rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Ravenna dedica il 2 giugno agli eroi del mare: Augustin e Marco, morti per salvare bambini

In occasione delle celebrazioni del 2 Giugno che si sono svolte questa mattina in piazza del Popolo, sono state conferite le medaglie d'oro al valor civile alla memoria di Marco Colombaioni e Augustin Affi. "Entrambi - ricorda il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci - hanno sacrificato la loro giovane vita"

In occasione delle celebrazioni del 2 Giugno che si sono svolte questa mattina in piazza del Popolo,  sono state conferite le medaglie d’oro al valor civile alla memoria di Marco Colombaioni e Augustin Affi. “Entrambi - ricorda il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci - hanno sacrificato la loro giovane vita per salvare quella degli altri.I due episodi, avvenuti in tragica sequenza fra la fine di giugno e i primi di luglio di due anni fa hanno profondamente turbato la nostra comunità".

Marco Colombaioni, 28 anni, operatore dell’onlus ‘Amani’ non esitò un attimo tuffandosi,  nonostante le condizioni proibitive del mare,  per soccorrere alcuni ragazzi kenioti nella nostra città in occasione del Ravenna Festival che stavano facendo il bagno nel mare di Marina. Lo stesso fece Augustin Affi, 22 anni, ivoriano residente a Forlì morto per salvare la vita a due bambini a Lido di Classe.

"Ringrazio la Prefettura che ha scelto di conferire queste onorificenze in occasione della Festa del 2 Giugno. Celebrare la nascita della nostra Repubblica significa ricordare quei valori di solidarietà che sono le fondamenta della nostra democrazia. Marco Colombaioni e Augustin Affi sono l’espressione più nobile di quei valori”, conclude Matteucci.

"Non ci sono parole più preziose per definire il sacrificio dei nostri due eroi della Repubblica, Marco Colombaioni e Augustin Affi; come li ha chiamati il sindaco di Ravenna - afferma Charles Tchameni Tchienga, presidente fondatore dell'associazione Il Terzo Mondo -. Espressione più nobile del valore della nostra democrazia. Colgo l' occasione per rinnovare la proposta da noi avanzata qualche giorno dopo la loro tragica scomparsa;( intitolare loro  quel pezzo di spiaggia, o una strada, un monumento); ovvero rendere vivo e per sempre il valore del loro sacrificio. Ringrazio la prefettura e la città di Ravenna per avere onorato con orgoglio la memoria di questi due valorosi cittadini".

PIU' TRICOLORE - Sulla Festa della Repubblica è intervenuta anche "Giovane Italia": "Con delusione costatiamo che nella nostra città le bandiere che sventolano nelle case ravennati sono poche, pochissime. E' una delusione forte in quanto si nota il poco attaccamento alla Patria. E forse non ci stupiremo di questo, visto che l'amore di patria non è tra le cose che si può riconoscere al popolo italiano diversamente da quello ben più noto del popolo americano, ma ci colpisce e ci lascia delusi che in questa data cosi importante non ci si unisce sotto i nostri colori ma che invece durante un altra festa importante per la nostra storia, il 25 aprile, il tricolore era esposto con fierezza e con orgoglio".

"Perchè il 25 aprile si e il 2 Giugno no? - si chiede "Giovane Italia" -. Noi riteniamo, ed è conferma quello che vediamo nella nostra città, che la data della festa della Repubblica è una data in cui la maggior parte della città non si riconosce, non la sente come festa nazionale, come giornata di una libertà ed unione mentre si sente italiano solo nel 25 aprile, in quanto in questa data si identificano tutti coloro che hanno una matrice politica rossa e credono che solo loro sono gli artefici della liberazione dal nazi-fascismo, dimenticando che invece il tricolore non appartiene ad una parte politica ma a tutta l'Italia e i suoi cittadini. Non ricorda che il 2 e 3 Giugno del 1946 l'Italia è tornata alla libertà di voto per una scelta fondamentale. Noi siamo italiani e ci sentiamo italiani ogni giorno e in questa giornata il tricolore riempie il nostro cuore e la nostra identità di italiani".

RICORDATO MICHELE RAFFI - Nel corso della cerimonia per la ricorrenza del 2 giugno e l’anniversario di Garibaldi, svoltasi nello storico capanno di via Baiona ieri mattina, il vicesindaco Giannantonio Mingozzi ha ricordato Michele Raffi, componente della Società conservatrice del capanno Garibaldi. Dopo gli interventi di Sauro Mattarelli, Andrea Baravelli e Paolo Barbieri, Mingozzi ha sottolineato il valore “dell’uomo di cultura, autore di testi storici formidabili, la sua passione per il Risorgimento, le vicende patriottiche e la storia dei Templari, l’amico sempre presente e capace di sintetizzare in poche parole storie popolari tutte da scoprire. E’ questo il Michele di cui ci ricorderemo sempre, di una sensibilità intellettuale, morale e umana altissima, capace con uno sguardo ti spiegarti come la pensava. Ci stringiamo con affetto alla famiglia, a Gustavo, a Filippo e alla madre, e a tutti coloro che vorranno dedicare alla memoria di Michele l’attenzione che merita, affinché il suo ricordo e il suo impegno siano sempre con noi”.

LA REPLICA - “Pur augurandomi che il Tricolore sventoli dalle finestre di tutte le abitazioni ravennati, non condivido il metro usato dagli esponenti di Giovane Italia per misurare il nostro attaccamento alla patria e alla Repubblica - afferma Mingozzi -. E’ offensivo considerare i ravennati indifferenti alle celebrazioni patriottiche e repubblicane perché ci sono pochi Tricolori alle finestre. Se gli esponenti di Giovane Italia fossero stati presenti in piazza del Popolo e in piazza Garibaldi il 2 giugno si sarebbero resi conto da soli di quanto sia straordinaria la partecipazione dei nostri concittadini ad eventi che fino a qualche anno fa registravano una scarsissima affluenza".

"Le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, a Ravenna in particolare, hanno risvegliato senso civico e desiderio di testimonianza diretta, in una città che il presidente della Repubblica considera tra le prime in Italia per adesione alle iniziative risorgimentali e patriottiche - continua il vicesindaco -. Il Museo del Risorgimento ne è una testimonianza, come lo sono le scuole di ogni ordine e grado – ricordo tra tutte i licei classico, scientifico e artistico – che periodicamente chiedono di poter discutere della nascita della Repubblica e dei valori risorgimentali, offrendo i loro approfondimenti alla comunità. A Ravenna sta crescendo più che in altre parti d’Italia un orgoglio di appartenenza alla nazione che ci fa onore e viene interpretato soprattutto dalle giovani generazioni, ed è questo il risultato che conta di più”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ravenna dedica il 2 giugno agli eroi del mare: Augustin e Marco, morti per salvare bambini

RavennaToday è in caricamento