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Grandi (LpRa): "Gli operatori di Hera violano la proprietà privata per la lettura del gas"

Il consigliere di Lista per Ravenna ha ricevuto segnalazioni dalle zone di Savarna e Torri di Mezzano. "Non è ammissibile che l'amministrazione rimanga a guardare"

"Nel mese di febbraio scorso inoltrai al sindaco di Ravenna un interrogazione nella quale chiedevo merito del fatto che l’11 febbraio, nelle zone di Torri di Mezzano e di Savarna, alcuni operatori di Hera avevano violato più proprietà private per effettuare la lettura dei contatori". La segnalazione arriva da Nicola Grandi, consigliere comunale di Lista per Ravenna.
"Non era la prima volta che si verificava tale evento - spiega in una nota - e, seppure la questione non sia di vitale importanza per il futuro della città, molti cittadini continuavano a lamentare tale fatto relativamente al quale nell’interrogazione chiedevo merito, chiedendo che il comune si attivasse per verificare se i fatti corrispondessero a verità e per fare sì che venissero assunti gli opportuni provvedimenti.
Nell’interrogazione precisavo che se in generale sulla veridicità di tali segnalazioni poteva essere sollevato qualche dubbio, eravamo invece in grado di dimostrare come, in data 11 febbraio, nella zona di Savarna e di Torri tale spiacevole situazione si fosse verificata senza alcun dubbio: insieme alle denuncie di diversi cittadini che avevano sorpreso personale con giacche con il logo di Hera a scavalcare proprie ed altrui recinzioni, allegavo all’interrogazione una videata della situazione contrattuale di un cittadino dalla quale risultava in maniera inequivocabile come l’azienda fosse in possesso di una lettura “reale” effettuata in tale data, giorno in cui però in casa non c’era nessuno, dimostrazione ineluttabile del fatto che qualcuno aveva effettivamente scavalcato il cancello, introducendosi abusivamente nella proprietà privata di questa famiglia, ed effettuando la lettura del contatore senza avere alcuna autorizzazione.
Semmai fosse stato necessario, mi ero ovviamente premurato di verificare prima se per caso dalla recinzione esterna fosse in qualche modo possibile, nella proprietà di cui sopra, riuscire ad arrivare al contatore, magari sporgendosi o con l’utilizzo di ganci, cosa che posso escludere oltre ogni dubbio.
Le risposte fornite dall’assessore al sottoscritto e al cittadino da Hera hanno dell’incredibile: dopo una lunga introduzione relativa alla formazione degli operatori e alla possibilità da parte dei cittadini di effettuare l’autolettura entrambe terminano affermando che l’operatore sarebbe “riuscito a leggere il contatore senza entrare nella proprietà, aprendo la botola dall’esterno con il gancio” fatto assolutamente inverosimile.
Quando servizi pubblici di carattere commerciale vengono erogati da società partecipate dal Comune di Ravenna e controllate da enti pubblici territoriali non è ammissibile che avvengano fatti come questo e tanto meno che la nostra amministrazione, in qualità di azionista, rimanga a guardare, ma che si arrivi addirittura a prendere per i fondelli un cittadino ed un consigliere comunale sostenendo il falso è cosa inaccettabile: ecco (anche) perché nella nostra proposta di governo della città un assessorato alla legalità ha un significato preciso.
Invito perciò l’assessore ed un rappresentante di Hera a recarci insieme sul posto a Torri, presso la casa del cittadino che ha fatto la segnalazione, per verificare insieme se la lettura dall’esterno sia effettivamente possibile: una volta che avremo verificato l’impossibilità di farlo (come mi ero premurato di fare prima), sono sicuro che all’utente e al sottoscritto basteranno le scuse, mentre per il futuro penserà la giunta Alberghini ad evitare situazioni simili".

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