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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Stipendi, con una media di 12mila euro l'anno Ravenna è 31esima in Italia

Secondo una ricerca effettuata, dal 2019 al 2021 i redditi da lavoro dipendente pro-capite nella provincia ravennate hanno avuto un incremento dell'1,7%

Le gabbie salariali sono scomparse da molti decenni, ma non per questo gli stipendi sono identici in tutte le città della penisola. A Milano ad esempio si guadagna molto meglio che altrove e lo stipendio medio (30.464 euro) è superiore di due volte e mezzo rispetto a quello nazionale (di 12.473 euro), ma anche 9 volte più alto di quello di Rieti fanalino di coda nella classifica retributiva. Non solo: tra il 2019 e il 2021 le buste paga hanno avuto un incremento del 6,7%. Va detto però che nel capoluogo lombardo il reddito da lavoro dipendente rappresenta oltre il 90% del reddito disponibile contro il 63,1% della media nazionale.

Sono questi alcuni dei dati sviluppati dal Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere. Ne viene fuori una classifica dei redditi da lavoro dipendente pro-capite, aggiornata al 2021, che vede la provincia di Ravenna al 31esimo posto in Italia con una media di 12.133,57, sotto di circa 300 euro alla media nazionale e con un incremento dell'1,7% rispetto al 2019.

"L'analisi dimostra che la geografia delle retribuzioni è diversificata territorialmente, e sotto vari aspetti non rispetta la tradizionale dicotomia Nord-Sud - ha sottolineato Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne - infatti se confrontiamo la graduatoria del pil pro capite (che misura la produzione della ricchezza) con quella delle retribuzioni, vediamo che nel primo caso praticamente tutte le ultime trenta posizioni sono appannaggio di province meridionali (con la sola eccezione di Rieti), mentre in quella delle retribuzioni pro-capite troviamo ben 10 province del Centro-Nord, il che induce a riflettere sulle politiche dei redditi a livello locale".

L'incremento degli stipendi

Ma se Milano è la prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari, Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) presentano i maggiori incrementi delle retribuzioni. Tra 2019 e 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile intorno al 63%. Ma in 42 province su 107, delle quali solo sei sono del Mezzogiorno, è aumentato passando dal 68,7% nel 2019 al 69,7% nel 2021. Nel complesso, l'incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili si rileva più marcata nelle città metropolitane (71,3%) meno nelle province (57,6%). Ai due estremi di questa forbice si trovano Rieti con il 23,9% e Milano con il 90,7%. Tanto che, se ci fosse una classifica del reddito disponibile al netto del reddito da lavoro dipendente, il capoluogo lombardo precipiterebbe all'ultimo posto in classifica con appena 3.131 euro a testa.

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