rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Credito alle imprese, il Comune stanzia altri 100mila euro. E sprona le banche

“Pur strozzati da un patto di stabilità che ci impedisce di investire un consistente avanzo di amministrazione in opere e servizi, nel bilancio 2013 abbiamo previsto uno stanziamento di centomila euro in più a favore dei consorzi fidi, portando il contributo da 250 a 350mila euro”.

“Pur strozzati da un patto di stabilità che ci impedisce di investire un consistente avanzo di amministrazione in opere e servizi, nel bilancio 2013 abbiamo previsto uno stanziamento di centomila euro in più a favore dei consorzi fidi, portando il contributo da 250 a 350mila euro”.
Lo ha annunciato l’assessore alle Attività produttive Massimo Cameliani in un incontro voluto dal Comune con banche locali, Banca d’Italia, Abi, associazioni di categoria di ogni settore, per fare il punto sui rapporti fra mondo imprenditoriale e istituti di credito, nel quadro della crisi economica.

Per l’amministrazione comunale erano presenti anche il vicesindaco Giannantonio Mingozzi e l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Corsini. “Lo abbiamo fatto – ha proseguito Cameliani - perché, nonostante il momento molto difficile anche per le casse dell’amministrazione comunale, resta per noi prioritario non far mancare il nostro contributo a soggetti che svolgono un ruolo fondamentale a sostegno delle attività e degli investimenti delle piccole e medie imprese. Agli istituti di credito chiediamo le stesse attenzioni e sensibilità, in un momento nel quale ognuno deve fare la propria parte".

Cameliani sottolinea che "sono tante le criticità che sempre più spesso ci vengono segnalate dal mondo imprenditoriale nei rapporti con gli istituti di credito. Vengono evidenziati tassi di interesse troppo alti, richieste eccessive di garanzie per ottenere crediti, variazioni unilaterali di contratti. Si tratta di seri ostacoli che in talune circostanze portano a bloccare l’operatività. Peraltro a causa della congiuntura economica negativa nel periodo settembre 2012 – febbraio 2013, in provincia di Ravenna a fronte di 1.215 iscrizioni di nuove imprese al registro tenuto dalla Camera di commercio ci sono state 1.572 cessazioni e a gennaio 2013 si registrano 1.848 disoccupati, contro i 1.515 dello stesso mese del 2012”.
 
Come evidenziato dai dati forniti dalla Banca d’Italia, rappresentata dal direttore della filiale di Forlì Gabriele Magrini Alunno, sul credito erogato in provincia di Ravenna al 31 dicembre 2012 il tasso di crescita annuo del credito erogato è progressivamente diminuito, fino a mostrare una contrazione a far tempo dal settembre 2012 (-0,9% a dicembre 2012); a fine 2011 si registrava ancora una leggera  crescita (+0,2%); a giugno 2012 il dato era ancora positivo (+0,3%). Tale dato è differenziato per tipo di impresa e per settore produttivo: la contrazione è concentrata principalmente nel settore delle imprese manifatturiere (-10,1% a dicembre 2012) (a fine 2011 – 0,2%) e per quelle di minori dimensioni (- 7,8% a dicembre 2012 per le famiglie produttrici, - 5,8% per le piccole imprese) (a fine 2011 rispettivamente + 2,6% e +0,1%). Dal mese di giugno 2012 è in flessione anche il credito alle famiglie consumatrici (a dicembre -0,7%) (a fine 2011 +1,3%).

La crescita dei crediti in contenzioso si è accentuata sul finire del 2012: il flusso di nuove sofferenze su base annua a dicembre 2012 ha raggiunto il 2,2% dei prestiti ad inizio periodo (a fine 2011 1,7%), interessa le imprese (2,6%) ed in particolare quelle del settore delle costruzioni (5%) (a fine 2011 rispettivamente 1,1% e 1,9%). Il contenzioso non riguarda il settore famiglie, ove detto indice è fermo sull’1,2%. Nel complesso, secondo l’analisi fatta dalla Banca d’Italia, “si può riassumere che la contrazione del credito è fenomeno recente, dal secondo semestre 2012, ed interessa il settore manifatturiero, le piccole imprese e le famiglie. La contrazione del credito è contenuta, meno accentuata rispetto a quella media regionale e nazionale: la provincia di Ravenna continua a conseguire il miglior dato provinciale della regione. Le crisi aziendali, che in passato avevano interessato soprattutto il comparto delle costruzioni, sembrano ora estendersi anche ad altri settori (manifattura e servizi)”.

Per quanto riguarda il decreto in materia di pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, da parte del Comune è stato evidenziato che esso prevede l’esclusione dai vincoli del patto di stabilità dei pagamenti relativi ai debiti liquidi ed esigibili al 31 dicembre scorso, nonché di quelli relativi a fatture o richieste di pagamento emesse entro il 31 dicembre, anche se liquidate successivamente a tale data. Ancora una volta vengono penalizzati gli enti virtuosi, quali il Comune di Ravenna, che hanno pochi debiti nei confronti delle imprese, in favore degli enti che hanno accumulato debiti consistenti, ai quali viene anche consentito di ottenere anticipazioni dalla Cassa Depositi e Prestiti rimborsabili a 30 anni, per pagare i debiti stessi.

Il Comune di Ravenna ha pagato nel 2012, alle imprese appaltatrici di lavori pubblici, oltre 33 milioni, pur nel rispetto del patto di stabilità. E’ attualmente in corso la ricognizione delle posizioni regolarizzabili, in vista della comunicazione da fare al MEF entro il 30 aprile. Da una prima stima si ritiene che possano ammettersi a pagamento circa 3,5 milioni di euro, compresi i certificati di pagamento emessi entro il 31 dicembre e le fatture liquidate dopo il 31 dicembre stesso. Da gennaio ad oggi sono stati disposti pagamenti per circa un milione e 350mila euro, di cui circa un milione ricadenti nelle tipologie di cui al DL.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Credito alle imprese, il Comune stanzia altri 100mila euro. E sprona le banche

RavennaToday è in caricamento