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Ancisi (LpR): "Si rinunci al videomapping natalizio: non solo spreco energetico ma anche bassa qualità artistica"

Interrogazione al sindaco per capire se quest'anno, alla luce dei rincari, sia opportuno realizzare l'11esima edizione del progetto

E' decisamente contrario a riproporre il videomapping natalizio sia per ragioni economiche di spreco di energia sia per questioni artistiche. A prendere posizione contro l'evento che, di volta in volta, ha illuminato i monumenti ravennati è Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna", che in una nota ricorda come "L’11 settembre scorso, l’assessore al Turismo Costantini aveva già annunciato, per le prossime festività natalizie, che: “L'idea è quella della continuità, riproponendo”, insieme al Christmas Soul di Capodanno, “il videomapping”. Gli fece eco lo stesso giorno, in piena discussione sui risparmi e i tagli alle spese energetiche, l’artista Andrea Bernabini, deus ex machina dei videomapping natalizi, secondo i casi  progettista creativo, direttore artistico e tecnico, proprietario intellettuale, rappresentante della società Neo Visual Project, ecc. Sostenne infatti a gran voce che il videomapping s’ha da fare comunque. Il perché - detto in sintesi - è che consuma poca elettricità e “se i cittadini e i turisti se ne stanno chiusi in casa non consumano”. Su ciò, Lista per Ravenna aveva raccolto da più parti dissensi per varie ragioni. La Giunta comunale non aveva però deliberato niente al riguardo e neppure diffuso alcuna comunicazione ufficiale quando, il recentissimo 4 ottobre, l’assessore Costantini ci ha tenuto a dire che il videomapping si farà in piazza San Francesco.”".

"Avviato come novità nel 2011 col progetto “Visioni di eterno” - spiega Ancisi - il videomapping ha compiuto a Ravenna nel 2021, ormai largamente diffuso in molte città, l’11° compleanno. Di volta in volta, ha illuminato i maggiori monumenti ed edifici storici, più spesso la basilica di San Vitale, ma, più avanti, anche i Giardini Speyer, piazza del Popolo, il museo MAR, la piazzetta Unità d’Italia, ecc. Una versione video sobria fu imposta nel 2020 dal divieto di assembramenti causato dalla pandemia, quando furono commissionati, con una spesa di 9.638 euro, ad “Andrea Bernabini della Neo Visual Project che ha ideato e progettato i videomapping 3D finora realizzati”, 8 video di 5 minuti per ognuno dei monumenti Unesco ravennati, insieme alla generazione dei codici QR da posizionare sui rispettivi pannelli informativi. Avendo recuperato i dati essenziali delle edizioni 2016-2021, quando il progetto è diventato “Ravenna in Luce”, abbiamo conteggiato e possiamo dimostrare che i costi diretti a carico del Comune di Ravenna sono stati di 570 mila euro. Bisogna aggiungere a forfait un ragionevole 20% per i costi indiretti della macchina comunale (il personale del servizio Turismo che ci lavora molto, il fitto figurativo per i locali impegnati, le stampe prodotte dalla tipografia interna, le spese generali: telefoni, poste, trasporti, utenze, materiali, mezzi e attrezzature varie, ecc.), per arrivare a 681.400 mila euro. Con le restanti edizioni 2011-2015,  un milione  è stato sicuramente superato, sempre a carico dei fondi per il turismo, non già per il welfare urbano, pur   con l’apprezzamento dei cittadini".

"La ripetitività della produzione - denuncia poi l'esponente di Lista per Ravenna - ha però fatto emergere, negli ambienti della cultura e dell’arte ravennate, considerazioni di merito negative, specialmente sapendo che, durante le festività di fine anno, Ravenna è visitata, non mordi e fuggi, soprattutto da un turismo colto. Lo ha scritto bene Mariella Busi De Logu (valente artista e docente ravennate nel campo delle opere visive) in un saggio del febbraio 2019 su San Vitale: “[…] quando si proiettano mosaici o altro all'esterno, si distrugge il pensiero architettonico, il quale, partendo dalla forma planimetrica, si sviluppa negli alzati e sorregge e anima la fantasia poetica dell'artista e delle sue maestranze e insieme il valore spirituale dell'arte tardo antica ravennate che va dal lV al VI secolo. Si distrugge la sostanza dello spazio esterno e si deformano le immagini che sono nate per risiedere all'interno […]. Le copie dei mosaici proiettate, infatti, sono fuori scala, vengono dilatate e deturpate da lesene, da pilastri, dalla cornice marcapiano. Per non parlare poi dei titoli di coda, della pubblicità istituzionale e di suoni […]”. I turisti vengono ad ammirare i monumenti di Ravenna per come sono fulgenti nei secoli, non perché sottoposti a fuochi visivi d’artificio. Resta comunque la valutazione del consumo di elettricità, che non spetta a chi è pagato per fare la sua professione, ma al Comune, ufficiale pagatore dei videomapping e consumatore pubblico di elettricità. In proposito, il sindaco, parlando dell’illuminazione pubblica, che investe peraltro problemi di sicurezza dei cittadini, ha detto: “Va sicuramente fatto qualche sacrificio […], come tutti stiamo attuando nelle nostre case. In questo senso abbiamo dato mandato all’ufficio strade di presentare una riduzione selettiva”. È forse un caso più che altro esemplare, ma il 28 settembre il Comitato cittadino di Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero ha detto: “Non è tanto la questione economica, è un elemento simbolico. Non possiamo accendere le luci natalizie quest’anno. Ci vuole consapevolezza che questo non è un Natale come gli altri”. È la stessa ragione simbolica per cui i turisti potrebbero giudicare perfino disdicevoli illuminazioni pubbliche non essenziali per la comunità ospitante, oltreché per loro, che a Ravenna vengono a starci per altre ragioni".

"Sembra dunque doveroso e urgente - conclide Ancisi - premesso quanto sopra, che la Giunta comunale esponga in Consiglio come intende atteggiarsi unitariamente circa la decisione che in un Natale prossimo con poca luce terrena, si svolga o no il 12° videomapping consecutivo della città di Ravenna. In tal senso, interrogo il sindaco".

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