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Torna la didattica a distanza: "Ragazzi senza scuola, sport nè vita sociale"

La Regione ha recepito il nuovo Dpcm del Governo che alza al 75% la percentuale minima di didattica a distanza alle scuole superiori

La Regione ha recepito il nuovo Dpcm del Governo che alza al 75% la percentuale minima di didattica a distanza alle scuole superiori. Anche in Emilia-Romagna, quindi, gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari, adottano la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti dei percorsi di studio e per gli iscritti ai percorsi di secondo livello dell’istruzione degli adulti, con criteri di rotazione fra le classi o fra gli studenti all’interno delle classi per non meno appunto del 75% delle attività. E’ quanto prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in vigore da martedì 27 ottobre e fino al prossimo 24 novembre, che nell’introdurre la quota minima possibile di lezioni online da remoto alle superiori precisa che andrà garantito il diritto alla didattica in presenza agli alunni con disabilità.

"Si vuole veramente ridurre l’attività in presenza o gli alunni che utilizzano i trasporti? Forse entrambi? - si domanda il consigliere di Insieme per Cervia Antonio Emiliano Svezia - La scuola e la sanità pubbliche devono essere una priorità, sono le prime cose da preservare e su cui investire. Qualsiasi cifra si investa sulla scuola e sulla sanità non sarà mai una perdita, ma un investimento sicuro per l’oggi e per il futuro. Abbiamo avuto mesi per organizzare il rientro a scuola e la didattica in presenza. Ripartire in sicurezza richiede l’ottimizzazione e il potenziamento delle risorse, degli spazi e adeguate soluzioni organizzative. Tra i diritti fondamentali, il diritto all'istruzione è un diritto prioritario, la scuola è un diritto per tutti. Molto probabilmente ci potevano essere altre soluzioni: didattica a distanza alternata, scuola al pomeriggio, materie scientifiche a scuola e il resto in didattica a distanza. Speravo nel rispetto delle regole e delle norme che contraddistinguono una scuola di qualità, con l'obiettivo di offrire agli alunni un contesto logistico e formativo sicuro e qualificato. Speravo in una didattica in linea con le esigenze di ogni alunno e delle famiglie. Purtroppo non è stato così. La scuola é la palestra della vita, indispensabile. Per il momento abbiamo ragazzi senza scuola, senza sport, senza vita sociale".

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