aiutarli nel concreto nella loro realtà al fine di permettere loro di essere indipendenti". L'associazione si è impegnata nell'apertura di un atelier solidale attraverso il quale "cerchiamo di aiutare donne in difficoltà, insegnando loro a cucire e a realizzare abiti". "Le stoffe, con fantasie e colori unici, sono di ottimo cotone 100%, lavorate ispirandosi alla tradizionale tecnica della tintura a cera (Batik)", viene rimarcato.

"È importante per noi chiarire il concetto della vendita, in quanto ogni nostra creazione è intesa come una vera e propria donazione, poiché come associazione di promozione sociale è fondamentale dare valore al gesto del dono che ogni persona compie. L’essenza del progetto CuciAmore si fonda su uguaglianza, dignità, pari opportunità, indipendenza, valore del singolo individuo e creando rapporti cooperativi, per la crescita di un nuovo paradigma nel mondo del lavoro".

"Siamo un gruppo di donne che attualmente opera all’interno dell’associazione e abbiamo nel cuore lo sviluppo e diffusione del valore che questo progetto porta con sé - spiegano dall'associazione - Quanto di buono riusciamo ad ottenere è sprecato se non viene condiviso con gli altri, in particolare con chi ne ha più bisogno, e se l’arte del cucire può donare gioia e serenità, allora è un meraviglioso dovere e un ineluttabile piacere condividere questa arte, valorizzarla in una risorsa, trasformarla in un’opportunità per portare lavoro, emancipazione, realizzazione e dignità".

L'associazione, dopo i mercatini serali lungo la riviera romagnola e il temporary store a Forlì, hanno organizzato una festa in programma domenica 3 dicembre. "Vi accoglieremo dalle 15:00 alle 19:00 nella Parrocchia di San Barnaba di Reda (Via Reda, 173 – Faenza) con musica e buffet e tante nostre creazioni, tra abbigliamento, accessori e articoli per la casa". L’entrata è a donazione libera.

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