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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Quartiere Santo Stefano, Ancisi: "Buio fondo sul taglio della luce"

“Buio fondo sul taglio della luce nel nuovo quartiere di Santo Stefano”. E’ quanto sottolinea in una nota il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi

“Buio fondo sul taglio della luce nel nuovo quartiere di Santo Stefano”. E’ quanto sottolinea in una nota il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, spiegando che da “quasi un mese Hera ha tagliato l’illuminazione pubblica nel nuovo quartiere residenziale di Santo Stefano, nato nel 2005, composto da decine di villette e da un parco pubblico di 14 mila metri quadrati, situato tra le vie Salvo D’Acquisto, Kolbe, Palatucci e Alessandrini, abitato da una sessantina di famiglie”.

“Non sono bastate le innumerevoli telefonate dei cittadini ad Hera, al Comune di Ravenna e all’impresa costruttrice, la società Santo Stefano di Cesena, che si rimpallano il problema – continua l’esponente di Lista per Ravenna -; né una simbolica sfilata notturna a lume di candela sotto i lampioni stradali oscurati, effettuata dai residenti il 1° settembre; né un’assemblea pubblica, organizzata dal Comitato cittadino e svoltasi lunedì scorso, per riuscire neppure a mettere a fuoco quale e dove sia il nodo da sciogliere e capire come venirne a capo. Il danno è grave. Il parco non può essere utilizzato fin dalle ore serali”.

“La gente torna a casa non sapendo dove mette i piedi, se non munendosi di torce. Gli anziani rinunciano ad uscire di casa temendo di sbattere. Il timore di malintenzionati, a seguito anche di furti già avvenuti, è forte. Essendone stato richiesto da alcuni residenti, ho però effettuato una verifica, di cui espongo l’esito”, continua Ancisi.

DIAGNOSI – Espone il capogruppo di Lista per Ravenna: “La società Santo Stefano, tuttora proprietaria della lottizzazione, ha contravvenuto alla convenzione stipulata col Comune di Ravenna, esattamente all’art. 12, secondo cui “la proprietà ha l’obbligo di costruire un’utenza privata per l’accensione dell’impianto di illuminazione e questo fino a quando non diverrà di proprietà dell’Amministrazione Comunale a seguito di specifica delibera di presa in consegna dell’opera realizzata”. L’opera non è completamente collaudata, condizione perché il Comune l’assuma in carico, in quanto la Santo Stefano è inadempiente anche per non avere versato l’importo dovuto ai collaudatori del verde (collaudo già presentato) e delle opere stradali e infrastrutturali (collaudo non ancora presentato). Se, dunque, Hera ha tagliato l’illuminazione pubblica non può che essere a seguito del mancato pagamento delle bollette. Il 29 agosto, il Comune di Ravenna ha inviato alla Santo Stefano e al progettista e direttore dei lavori, geom. Ezio Lombardini, una raccomandata con la quale intima alla ditta di provvedere all’accensione totale della pubblica illuminazione, avvertendo che in caso di mancata attuazione entro 30 giorni avrebbe applicato una sanzione di 5 mila euro, attraverso un parziale incameramento della fidejussione depositata. La raccomandata, inviata alla sede dichiarata dalla ditta, è tornata indietro per indirizzo sconosciuto. L’ufficio Gestione aree del Comune si sta dunque attivando con l’ufficio Illuminazione pubblica, in merito alla possibilità di prendere in carico l’opera anche se non completamente collaudata, utilizzando i 5 mila euro di penale per saldare ogni inadempienza”.

PROGNOSI E CURA –  “Sembra tuttavia che la soluzione di una questione così delicata e importante per un’intera popolosa frazione del nostro Comune non debba essere ulteriormente lasciata alle sole competenze degli uffici – sottolinea Ancisi -. Essendo ormai chiaro che il Comune deve subentrare immediatamente alla società Santo Stefano, da cui nulla può attendersi di risolutivo, giovandosi della possibilità di incamerare anche totalmente una fidejussione di gran lunga superiore a 5 mila euro per far fronte ad ogni inadempienza o rifusione di danni, dev’essere l’amministrazione, finora totalmente assente, e segnatamente il nuovo assessore all’urbanistica, Alberto Asioli, ad assumere l’iniziativa di chiedere ad Hera, società partecipata dal Comune di Ravenna, di ripristinare immediatamente l’illuminazione pubblica nel nuovo quartiere di Santo Stefano, garantendo che sarà il Comune di Ravenna, nei soli tempi tecnici necessari, a pagare le bollette vecchie, con ogni eventuale interesse, mora e spesa di ripristino, e quelle nuove. Se no perché il Comune di Ravenna possiede e si tiene strette nella propria cassaforte di Ravenna Holding 87 milioni di azioni di Hera e perché ha affidato ad essa i propri più importanti e lucrosi servizi, illuminazione pubblica compresa? Al sindaco la risposta”.

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