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Acmar, non solo festa: "Insulti durante la partita"

La testimonianza arriva da Nicola Grandi, di Lista per Ravenna. "A partire dalla prima gara casalinga di questa stagione non siamo mai mancati"

Nicola Grandi, di Lista per Ravenna, evidenzia insulti durante la partita che ha visto l'Acmar vincere per la 18esima volta consecutivamente. “Domenica pomeriggio, come sempre dall’inizio della stagione, mi sono recato in compagnia di mia moglie e mio figlio al Palacosta per seguire la partita - esordisce Grandi -. A partire dalla prima gara casalinga di questa stagione non siamo mai mancati a quello che è ormai diventato un appuntamento fisso della domenica sera, nella rinnovata ed accogliente cornice del palazzetto in un’atmosfera davvero piacevole dove a fare da contorno ad una compagine praticamente imbattibile ci sono sempre un migliaio di appassionati, fra i quali moltissimi giovani e famiglie con bambini, in un clima di festa dove al primo posto viene il sostegno alla propria squadra e alla propria città”.

“Il tutto fino a quando durante una partita combattuta molto più del solito ed al cospetto di un arbitraggio davvero criticabile ed oggettivamente tutt’altro che favorevole alla nostra squadra, - racconta Grandi - dalle gradinate si sono sentite parole, rivolte ad arbitri e giocatori avversari, assolutamente vergognose e davvero indegne di una squadra ed una città che vuole (e sta riuscendo) ritornare alla ribalta del basket nazionale. Non credo che i “personaggi” che si sono resi responsabili di questo miserabile teatrino siano abitudinari di questo appuntamento, e mi pare che fra loro (purtroppo ben più di uno) non ci fossero “le solite facce” che di domenica affollano le gradinate del Palacosta a festeggiare l’ennesima vittoria di Rivali & c.”.

“Bene vorrei allora che a queste persone, soprattutto a loro,  arrivasse un messaggio chiaro, che credo possa rappresentare il pensiero di molti (se non tutti) i tifosi che sostengono con tanta passione questa splendida squadra. - continua Grandi - Questa NON è Ravenna, questo non è il modo in cui vogliamo sostenere l’Acmar per provare ad accompagnarla nella cavalcata verso la serie A con quel rispetto per i giocatori, i tanti sponsor che investono risorse, ed ultime ma non ultime  delle persone che stanno dietro ad un arbitro ed un avversario che domenica dopo domenica questa tifoseria, sempre in crescita, ha dimostrato di avere. Il rischio è che l’affetto per questa squadra venga meno e venga meno, soprattutto, la voglia di recarsi a vedere la partita: all’Acmar Ravenna, ai suoi dirigenti, ai suoi giocatori e ai tifosi che alla domenica vanno al palazzetto per passare un paio di ore di festa con la propria famiglia non servono questi modi, rifletteteci per un attimo oppure, le prossime gare, guardatevele in Tv”.

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