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Per Ravenna Holding un utile netto di 8.863.537 euro

Giovedì pomeriggio il consiglio comunale si è espresso sull'approvazione dei bilanci 2011 di di Azimut, Agen.da, Romagna Acque - Società delle Fonti, Ravenna Holding

Giovedì pomeriggio il consiglio comunale si è espresso sull’approvazione dei bilanci 2011 di di Azimut, Agen.da, Romagna Acque - Società delle Fonti, Ravenna Holding. Le delibere sono state illustrate dall’assessore al Bilancio Valentina Morigi, che ha definito positivi i risultati della Holding e delle partecipate e ha sottolineato come la revisione dei compensi dei componenti dei consigli di amministrazione abbia prodotto un risparmio pari a 308mila euro.

Era inoltre presente il presidente di Ravenna Holding Elio Gasperoni, che ha brevemente ricordato che l’esercizio 2011 si è basato su alcune linee di indirizzo, che hanno portato alla diminuzione del numero di società e a una più efficiente organizzazione, cose che hanno determinato forti economie, e che le riorganizzazioni e le dismissioni hanno tenuto conto della volontà degli azionisti pubblici, che era comunque quella di mantenere in loro mano il controllo delle società. Sul rendimento delle società ha ricordato che 290 dei 460 milioni di patrimonio complessivo non possono essere venduti né dare rendimento, a meno che non si aumentino le tariffe a carico dei cittadini.

La gestione dell’anno scorso di Ravenna Holding si chiude con un utile netto di 8 milioni 863.537 euro, con un incremento di 994.969 euro rispetto al budget previsionale. Il consiglio di amministrazione ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 6,7 milioni a favore dei soci, i Comuni di Ravenna, Cervia e Faenza, che riceveranno rispettivamente quasi 5,6 milioni, 732mila e 375mila euro. Le società partecipate hanno chiuso il bilancio d’esercizio 2011 con risultato positivo. In particolare, l’utile di Azimut passa da 546mila a 1 milione 104mila euro; quello di Romagna Acque da 3 milioni 988mila a 3 milioni 630mila euro, ma è confermato il risultato del 2010 e la distribuzione di utili per 2 milioni di euro.
 
Paolo Guerra (Lega Nord) ha osservato che "occorrerebbe un numero maggiore di commissioni per approfondire maggiormente i bilanci di ogni singola società partecipata dalla Holding, mentre invece si discute tutto in una commissione unica". Ha poi aggiunto che "gli utili non sono gli unici indicatori da valutare e pur apprezzando la riduzione dei compensi dei componenti dei consigli di amministrazione ha detto che sarebbe necessario prevedere indicatori di maggior trasparenza per quanto riguarda la scelta dei componenti di tali cda". Ha poi detto di "ravvisare una contraddizione tra il fatto che l’amministrazione debba adoperarsi per una riduzione delle tariffe applicate da Hera ai cittadini e il fatto che da Hera stessa tragga utili".
 
Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) ha espresso tutta la sua contrarietà nei confronti del sistema delle partecipazioni del Comune e di tutta la sua gestione. Secondo il consigliere "siamo in presenza di una situazione di monopolio che ha bloccato la concorrenza e prodotto una minore qualità di servizi a un costo più elevato". Ancisi ha detto poi di "ritenere che se si mettesse sul mercato una parte del patrimonio detenuto, che ammonta a 460 milioni e dà un rendimento basso, si potrebbero realizzare alcune delle opere pubbliche delle quali c’è bisogno e altre operazioni a maggior rendimento". Infine ha detto che "per produrre un risparmio reale bisognerebbe ridurre il numero delle società, accorpandole, e dare ad ognuna un amministratore unico".
 
Pietro Vandini (Movimento 5 Stelle) ha concordato con Guerra sul fatto che "occorrerebbe un numero maggiore di commissioni per approfondire maggiormente i bilanci di ogni singola società partecipata dalla Holding" e, più in generale, ha detto "che la materia andrebbe affrontata con un approccio diverso, pensando a soluzioni, come ad esempio quella dei bilanci partecipati, che mettano i cittadini in grado di comprenderla maggiormente". Si è detto soddisfatto degli utili raggiunti e non ha avuto nulla da eccepire sui bilanci. E’ però tornato a ribadire che "non dovrebbero essere solo trasparenti, come sono, ma anche più comprensibili da parte di tutti e per questo ha anticipato un voto di astensione".
 
 

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