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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Piano rischio alluvioni, Spadoni (Udc): "La Provincia si è attivata?"

Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Udc, si appella alla Provincia ravennate per avere delucidazioni sull'eventuale attivazione del piano di gestione del rischio alluvioni che va presentato entro fine giugno 2013

Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Udc, si appella alla Provincia ravennate per avere delucidazioni sull'eventuale attivazione del piano di gestione del rischio alluvioni che va presentato entro fine giugno 2013.

"La direttiva 2007/60/CE - scrive Spadoni in una nota - riguardante la valutazione e la gestione del rischio di alluvioni recepita nell’ordinamento italiano, assegna alle regioni precisi incarichi di mappatura delle pericolosità e del rischio, l’analisi dei cambiamenti climatici e dell’uso del suolo, la definizione del metodo per la valutazione della vulnerabilità e del rischio, e altri compiti di non minore importanza. Il principio base su ci s’ispirano le attività oggetto di tale Piano consiste nella piena utilizzazione degli strumenti già predisposti nell’ambito della pianificazione di bacino, vale adire i Piani di assetto idrogeologico – PAI-, oltre alla valorizzazione del patrimonio di conoscenze disponibili."

"In queste complesse attività  - continua il consigliere - in materia di difesa del suolo nell’ambito della Regione svolte con il supporto dell’Autorità di Bacino e dai vari Servizi regionali, - da quello geologico, sismico e dei suoli, della tutela e risanamento della risorsa acqua, sino al coinvolgimento dell’Agenzia di protezione civile, - sono stati chiamati a far parte del gruppo di lavoro altri enti quali, ad esempio, i Consorzi di Bonifica, i Servizi tecnici di bacino, Arpa e le Province. E’ del tutto evidente come queste ultime istituzioni rivestano un ruolo fondamentale nel percorso di elaborazione di tale Piano ai fini della condivisione e della legittimazione del piano stesso, aperto a un processo di partecipazione pubblica attiva da parte dei portatori d’interesse con l’obiettivo di assicurare una capillare informazione oltre a garantire la massima trasparenza nelle fasi di elaborazione dello strumento in oggetto."

"Alla luce di quanto sopra - conclude Spadoni - e tenuto conto come l’elaborazione delle mappe di pericolosità e del rischio prevedano la conclusione dei lavori entro fine giugno dell’anno in corso, si chiede se codest’Amministrazione provinciale si è attivata nella mappatura della pericolosità del rischio del nostro territorio e se ha aderito e con quali modalità operative alla richiesta di collaborazione promossa dall’ente regionale in adempimento agli obblighi previsti dalla legge. Si chiede, infine, una risposta scritta."

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