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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Coro unanime dei sindaci ravennati a favore dei patronati

Il coordinatore provinciale dell'Anci, Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda valuta necessaria la posizione assunta dai primi cittadini poiché il valore economico in termini di equità sociale rappresentato dai Patronati va salvaguardato a beneficio soprattutto delle fasce più deboli

In merito ai tagli di risorse ai Patronati previsti dal Governo all'art.26 della Legge di Stabilità, i diciotto sindaci della Provincia di Ravenna, hanno unanimemente condiviso la posizione a favore dei Patronati e inviato una lettera alla Presidenza del  Consiglio dei Ministri. Il coordinatore provinciale dell'Anci, Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda valuta necessaria la posizione assunta dai primi cittadini poiché il valore economico in termini di equità sociale rappresentato dai Patronati va salvaguardato a beneficio soprattutto delle fasce più deboli.

IL TESTO DELLA LETTERA - “La proposta di legge di stabilità 2015 prevede la forte riduzione del finanziamento agli Istituti di Patronato, che rischierebbe di precludere loro la possibilità di continuare a svolgere il prezioso lavoro di tutela verso tutti i cittadini che ora, gratuitamente, trovano risposte ai loro bisogni. I Patronati svolgono un servizio di pubblica utilità, come ha sancito la Corte Costituzionale con la sentenza nr. 42 del 3/2/2000 e si finanziano attraverso una quota dei contributi previdenziali obbligatori versati dai lavoratori alle casse degli istituti previdenziali. L'Inps stessa, alla presentazione del proprio bilancio sociale, ha sottolineato che senza l'attività dei Patronati, la Pubblica Amministrazione dovrebbe aprire e gestire 6000 uffici, con un costo annuo superiore a 560 milioni per offrire gli stessi servizi. Inoltre i Patronati rappresentano i bisogni di tutti coloro che non possono permettersi consulenze private a pagamento. Pertanto chiediamo che il Governo modifichi quanto contenuto all'art. 26 del disegno di Legge di stabilità, per consentire ai nostri cittadini di continuare ad usufruire delle risposte economiche dovute e delle necessarie tutele per esercitare i propri diritti grazie alla insostituibile rete di assistenza e tutela rappresentata dai Patronati. In tal modo si riuscirebbero a conciliare le intenzioni del Governo di favorire la ripresa occupazionale e lo sviluppo economico, mostrando particolare attenzione alle famiglie più bisognose”.

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