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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Faenza

Divanopoli, condannato il "salvatore" dell'ex Omsa: "Ma gli accordi non saltano"

Franco Tartagni, l'imprenditore che ha aquisito lo stabilimento ex Omsa di Faenza, all'indomani della sua condanna in primo grado per il processo "Divanopoli", rassicura sulla sorte delle 140 ex-operaie dell'azienda faentina

“Gli accordi presi per le lavoratrici dell'Omsa non saltano. Questa condanna è stato un incidente di percorso che non ci aspettavamo ma tutto quello che è stato accordato non cambierà”. All'indomani della condanna in primo grado per il processo forlivese denominato “Divanopoli”, è questa la dichiarazione che ha rilasciato, al nostro quotidiano RavennaToday, Franco Tartagni, presidente della Atl Group di Forlì, ovvero l'imprenditore che ha aquisito lo stabilimento ex Omsa di Faenza

Tartagni, titolare del mobilificio forlivese Tre Erre che fa capo ad Atl Group, lo scorso aprile ha acquisito i due capannoni di via Pana a Faenza di proprietà della multinazionale Golden Lady che dal marzo 2012 ha messo in cassa integrazione 239 delle sue lavoratrici. Tra queste, 140 hanno ottenuto un nuovo posto di lavoro presso Atl Group e in questi mesi hanno incominciato il periodo di formazione professionale.

Ora, Tartagni ha appena ricevuto una condanna emessa dal giudice Giorgio Di Giorgio nei confronti di 4 imprenditori cinesi e 4 italiani, tra cui Tartagni. L'imprenditore è, infatti, coinvolto in un'indagine che prese il via nel 2009 per far luce su un'ipotesi di “concorrenza sleale” attuata da alcune imprese italiane che si rivolgevano, per abbattere i costi di produzione del mobile imbottito, a sub-appaltatori cinesi. Questi conto-terzisti pare che favorissero lo sfruttamento di manodopera cinese a basso costo e violassero le norme di sicurezza sul lavoro.

Agli imputati, il giudice Di Giorgio, ha riconosciuto le accuse di rimozione colposa delle strutture di protezione dagli infortuni sul lavoro e negli ambienti di lavoro. Nella lista dei condannati italiani ci sono anche Silvano Billi, Luciano Garoia ed Ezio Petrini (delle ditte Polaris e Cosmosalotto). La condanna emessa nei confronti di Tartagni, uguale a quella di Billi, è di un anno. I quattro imprenditori dovranno, inoltre, risarcire le parti civili (Comune di Forlì, Castrocaro Terme, Bertinoro, Provincia di Forlì-Cesena) e pagarne le spese processuali, pari a 1.800 euro ciascuna.

Sulla sentenza Franco Tartagni preferisce non rilasciare dichiarazioni ma si lascia andare a un “sono profondamente amareggiato”. Lo sono sicuramente anche le ex operaie dell'Omsa che sembrano essere saltate dalla padella alla brace anche se, a quanto pare, il loro posto di lavoro è salvo.

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