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Covid e imprese: esauriti i fondi dei bandi per la ripartenza in sicurezza

145 le domande ammesse a contributo - nel giro di poche settimane - per i tre bandi a sostegno della ripartenza in sicurezza delle imprese ravennati promossi dalla Camera di commercio

145 le domande ammesse a contributo - nel giro di poche settimane - per i tre bandi a sostegno della ripartenza in sicurezza delle imprese ravennati promossi dalla Camera di commercio, con la collaborazione delle associazioni di categoria, per far fronte a quelle spese che si sono rese necessarie sia per affrontare le conseguenze della drastica riduzione dell’attività, sia per agevolare la fase di riavvio. Una partecipazione importante, che dimostra la volontà degli imprenditori della provincia di non mollare ma, anzi, di rinnovarsi, di introdurre tecnologie nuove, di investire per sostenere la propria presenza sul mercato.

Incentivi per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale e per la misurazione della temperatura corporea, studi, consulenze e servizi finalizzati a ripensare l’organizzazione degli spazi e i processi di lavoro, formazione del personale e gestione delle strategie di comunicazione: queste le voci più gradite dagli imprenditori, che riceveranno dalla Camera di commercio (già partiti i primi accrediti sui conti correnti) un contributo medio a fondo perduto di oltre 3.400 euro. Servizi (31%), Commercio e pubblici esercizi (18%), Turismo (17%), Industria (12%), Artigianato (11%) e Agricoltura (11%) i settori più coinvolti. Delle imprese finanziate, il 54% ha la sede o l’unità locale nel comprensorio ravennate, il 29% in quello faentino ed il 17% nel comprensorio lughese.

Grande interesse, in particolare, gli imprenditori hanno riservato al bando per l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie e soluzioni digitali che, da solo, ha registrato quasi il 50% delle domande ammesse sulle tre misure, con un contributo complessivo di 302.00 euro e un incentivo medio di 4.252 euro. A fare la parte del leone il settore dei Servizi (36%), seguito da Commercio e pubblici esercizi (21%), Industria (17%), Artigianato (17%), Turismo (6%) e Agricoltura (3%). Del resto, sottolinea la Camera di commercio, la pandemia da Covid 19 ha determinato una fortissima accelerazione del processo di digitalizzazione che era già in atto, sia innescando un cambiamento in senso digitale di molte attività produttive (smart working, commercio on line, digitalizzazione delle procedure in molti servizi alle imprese e alle persone, sia imponendo una forte crescita “obbligata” delle competenze digitali di molti lavoratori così come degli studenti.

Le competenze digitali di base come l’uso di tecnologie internet e di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, saranno richieste a circa 1,5 milioni dei lavoratori previsti in ingresso nei prossimi 5 anni, pari al 56% delle opportunità di lavoro che si creeranno fra turnover e nuovi posti di lavoro. Anche per la provincia di Ravenna, conclude l’Ente di Viale Farini, la domanda di competenze digitali interesserà figure professionali già esistenti quanto nuove professioni emergenti come data scientist, big data analyst, cloud computing expert, cyber security expert, business intelligence analyst e artificial intelligence system engineer.

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