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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Commercio, "quasi un migliaio di aziende hanno chiuso nel 2013. Ora ripartiamo"

Confesercenti Ravenna, per bocca di Roberto Manzoni, presidente provinciale, tira le somme del 2013 “per verificare i risultati conseguiti e quelli da raggiungere, ma guardando avanti almeno con un po' di speranza pur con i consistenti ostacoli da superare”

Confesercenti Ravenna, per bocca di Roberto Manzoni, presidente provinciale, tira le somme del 2013 “per verificare i risultati conseguiti e quelli da raggiungere, ma guardando avanti almeno con un po' di speranza pur con i consistenti ostacoli da superare”. Il quadro è quello “del perdurare di una crisi che presenta un panorama terrificante: raddoppia la povertà, crescono i livelli di disoccupazione, i consumi continuano a crollare e con essi il numero di attività che non ce la fanno e sono costrette a chiudere. Quasi un migliaio in un anno solo nei nostri settori in provincia di Ravenna e in pieno silenzio istituzionale”.

“Occorre reagire, non possiamo accontentarci di sopravvivere. - sostiene Manzoni - Mettere in campo il massimo delle risorse disponibili e ricercarne di nuove è oggi l’imperativo sul quale, tutti dobbiamo convergere. La recessione in Europa si sta gradualmente esaurendo e il 2014, anche per l’Italia, dovrebbe registrare una limitata crescita. Ma l’idea, che circola in alcuni ambienti economici e politici, che la ripresa prima o poi arrivi da sola è una strategia perdente. In questi anni, aspettando di agganciare la ripresa, abbiamo perso ben 10 punti di PIL. Se si vuole che questa sia significativa ,occorre mettere in campo politiche economiche e sociali che la promuovano. Le misure finanziarie di puro contenimento della spesa hanno mostrato il fiato corto. Se hanno avuto il merito di fermare il declino, hanno imposto limiti che stanno di fatto impedendo investimenti tali da dare slancio all’economia”.

“Un paese che non investe, un sistema bancario che non sorregge le piccole e medie imprese, le più dinamiche e innovative, non ha  prospettive. A  fine anno, e nel 2014 potrà andare un po' meno peggio come auspichiamo, ma nella sostanza siamo “sul fondo del mare“ e probabilmente ci rimarremo ancora per qualche tempo, con tanti aspetti da ripensare e rigenerare. - spiega il presidente di Confesercenti, che parte con il proprio augurio - Nel fare gli auguri alle aziende e alla cittadinanza quest’anno ci metto le 5 F: Fare (per davvero oltre le parole, il tempo è quasi scaduto), Fedeltà (in primis sul lavoro associativo), Forza (il sistema sta implodendo e ci vuole coraggio e incisività!),  Fiducia (per dare speranza e circuitazione positiva), Furore (saremo ribelli anche noi nell’iniziativa sindacale), ma cito qui ancora Fisco e Finanza, Formazione e riforme che fanno parte delle nostre istanze (e del nostro lavoro nei confronti della politica e delle istituzioni”.

“Il 2014 – continua Manzoni - deve essere un anno di svolta vera per cambiare il clima economico e la sua percezione con riforme vere e incisive, iniziando ad affrontare le numerose questioni da troppo tempo aperte e non risolte: l’aggressione fiscale sulle imprese, la situazione della Pubblica Amministrazione, burocrazia imperante e avvilente, spese improduttive, sistema politico, parlamentare ed elettorale, investire nella risorsa turismo, etc.
Una promessa e un impegno anche nostro per il 2014.  Non c’è alternativa al dialogo e al confronto con le istituzioni, ma noi saremo ancora e più vigili e ribelli sui temi e sulle necessità delle nostre imprese e sull’attenzione che meritano, così come sulla spesa pubblica e sulla verifica della qualità dei servizi rispetto  ai loro costi. Il 2013 si chiude almeno con un risultato importante del sistema associativo (ricordate il 18 aprile in Piazza del Popolo!) senza il pagamento della famigerata maggiorata TARES (l’unico in Italia). Anche per questo è importante associarsi e rafforzare chi tutela e lavora coerentemente per e a fianco delle imprese e al loro servizio tutto l’anno. Dimenticavo la sesta F: un po' di Fortuna per il 2014 e per il futuro”.

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