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Economia

Il Covid si abbatte sull'edilizia: ma gli imprenditori non mollano

Secondo l’indagine, l’osservazione del dato tendenziale evidenzia per il fatturato a prezzi correnti dell’edilizia provinciale ancora segno negativo, ma si riduce quasi interamente la frenata

La Camera di commercio di Ravenna ha pubblicato i dati relativi all'indagine congiunturale sull'industria delle Costruzioni relativi al terzo trimestre 2020. Secondo l’indagine, l’osservazione del dato tendenziale evidenzia per il fatturato a prezzi correnti dell’edilizia provinciale ancora segno negativo, ma si riduce quasi interamente la frenata, dopo la flessione a due cifre dei primi sei mesi dell’anno: in questi ultimi tre mesi, rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato, si registra infatti un -0,3%. Il superbonus sostiene l’edilizia e sembra avere inciso su questo cruciale settore, ma l’alleggerimento della flessione del volume complessivo delle vendite testimonia anche la forte volontà da parte delle imprese di costruzioni del nostro territorio di sostenere e incrementare l’attività, anche nel pieno del periodo delle ferie estive.

In genere il terzo trimestre è caratterizzato da un rallentamento dell’attività per la chiusura dei cantieri; ma quest’anno, a causa del precedente lockdown, molte imprese hanno cercato di mantenere ritmi di attività pressoché normali durante il periodo dell'estate. E’ la dimostrazione che tra gli imprenditori c'è una grandissima volontà di non mollare. Solo con i dati dei prossimi trimestri sarà possibile stabilire con maggior precisione quanta parte di stagionalità occorre attribuire al risultato di questo trimestre estivo, in un contesto globale che soffre ancora per un’emergenza sanitaria non risolta.

Tra luglio e settembre di quest’anno, in flessione anche il fatturato dell’artigianato provinciale delle costruzioni che perde, rispetto al terzo trimestre del 2019, un ulteriore -1,3%, ma non si arriva all’intensità negativa dei primi due trimestri (rispettivamente -14,5% e -13%). Anche per l’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna, nel terzo trimestre 2020 trova conferma la tendenza negativa di minor velocità, con una intensità relativa pari a -3,1%, dopo le flessioni mai sperimentate prima dei due precedenti trimestri. La nuova discesa del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2019 conferma comunque la netta inversione del trend positivo regionale che proseguiva ormai da cinque anni, anche se con sporadiche  discontinuità.

L’indagine congiunturale, nel terzo trimestre dell’anno in corso, quello estivo e caratterizzato dalla riapertura di granparte delle attività, conferma la tendenza negativa del settore delle costruzioni e registra una forte diminuzione di intensità; tuttavia, dopo i crolli senza precedenti dei mesi più neri del lockdown riscontrati negli andamenti della primaparte dell’anno, le conseguenze sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia ribadiscono che il settore delle costruzioni sarà tra quelli più colpiti, anche se con le misure di incentivazione adottate dal Governo asostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale si sta cercando di ammortizzare l’impatto effettivo.

Secondo le previsioni elaborate ad ottobre da Prometeia - “Scenari per le economie locali” - tutti i settori diattività provinciali ne risentiranno e anche nell’edilizia la recessione sarà pesante, con il valore aggiunto che nel 2020 dovrebbe subire una caduta del -7,4%. Alla luce della recrudescenza del virus e del peggioramento della diffusione della pandemia, secondo le più recenti stime previsionali di Unioncamere Emilia-Romagna (novembre 2020) il valore aggiunto provinciale del settore in esame potrebbe subire un ulteriore deterioramento nel 2020 e scenderebbe di quasi 12 punti percentuali (-11,7%).

Andamento rispetto al trimestre precedente e previsioni per il trimestre successivo

Nel terzo trimestre del 2020, gli indicatori congiunturali valutati in forma di giudizio (stabilità, diminuzione, aumento) sono negativi per la produzione,rispetto al trimestre precedente, e in notevole miglioramento per il volume di affari, con un saldo in piena area positiva. Per il fatturato, inoltre, la percentuale di imprese che dichiara valori in aumento è anche più del doppio della quota di quelle che propendono per la stabilità. Considerando che l’indagine è stata realizzata quando ancora gli effetti degli ultimi dpcm del Governo, delle ulteriori restrizioni regionali e dei contraccolpi del secondo blocco non erano ancora innescati, la prospettiva o per lo meno la speranza di un timido recupero per il trimestre di chiusura dell’anno può essere intravista dagli operatori del settore che confidano che i vari bonus previsti dal Governo possano dare una spinta alla loro attività, ma la percentuale degli ottimisti si assottiglia e quella dei pessimisti invece aumenta. Consideriamo inoltre che il 43,5% delle imprese del campione spera nel breve periodo di riuscire a mantenere almeno invariata l’attività: con la recrudescenza della pandemia, si allontana la possibilità che la fase peggiore potrebbe essere stata superata.

Imprese attive

L’analisi della base imprenditoriale del settore delle costruzioni mette in evidenza che la consistenza delle imprese attive, al 30 settembre 2020, conta 5.150 imprese iscritte al Registro Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali. Secondo la lettura temporale dei dati, rispetto allo stesso periodo del 2019, il numero totale delle imprese attive del settore è diminuito di 66 unità, pari a -1,3% in termini percentuali. Nel trimestre in esame, l’andamento in termini divariazione percentuale risulta peggiore rispetto a quello regionale (+1%) ed anche a quello nazionale (+0,7%), ove per questi due ambiti territoriali più ampi di riferimento si registra una lieve crescita delle imprese attive. Infine, per quanto riguarda le forme giuridiche, l’attrattività della norma relativa alle società a responsabilità limitata, semplificata in particolare, ha invece un effetto positivo per le società di capitale della nostra provincia, le sole che continuano a vedere crescere la loro consistenza, con 12 unità in più e +1,5% in termini relativi.

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