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Cronaca

"Le scuole ravennati anticipano gli stipendi ai docenti precari"

E' notizia di sabato il rinvio, a data da destinarsi, delle prove del concorso a cattedre previste per lunedì e martedì. "Pochissimi i posti messi a disposizione

E' notizia di sabato il rinvio, a data da destinarsi, delle prove del concorso a cattedre previste per lunedì e martedì. "Pochissimi i posti messi a concorso (poco più di 11.000, spalmati su due anni, a fronte di oltre 120.000 candidati); e d’altra parte dopo i corposi tagli operati dalla “Riforma Gelmini” e il blocco dei pensionamenti targati Fornero non poteva essere diversamente. Una manciata di posti che non risolveranno certo i problemi dei tanti precari, abilitati o non abilitati che siano", evidenzia Flc Cgil della provincia di Ravenna

"Ora, causa inclemenza del tempo, si rinvia la prova scritta per 60.000 candidati - continua il sindacato -. Siamo certamente felici che il Miur si preoccupi dell’incolumità del personale precario della scuola ma ci perdonerà se, forse con un po’ di malizia, ci chiediamo se questo rinvio, anziché alle premure del Miur, non sia da addebitare piuttosto alle difficoltà nelle costituzione delle commissioni d’esame. D’altra parte non tutti sono disposti a lavorare in sede diversa da quella di lavoro, in eccedenza ai normali obblighi di servizio, retribuiti a cottimo nella misura di 50 centesimi per ogni  elaborato corretto. Sappiamo che gli stipendi dei lavoratori della scuola sono davvero bassi ma a tutto c’è un limite".

"Ciò nonostante - aggiunge Flc Cgil -. vogliamo ringraziare il nostro Ministro dell’attenzione che ha riservato ai lavoratori precari. Si è accorto finalmente della loro esistenza dopo che, vittime della contabilità ministeriale e delle inefficienze tecniche del sistema informatico, i supplenti temporanei sono ancora in attesa dello stipendio di novembre. Per incapacità o arroganza i ministeri dell’Istruzione e del Tesoro hanno “dimenticato” di potenziare il server  ministeriale e di conseguenza è andato in tilt tutto il meccanismo informatico che avrebbe consentito alle scuole di caricare i contratti e  disporne i pagamenti. Una falla che, inevitabilmente, ha coinvolto a cascata tutti gli uffici del Tesoro territoriali e tutti i supplenti cosiddetti brevi".

“Non è sufficiente – commenta Valeria Monti, segretaria generale Flc Cgil di Ravenna – introdurre innovazioni e riforme con la prospettiva, certamente lodevole, della “dematerializzazione”, se poi a livello tecnico il sistema si inceppa perché non sufficientemente implementato. Ed è assolutamente inammissibile che a rimetterci siano  i lavoratori assunti con contratti di supplenza breve, già fortemente penalizzati dalla loro condizione di precari. Alcune scuole del nostro territorio, pur di pagare almeno gli stipendi di novembre, ritrovandosi una minima disponibilità di cassa hanno anticipato le somme spettanti con la promessa, da parte dei ministeri coinvolti, di essere risarcite quanto prima. Ad oggi però non solo non vi è alcuna traccia di risarcimenti, ma nemmeno delle risorse necessarie per dicembre. Ma le inadempienze dei ministeri dell’Istruzione e del Tesoro purtroppo non finiscono qui - aggiunge la Monti -. Ci viene segnalato infatti che i lavoratori precari non hanno ancora ottenuto il trattamento di fine rapporto per i servizi terminati il 30/6/2012, i neodirigenti scolastici continuano a percepire  gli stipendi da docenti e i docenti immessi in ruolo da alcuni anni non hanno ancora ricevuto gli arretrati relativi alla loro ricostruzione di carriera, nonostante le segreterie scolastiche abbiano svolto tutti gli adempimenti di loro competenza”.

Ma è proprio nei confronti dei precari che si registra un particolare accanimento: i supplenti temporanei, infatti, compresi coloro che hanno un contratto al 30 giugno, grazie alle norme introdotte con la spending review, subiranno una consistente decurtazione del compenso per le ferie non godute, e analoga sorte toccherà all’indennità di disoccupazione.  Alla luce di tutto quanto sopra indicato possiamo affermare, senza tema di smentita, che l'unico processo di “dematerializzazione” riguarda i diritti dei lavoratori. Di fronte alla vergognosa indifferenza e al colpevole silenzio del Miur, la Flc Cgil non farà mancare il proprio sostegno, anche di natura legale, a tutti i lavoratori che vedono progressivamente annullati i propri diritti.

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