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Il borgo Romea Vecchia e la pista ciclabile, Ancisi: "Dare il via ai lavori"

Ricorda Ancisi che "tra le opere pubbliche previste a bilancio nel 2014, è stata “salvata” in extremis la pista ciclo-pedonale di via Romea Vecchia, che collegherà il borgo omonimo a Classe".

Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, chiede al sindaco Fabrizio Matteucci "di avviare al più presto il progetto di pista ciclabile di via Romea Vecchia approvato e di risolvere i problemi in sospeso". Ricorda Ancisi che "tra le opere pubbliche previste a bilancio nel 2014, è stata “salvata” in extremis la pista ciclo-pedonale di via Romea Vecchia, che collegherà il borgo omonimo a Classe".

"Ne è stato approvato il progetto definitivo ed è stata stanziata la spesa di 300 mila euro, comprensiva delle opere di fognatura e di pubblica illuminazione - prosegue il capogruppo della lista civica -. Se si pensa che gli abitanti del borgo, situato sul lato mare tra via Valvassori e via Navarco, composto di un fitto reticolo di 14 strade interne, la sollecitavano a gran voce da un ventennio, e che il progetto preliminare fu approvato dalla giunta comunale nel settembre 2009, il risultato, che si può dire storico, è comunque da apprezzare. I 400 metri di via Romea Vecchia che separano il borgo da Classe, essendo privi di banchina e marciapiede e scarsamente illuminati, così com’erano nel dopoguerra, producono infatti grave insicurezza per la circolazione soprattutto dei pedoni e dei ciclisti, anche per la presenza, sul lato ovest della strada, di un fossato incolto e dissestato, che raccoglie gli scarichi meteorici".

Ancisi ricorda "che la scelta di collocare la pista sul fronte est della strada (dal lato mare) non è la più funzionale. Una petizione firmata da circa 280 cittadini, presentata al sindaco nell’ottobre 2008, si espresse decisamente per costruire la pista sul lato ovest, perché molto meglio fruibile dal borgo Romea Vecchia in condizioni di sicurezza, potendosi anche connettere con la pista esistente a fianco degli ex bacini dello zuccherificio e di lì praticamente fino a Ravenna, e soprattutto perché in tal modo il problema della fognatura si sarebbe risolto tombando il fossato esistente, causa negli anni di gravi incidenti stradali, anche mortali. La ragione principale del rifiuto di tale soluzione, addotta ripetutamente dall’amministrazione comunale nei confronti del locale Comitato cittadino e scritta anche nella deliberazione di fine dicembre scorso, sono stati i “vincoli archeologici imposti dalla Soprintendenza”: affermazione scorretta e non veritiera, perché smentita per iscritto ad un rappresentante dei cittadini dalla stessa Soprintendenza e da ultimo al sottoscritto dal servizio Progettazione urbanistica del Comune (“la zona archeologica non interessa il lato ovest della via Romea Vecchia”)".

"Sta di fatto - sottolinea Ancisi - che il percorso ovest, oltre ad un netto risparmio sui costi dei terreni, dovendosi acquisire solo una leggera striscia di terreno agricolo, avrebbe consentito di prolungare la pista, in forma sostanzialmente rettilinea e senza alcun ostacolo, fino a via Liburna, asse trasversale del borgo Vecchio; il percorso est è invece costretto a fermarsi all’inizio del borgo, collegandosi a via Liburna, causa la presenza di un edificio privato, solo con un marciapiedi di 30 metri. Maggiormente problematico sarà per il futuro il necessario completamento della pista su tutta via Romea Vecchia fino alla via Marabina, che sarebbe stato del tutto “liscio” sul lato ovest. Restano dunque da capire gli interessi, estranei a quelli pubblici,  collegati al lato mare. La popolazione reclama, comunque, che, persistendo le attuali condizioni di totale insicurezza della strada per ciclisti e pedoni, si dia urgentemente il via ai lavori del progetto già finanziato, cui manca solo, per indire la gara d’appalto, la redazione del progetto esecutivo. Parallelamente, si prendano però in considerazione i seguenti problemi ancora da risolvere, di cui alcuni abitanti del borgo mi hanno esposto, in più incontri, la richiesta pressante di soluzione".

"Il progetto approvato . continua Ancisi - prevede la pubblica illuminazione solo da Classe a via Valvassori, lasciando al buio totale il restante tratto di 400 metri verso via Marabina e quindi verso Ravenna e i lidi, condannando dunque alla massima insicurezza ciclisti e pedoni, visto che non vi esistono né pista ciclo-pedonale né marciapiedi. Servono subito i lampioni necessari per completare l’intervento". Prosegue l'esponente di LpRa: "Il recente provvedimento sulla sosta nella viabilità principale del borgo Vecchio (vie Romea Vecchia, Valvassori e Liburna), mantiene altissimo il rischio di incidenti, conseguente al transito dei bus della linea 4 e degli scuola bus, obbligati a invadere contromano la corsia di sinistra all’atto delle svolte tra via Romea Vecchia e via Valvassori e tra via Liburna e Valvassori. Oltre ad essere manovre scorrette, pesantemente colpite dal codice della strada, gli abitanti lamentano, avendo inviato in proposito un esposto con 73 firme al Prefetto il 15 gennaio scorso, il pericolo continuo di trovarsi coinvolti in incidenti frontali con tali mezzi, con rischio grave per l’incolumità non solo degli automobilisti, ma anche dei passeggeri e degli autisti dei bus, compresi quelli che trasportano studenti e scolari. Resta inspiegato perché l’amministrazione comunale non intende accogliere la richiesta della popolazione, risolutiva almeno quanto banale, di introdurre il senso unico di marcia sulla via Valvassori fino a via Liburna e sul primo tratto di via Liburna da via Valvassori". Infine "il fosso sul lato est deve essere rapidamente ripulito e risanato dal degrado igienico-ambientale in cui versa, non dimenticando che, al fine di evitare altri incidenti, deve essere tombato".
 

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