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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Bagnacavallo

Bagnacavallo, in arrivo una nuova area commerciale. Scoppia la polemica

IL terreno adiacente alla rotonda della provinciale "Naviglio" di accesso all'A14 liberalizzata potrebbe a breve diventare sede di una nuova grande area commerciale, con 1.500 metri quadrati di superficie alimentare

IL terreno adiacente alla rotonda della provinciale “Naviglio” di accesso all’A14 liberalizzata potrebbe a breve diventare sede di una nuova grande area commerciale, con 1.500 metri quadrati di superficie alimentare e ulteriori migliaia di metri destinati al commercio extralimentare. E’ ciò che potrà succedere se l’Amministrazione Comunale di Bagnacavallo riterrà di confermare definitivamente l’adozione di una variante al piano particolareggiato di iniziativa pubblica denominato “Naviglio”, di cui il 3 febbraio prossimo scadono i termini per presentare opposizioni e osservazioni.

“Presentare circostanziate osservazioni opponendoci alla modifica è quanto faremo senz’altro – dice il Presidente di Confcommercio Ascom Lugo Domenico Brunori – perché in una situazione generale che vede un calo dei consumi e la progressiva desertificazione dei centri storici non si comprende perché si possa consentire la nascita di  una nuova grande area commerciale. E’ vero che anche senza l’adozione della variante nell’area Naviglio si sarebbero potute insediare strutture commerciali per svariate migliaia di metri quadrati, ma queste potevano appartenere unicamente al settore extralimentare. Oltretutto quelle migliaia di metri furono previste nel piano originario risalente al 2005, in una situazione ben diversa dalla attuale. Una previsione che si è rivelata sproporzionata rispetto alle esigenze, che ora si vorrebbero invece resuscitare creando un motivo di attrazione con una nuova superficie di dettaglio alimentare di 1.500 mq di dimensione.”.

“Ci chiediamo – prosegue il Presidente Brunori  – da dove si pensa che proverrebbero i consumatori interessati alla frequentazione di una  nuova area  commerciale? Non è forse nata  da poco una  nuova area  commerciale “Le fonti di Tiberio” in fregio alla San Vitale? Ma forse il Comune di Bagnacavallo pensa che i consumatori proverrebbero solo da fuori Comune, ed in quel caso chiediamo e ci chiediamo che senso abbia una Unione dei Comuni che programma se poi si va a cannibalizzare i consumi di paesi vicini come Cotignola o Lugo. Abbiamo informato con una comunicazione circostanziata  tutte le Amministrazioni  della Bassa Romagna, chiedendo loro di attivarsi col Comune più direttamente interessato, anche rispetto a provincia e Camera di Commercio, per ogni utile iniziativa per scongiurare nuovi insediamenti di commercio al dettaglio alimentare nell’area naviglio.  Per Confcommercio Ascom Lugo  l’Unione dei Comuni non può chiamarsi fuori, ritenendo   l’operazione a sola valenza locale. “Ricordiamo che al momento della approvazione del Regolamento Unico Edilizio tutti i Comuni concordarono sulla necessità di non consentire nuovi insediamenti di commercio al dettaglio alimentare negli ambiti specializzati per attività miste o prevalentemente commerciali e terziarie. In un tempo recente anche il Comune di Bagnacavallo, appena il 17 maggio del 2012 approvò questa norma. Cosa è accaduto per modificare la volontà del Comune? Non basta motivare che sono intervenute leggi successive che hanno abolito le restrizioni di natura programmatoria del settore commerciale, perché quella previsione non aveva tale scopo, ma nasceva dalla differente esigenza, perfettamente legittima e riconosciuta valida dalla legge, di tutelare l’ambiente, incluso quello urbano. E che questa sia una esigenza reale a Bagnacavallo e negli altri Comuni dell’Unione è sotto gli occhi di tutti. Sempre a questo proposito non appaiono convincenti le rassicurazioni circa l’impatto acustico e ambientale, che, a differenza di quanto viene affermato, sarebbe notevolmente superiore a quello attuale: più traffico, più rumore, oltretutto nelle vicinanze della casa protetta per gli anziani, più pericolosità per i ciclisti, anche perché non si tiene conto del prevedibile incremento di traffico dovuto alla futura apertura del sottopassaggio ferroviario”. Il Presidente Brunori chiama infine in causa anche la Provincia, chiedendole di esercitare con decisione i poteri che la legge regionale le assegna al riguardo della delibera assunta dal Comune “per impedire una realizzazione che ad oggi non trova alcuna valida giustificazione.  Al contempo auspichiamo anche una massiccia mobilitazione di associazioni, gruppi e cittadini che hanno a cuore il loro centro urbano, la sicurezza e l’ambiente”.

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