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Analisi turistica di Cervia, Confesercenti critica Cna: "Visto un altro film"

Aggiunge Alessandro Fanelli, presidente Fiepet Confesercenti Cervia: “Mi pare fortemente generica l’analisi turistica della Cna, circa le aperture degli stabilimenti balneari una sera alla settimana

Stupore per l'analisi turista della scorsa estate di Cna Cervia. Ad estenarla Roberta Penso, presidente di Confesercenti Cervia. "L’associazione artigiana arriva perlomeno seconda, rispetto alla richiesta della convocazione del Tavolo di Concertazione fra le categorie - esordisce Penso -. Da tempo, come Associazione, abbiamo chiesto di chiudere la partita delle ordinanze estive entro Natale, proprio per dare la possibilità alle imprese di avere tempi certi per poter organizzare la propria attività".

"Pertanto il loro invito è perlomeno tardivo e anche strumentale per accaparrarsi un ruolo che, invece, noi avevamo anticipato e sostenuto nella formazione del parere, nella primavera scorsa. Proprio la tardiva emissione dell’ordinanza comunale era stata oggetto del nostro parere negativo - continua la presidente di Confesercenti -. Realmente, le aperture dei bagni al mercoledì, sono state ininfluenti dal punto di vista delle presenze turistiche. Il ruolo dell’Associazione che rappresento mi impegna a cercare l’equilibrio proprio fra le diverse istanze; i tanti bagnini che associamo, così come i commercianti, gli alberghi, i ristoranti, hanno certamente interessi diversi e la difficoltà sta nel cercare una sintesi intelligente. Ecco perché non si può essere superficiali e spingere su un acceleratore con il forte rischio di sbandare. In ogni caso il nostro parere scaturirà dal Consiglio Direttivo già convocato.”

Aggiunge Alessandro Fanelli, presidente Fiepet Confesercenti Cervia: “Mi pare fortemente generica l’analisi turistica della Cna, circa le aperture degli stabilimenti balneari una sera alla settimana. Anche qui, dato che non rappresentano né nei numeri, né nei fatti la categoria degli stabilimenti balneari, non si comprende da dove arrivino i riscontri per dichiarare che le aperture realizzate sono state positive.
Non hanno sortito alcunché in merito alla nostra offerta turistica, e men che meno, si sono caratterizzate come proposta innovativa.
Di fatto, si sono realizzate delle cene con la semplice equazione di trasferire dai ristoranti e dalle passeggiate nei nostri centri commerciali, alcune persone a cenare in spiaggia con i piedi nella sabbia".

"La Cna di Cervia ha visto un altro film e, strumentalmente, cerca di sovraccaricare questa novità, addirittura proponendo un’altra inutile serata, con argomentazioni prive di fondamento - continua Fanelli -. La Cna non ha evidentemente argomenti perché non lo rappresenta, ma la realtà è che il commercio fisso e su area pubblica e la ristorazione hanno sofferto anche l’apertura serale in spiaggia, pur di una sera alla settimana perché, in un’estate negativa per i fatturati, anche questa “novità” ha dato il proprio contributo  nella direzione del segno “meno”".

"L’associazione artigiana forse pensa di poter rappresentare la categoria dei bagnini, promettendo chissà quale impegno con proposte che la città non condivide e che, dai riscontri dell’estate 2013, non hanno sortito nulla - evidenzia il presidente Fiepet Confesercenti Cervia -. La nostra opinione, dei ristoratori associati,  è quella di non aumentare assolutamente il numero delle serate. A Cervia non hanno innovato e sarebbero solo motivo di scontro ideologico, fra le categorie, fine a se stesso. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di non farci perdere tempo e di chiudere la questione rapidamente, confermando l’impianto del 2013, senza alcuna modifica".

"Ovviamente non ci sottraiamo a partecipare ad un tavolo per progettare e realizzare eventi con strategie nuove, che coinvolgano tutte le imprese e, quindi, tutte le associazioni, ma senza ingressi a gamba tesa di nessuno". Conclude Mauro Guerrini, presidente dei commercianti su area pubblica ANVA: “Con qualche serata a tema, insignificante nei numeri che muove, non si riesce a rilanciare la nostra località. Abbiamo maggiori problemi sul fronte dell’abusivismo commerciale che, a prescindere dalla concorrenza sleale che rimane tutta, è quanto di più negativo, in termini di immagine che possiamo dare ai turisti".

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