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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Marina, Matteucci sprona: "Serve una svolta radicale"

“Marinara ha bisogno di una ripartenza e di una svolta radicale. E' ancora una grande opportunità. Ma il cambio di direzione deve esser netto, coerente e rapido"

“Marinara ha bisogno di una ripartenza e di una svolta radicale. E' ancora una grande opportunità. Ma il cambio di direzione deve esser netto, coerente e rapido. La ripartenza è indispensabile e possibile. Il Comune farà la sua parte, in intesa totale con l’Autorità  Portuale”. E' quanto afferma il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che sottolinea: “oggi Marinara è  vissuta da Ravenna e da Marina come un corpo estraneo, una cattedrale nel deserto a troppo alta conflittualità  interna”.

“Oggi sono rimasti in pochi a difendere la scelta di realizzare Marinara – sottolinea il primo cittadino -. Molti di quelli che erano favorevoli si sono fatti di nebbia. E’ uno stile che non mi piace e non mi appartiene. Io allora facevo tutt'altro, e non ho avuto nessuna responsabilità  nel processo decisionale che portò alla scelta di realizzare questo intervento.Non c’ero,  ma non faccio il furbo: a mio giudizio la scelta di realizzare un grande porto turistico con 1.100 posti barca fu una scelta giusta”.

“Nessuno può  ignorare che la sostenibilità  economica di un grande porto turistico richiede per forza un motore immobiliare. Insomma non si può  dire: bene le barchette ma no il cemento a terra. E’ una posizione poco onesta perché  senza casette non ci sarebbero 1.100 barche – continua Matteucci -. Poi si può discutere come sempre della qualità  architettonica. Ma è un altro discorso. Comunque allora non c’ero,  ma oggi ci sono e voglio dire la mia in modo semplice e comprensibile”.

“Piaccia, non piaccia (anche se allora piaceva) o non sia mai piaciuta,  oggi Marinara c’è e ha bisogno di una ripartenza, di una svolta, di una scossa – sottolinea il sindaco -. Certo si è  fatta una fama non fantastica, ma Ravenna non si può  rassegnare”. Matteuci ha indicato tre linee per la ripartenza. In primis, “i curatori fallimentari che amministrano la società  devono dare il via alle opere pubbliche più urgenti, che abbiamo definito in un incontro qualche settimana fa presenti le banche, entro il mese di luglio. Se no si va verso una rottura e credo una messa in discussione della concessione da parte dell’Autorità Portuale”.

“Agli interlocutori a cui mi rivolgo è chiarissimo di cosa sto parlando e in questa circostanza non è necessario che io entri in troppi dettagli tecnici – evidenzia Matteucci -. Desidero ripetere pubblicamente quanto ho detto ai miei interlocutori qualche settimana fa.  Il mese di luglio è  il  limite entro il quale avviare la soluzione di ogni inadempienza. Viste le travagliate vicende di questi anni, desidero che non ci siano equivoci e uso un linguaggio che non mi piace ma che rende l’idea. Le richieste che ho illustrato nell' incontro di qualche settimana fa non possono essere interpretate come un penultimatum: sono un vero e proprio ‘ultimatum’. E’ un modo di esprimersi che, come dicevo,  non mi piace moltissimo, ma quando ci vuole ci vuole”.

“Dopo avere riparato alle gravi inadempienze si potrà discutere in trasparenza e pubblicamente  di eventuali varianti. Dopo, non prima. Dunque nessuno  ‘prenda paura’, a partire dalle banche. In secondo luogo è  indispensabile che entro quest’anno gli attuali amministratori della società  e le banche definiscano il  ‘piano industriale’  di rilancio di Marinara. E poi sono necessari come il pane uno o più  nuovi investitori. In una situazione così critica quasi si sente l’affilar di armi da parte di interessi speculativi”, prosegue ancora il sindaco.

“Siccome parliamo di una concessione pubblica di grande rilevanza, concepita per fare da volano all’offerta turistica della nostra città, è particolarmente utile parlar chiaro su questo punto – prosegue nel suo ragionamento Matteucci -. L’Autorità portuale e il Comune sbarreranno la strada ad ogni appetito speculativo, perché viceversa siamo per lo sviluppo di Marinara lungo le linee del progetto originario.  Il tempo c’è  stato e altro,  più che sufficiente, ce   n’è ancora da qui a dicembre. Oltre  non si può andare. Sia chiaro: il Comune e l’ Autorità  portuale saranno vigili, perché  vogliamo la ripartenza di Marinara e contrasteremo ogni operazione speculativa”.

In terzo ed ultimo luogo, evidenzia il sindaco, “c’ è  bisogno di una netta discontinuità  nella gestione quotidiana di Marinara. Subito. Non funzionava la vecchia gestione e, fino ad ora, non funziona quella che è  subentrata.  Ma possibile che sia stato necessario l'intervento di un giudice per dirimere questioni condominiali.? Ma è possibile che ci sia un grado così alto di conflittualità  interna a Marinara? Ma è  possibile che quasi tutti ne parlano male? Sì, è possibile, succede tutti i giorni. Non ci dovrebbe essere bisogno che sia il Sindaco a segnalare esigenze così  elementari.
Queste sono a mio giudizio le tre cose da fare per la ripartenza di Marinara. In verità io non ho molti strumenti di intervento diretto perché  Marinara prenda una direzione diversa. Ma li userò tutti, e userò anche quelli più indiretti di influenza istituzionale del Comune”.

“Ravenna non si deve rassegnare al sostanziale fallimento del progetto di Marinara: 28 ettari, 1100 posti barca – conclude Matteucci -. Marinara è  ancora una grande opportunità. Ma il cambio di direzione deve esser netto, coerente e rapido. La ripartenza  è indispensabile. La ripartenza è  possibile. Il Comune farà la sua parte: la  farà, e questo è  molto importante, in intesa totale con l’Autorità  Portuale”.
 

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