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Economia

Firmato un protocollo per evitare gli sfratti

Apartire da febbraio 2013, gli inquilini nei cui confronti sia stato avviato un procedimento di sfratto possano chiedere ai Comuni un contributo pari all’80% del canone di affitto per sei mesi

E’ stato sottoscritto lunedì dalla Provincia di Ravenna, Comuni, Cgil, Cisl, Uil, Associazioni dei proprietari e degli inquilini, il protocollo d’intesa per il sostegno alle famiglie colpite da crisi economica mediante il contenimento delle procedure di sfratto. L’intesa stabilisce che, a partire da  febbraio 2013 e fino a esaurimento delle risorse, gli inquilini nei cui confronti sia stato avviato un procedimento di sfratto possano chiedere ai Comuni un contributo pari all’80% del canone di affitto per sei mesi (entro un massimo di 4.000 euro) avendo preliminarmente raggiunto coi proprietari un accordo sulla sospensione della procedura di sfratto.

I Comuni erogheranno il contributo direttamente ai proprietari. Per accedere al contributo è necessario che gli inquilini abbiano un contratto di locazione regolarmente registrato, pagato il canone per almeno due anni  e che la sopravvenuta morosità sia dovuta a una riduzione del reddito da lavoro causata dalla crisi economica. Il progetto può al momento contare sulla disponibilità di circa 190.000 euro ricavati dalle risorse per le politiche abitative assegnate dalla Regione alla Provincia e da questa ripartite tra i Comuni.

“I Comuni svolgono già con proprie risorse azioni di sostegno agli affitti-commenta l’assessore provinciale alle politiche abitative Francesco Rivola, che ha promosso e coordinato il lavoro che ha portato alla firma del protocollo-. Il coinvolgimento delle Associazioni di proprietari e inquilini, che ringrazio per disponibilità e senso di responsabilità dimostrati, è stato sicuramente determinante, in quanto col loro contributo è possibile concedere una tregua nella tensione del mancato pagamento del canone, in previsione dell’auspicabile capacità dell’inquilino di “rientrare” entro qualche mese”. Nel maggio scorso era stato sottoscritto un importante  protocollo d’intesa sulle politiche abitative  tra Provincia, Comuni e Cgil Cisl Uil.

L’accordo affermava quanto l’emergenza casa e il tema delle politiche di filiera abitativa sia oramai una delle priorità sociali. Negli ultimi anni l’accesso al bene casa è divenuto problematico per una crescente fetta di popolazione, giovani, anziani soli, nuclei monoparentali, immigrati, nuclei familiari monoreddito, ma alche famiglie che pagano la crisi con la riduzione del reddito e del potere d’acquisto. Il costo dell’abitare è divenuto ormai insostenibile.

L’intesa prevedeva ulteriroi azioni da sviluppare per affrontare complessivamente e in modo più mirato l’emergenza casa; in sintesi: la revisione dei canoni ERP in una logica di maggiore equità sociale; un’iniziativa organica di contrasto agli sfratti; la diffusione del modello di agenzia pubblica per gli affitti preposta al contenimento dei canoni sul mercato privato. “A sei mesi di distanza- conclude Rivola- i primi due impegni sono stati assolti, posto che naturalmente bisognerà monitorarne e verificarne l’efficacia.  Si può sempre fare meglio ma ho visto anche fare di peggio. Se il Parlamento deciderà che il nostro lavoro finisca qui, lo finiamo con la convinzione di avere costruito qualcosa di utile”.

I Sindacati da parte loro esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto e ritengono che i contributi così finalizzati possano incentivare la sospensione dell’esecuzione degli sfratti evitando l’inasprimento delle relazioni e costi aggiuntivi. “Per portare a compimento tutti gli obiettivi contenuti nell’accordo di maggio - puntualizzano i Sindacati- sarà necessario mantenere il coordinamento e l’impegno di tutti i soggetti coinvolti, e la coerenza dei Comuni sul mantenimento degli accordi assunti, indipendentemente dal futuro riassetto istituzionale che graverà soprattutto sulla Provincia” .

 

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