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Referendum, "Il parlamento non va tagliato ma migliorato": prosegue la mobilitazione per il No

"Non sospendiamo il confronto con le Istituzioni, le Sindache, i Sindaci e il Presidente della Regione Emilia Romagna"

"Continua in tutta la provincia di Ravenna l’ impegno referendario a sostegno del NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre.  Con banchetti, distribuzione di documenti informativi, incontri pubblici. Nel frattempo, non sospendiamo il confronto con le Istituzioni, le Sindache, i Sindaci e il Presidente della Regione Emilia Romagna". Lo afferma Maria Paola Patuelli, del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna.

"All’inizio di agosto abbiamo scritto ai 18 sindaci della nostra provincia - come a tutti sindaci della Regione -  con due richieste. apere quali sono i luoghi pubblici agibili per la campagna e non istallare i seggi nelle scuole. Ci hanno risposto la sindaca di Bagnacavallo e i sindaci di Faenza e Ravenna. Ci scusiamo in anticipo se  qualche risposta ci è sfuggita. Condividono, ci hanno scritto, la preoccupazione che l’opinione pubblica non venga adeguatamente informata in merito al Referendum costituzionale, ma per ragioni indiscutibili i seggi nelle scuole dovranno esserci. Di nuovo chiediamo ai sindaci. Ma non potete, tutti, insieme, chiedere al Presidente della Regione, che ne ha facoltà, di spostare in avanti, dopo il Referendum, l’apertura delle scuole? Ci sono sindaci, in altre zone in Italia, che lo stanno chiedendo. Anche noi insistiamo in tal senso. La nostra interlocuzione continua anche con il Presidente Bonaccini. Interlocuzione avviata da più di un anno, in merito alla non piccola questione della autonomia differenziata. Abbiamo scritto e inviato documenti, e richiesta una interlocuzione diretta. Nessuna risposta. per la Democrazia Costituzionale dell’Emilia Romagna, con il pieno accordo di tutti Comitati della Regione Emilia Romagna, ha scritto al Presidente una lettera aperta, che diffondiamo anche alla stampa locale".

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