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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Nuovo centro commerciale a Bagnacavallo, è guerra. I commercianti dicono 'no

Si è svolto giovedì alle presenza di molti commercianti di Bagnacavallo l’incontro, da tempo programmato, promosso dalla Confesercenti per discutere della proposta di variante

Si è svolto giovedì alle presenza di molti commercianti di Bagnacavallo l’incontro, da tempo programmato, promosso dalla Confesercenti per discutere della proposta di variante che da qualche giorno circola in paese. Il presidente dell'associazione di categoria lughese, Giacomo Melandri, affrema la propria contrarietà: “In primo luogo si contesta la metodologia prescelta per l’adozione della variante citata, di cui siamo venuti a conoscenza dalla pubblicazione nel sito del Comune e senza che, contrariamente ai rapporti in essere e alla prassi ordinaria delle relazioni esistenti tra amministrazione e associazioni, vi sia stato alcun confronto e neppure informazione”.

“In subordine, cosi come dimostrato dai documenti, si richiedono interessamenti sull’area ancor prima di aver adempiuto all’adozione definitiva dello strumento urbanistico dando per scontato l’esito. Presenteremo, con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza del 3 febbraio, le nostre osservazioni dove contrastiamo fortemente questa volontà. A Bagnacavallo non vi è nessuna necessità di aumentare le superfici commerciali, tanto meno per il settore alimentare - continua Melandri - Crollo dei consumi ,ridimensionamento continuo della domanda, crisi economica , e dati sulle chiusure dei negozi in aggiunta alle dichiarazioni dell’Amministrazione (puntare sui centri) sono sufficienti per rivedere e annullare questa variante chiedendo anche l’intervento dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna”.

“Consideriamo inoltre negativo,  l’impatto che questi 1.500 metri potrebbero avere oltre che nel territorio comunale anche in quello limitrofo, i Comuni che per l’ennesima volta verrebbero ulteriormente penalizzati anche dall’impatto acustico e ambientale. La pianificazione del territorio dovrebbe assumere il principio della saturazione dell’offerta commerciale in primis quella alimentare soprattutto dopo l’approvazione del Rue (Regolamento Unico Edilizio) dove tutti i Comuni concordarono sulla necessità di non consentire nuovi insediamenti di commercio alimentare negli ambiti indirizzati ad attività miste. Speriamo quindi in una marcia indietro da parte di tutti gli  interessati, a quest’operazione che nessuno dei nostri associati (e non solo) desidera”, chiude.
    

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