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Città metropolitane, unione dei Comuni e province: dura presa di posizione dei Repubblicani

"Da anni, l’Ente Provincia è considerato, da più parti, sopprimibile. Tanto la destra, quanto la sinistra ne prevedono l’abolizione. Ma, come sempre alle parole non seguono i fatti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Da anni, l’Ente Provincia è considerato, da più parti, sopprimibile. Tanto la destra, quanto la sinistra ne prevedono l’abolizione. Ma, come sempre alle parole non seguono i fatti. Erano gli anni ’70 quando un isolato Partito Repubblicano, con a capo Ugo La Malfa, iniziò una solitaria battaglia per abolire le Province a seguito della nascita delle Regioni. La solitaria battaglia del PRI, giusta e ben fondata, non fu condivisa da altri partiti e restò una delle tante battaglie, giuste, ma perse. Ora il tema è tornato di moda. Ora c’è un testo di legge che ha già superato una delle 2 Camere. E’ stato presentato dal Ministro Del Rio e sventolato da Renzi come l’abolizione delle Province, in realtà non abolisce proprio niente. Se passa questo Progetto, la Provincia resta con le funzioni che saranno riordinate e riviste. La macchina amministrativa rimane inalterata, quindi resta tutto il personale con a capo i Dirigenti. Il futuro Presidente, sarà uno dei Sindaci e non sarà più eletto direttamente dai cittadini. Resterà in carica 4 anni.

Il Consiglio provinciale resterà, ma non sarà eletto direttamente dai cittadini. Sarà anch’esso eletto dai sindaci e dai Consiglieri Comunali dei vari Comuni della Provincia. Sono eleggibili alla carica di Consigliere, i Sindaci e i Consiglieri Comunali. Il Consiglio Provinciale così eletto dura in caria 2 anni. A questo si aggiunge l’Assemblea dei Sindaci composta da tutti i Sindaci del territorio provinciale.
Siamo di fronte all’abolizione delle Province come ha sventolato Renzi ? No, assolutamente. Vengono aboliti sono alcuni passaggi che attengono alla democrazia e cioè viene meno il voto dei cittadini. Per il resto tutto, o quasi, resta inalterato. Si aggiunge un problema e cioè a chi risponde la macchina amministrativa? Non ci saranno più il Presidente eletto direttamente e non ci saranno gli Assessori. Saranno sostituiti da Sindaci i quali, però,  vengono eletti nei loro rispettivi Comuni per amministrare il loro Comune. Dovranno, poi, nei ritagli di tempo, occuparsi di amministrare anche la Provincia. E’ ragionevole pensare che non abbiano né tempo, né legittimazione per farlo. Sarà dunque la tecno struttura che reggerà le sorti della Provincia senza, peraltro, dovere rispondere a nessuno. La grande riforma non produrrà riduzione di costi, ma grande confusione.

Si taglia la politica e si da ampio spazio ai tecnici, i quali decideranno cosa fare e come farlo. Che politiche verranno attuate e da chi saranno decise ? E se le politiche saranno sbagliate,  chi ne risponderà a chi? La Democrazia è fatta di sovranità popolare, delega a svolgere delle funzioni, responsabilità e controlli. Nel disegno che emerge da questo progetto i cittadini che ruolo hanno ? Chi esercita il potere in Provincia da chi ha ricevuto la delega ad esercitarlo, a chi risponde e chi controlla che le cose vengano fatte nel modo e nella forma giusta? E se le cose sono sbagliate, o peggio producono danni, cosa succede ?  Come si fa a NON rieleggere più chi ha sbagliato, dato che non vengono eletti?

Come è ben chiaro l’unica cosa che si riduce è la “democrazia”. Le Province restano, i costi pure e aumenterà a dismisura la confusione. Le Province andavano abolite e invece si fa solo demagogia e con la demagogia non si risolvono i problemi di semplificazione e razionalizzazione. Con la demagogia si fa solo del fumo e si prendono in giro i cittadini . Se non si vogliono abolire le Province lo si dica chiaramente ai cittadini e questi giudicheranno. Quello che non è accettabile è che si raccontino cose non vere. Le province non le stanno abolendo. Se passa questa riforma le Province restano, i costi pure e ci regaleranno tanta confusione".
                                                                                                          

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