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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Verde pubblico, Ancarani (FI): "Gestione comica. Dagli sfalci non raccolti all'erba alta più di un metro"

Il consigliere azzurro: "Esistono però zone di Ravenna dove la cura del verde pubblico segue un percorso diverso ovvero non ci si avvale di Azimut, ma si stipulano accordi, che sulla carta dovrebbero essere virtuosi, con gruppi locali di cittadini"

"Parlare di 'verde pubblico' in questa consiliatura rasenta il comico: basta girare la città e guardarsi intorno per rendersi conto che da mesi, quindi non solo in questi ultimi tempi di grave siccità, i nostri manti erbosi pubblici da verdi sono diventati completamente gialli, non solo perché non innaffiati, il chè sarebbe normale data l’assenza di pioggia. Bensì per un altro motivo: ovvero che spesso sono sommersi dall’erba precedentemente tagliata e non raccolta". Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, che deposita un’interrogazione al sindaco ed alla giunta comunale.

Il motivo di questo problema, secondo il consigliere azzurro, sarebbe semplice da chiarire: "Per tenere i costi estremamente bassi, gli addetti agli sfalci dei manti erbosi, non ammucchiano più gli scarti a bordo strada per raccoglierli, ma li abbandonano direttamente sul manto erboso, creando il cortocircuito per cui anziché diventare fertilizzante, essendo in quantità sovrabbondante, soffocano ulteriormente il manto sottostante, marcendo, in caso di piogge, o diventando “paglia” svolazzante in caso di siccità. Paglia che non solo è brutta da vedere, ma è altresì pericolosa per due motivi: per i cani che potrebbero forarsi le zampe o inalare forasacchi e sminuzzi; in quanto facilmente incendiabile, data la siccità del momento".

"Esistono però zone di Ravenna dove la cura del verde pubblico segue un percorso diverso ovvero non ci si avvale di Azimut, società pubblico-privata che si occupa di sfalci, cimiteri, e gestione parcheggi - prosegue Ancarani - ma si stipulano accordi, che sulla carta dovrebbero essere virtuosi, con gruppi locali di cittadini, come Comitati Cittadini, Proloco, Associazioni ecc. Il tutto è regolato, non da oggi, dal 'Regolamento sulla collaborazione tra cittadini ed Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani'. Tale regolamento prevede oneri e onori per le parti in causa, ma di base esso garantisce un contributo economico da parte del Comune di Ravenna nei confronti dell’associazione privata allo scopo di aiutarla nella copertura dei costi sostenuti. E se da una parte i gruppi di cittadini vedono un’entrata che può tornare utile anche per iniziative diverse, dall’altra parte il Comune può contare su una gestione del verde teoricamente più attenta e puntuale perché eseguita da cittadini di frazione che possono osservare quotidianamente l’andamento della crescita erbosa".

"Succede però che in alcune frazioni qualcosa non vada - aggiunge il consigliere d'opposizione - un esempio su tutti è ciò che succede a Porto Fuori, ridente frazione rosso fuoco, nella quale il Comune di Ravenna, già da diversi anni, ha stipulato un accordo con la locale Polisportiva nel quale il Comune stesso si impegna a riversare nelle casse della Polisportiva una somma annua massima, previa presentazione di regolare rendicontazione, a titolo di contributo a copertura dei costi sostenuti per lo svolgimento delle azioni di cura. Per contro, la Polisportiva di Porto Fuori “Aldino Salbaroli” si impegna a realizzare il suddetto “progetto di cura”, nominando un responsabile, vigilando sulla corretta fruizione dell’area pubblica, segnalando criticità, mantenendo pulite le aree raccogliendo e smaltendo rifiuti, curando le attrezzature messe a disposizione dall’Amministrazione  e, soprattutto, come esplicitato nell’art. 3 del patto, mantenendo i tappeti erbosi delle aree assegnate rasati in modo tale da non rendere necessaria la raccolta dell’erba, ma qualora fosse necessaria, la Polisportiva di Porto Fuori si impegna a concentrare tempestivamente eventuale materiale di scarto nei punti individuati a margine delle aree verdi, in modo da facilitarne lo smaltimento da parte di Hera".

"E allora dove sta il problema? Ebbene, nonostante la gestione del verde pubblico sia in capo a cittadini del luogo, presenti costantemente sul territorio e quindi in grado di osservare l’andamento delle crescite erbose, essi, in piena linea con la modalità Azimut, se ne fregano e lasciano anch’essi tutti gli sfalci sparsi sul manto realizzando distese di materiale secco (in questo momento) o marcio, in caso di pioggia - denuncia Ancarani - Tale problematica è stata regolarmente segnalata privatamente all’Assessore di riferimento Igor Gallonetto, il quale, nonostante si sia anche personalmente recato ad eseguire un sopralluogo, prendendo atto sia del lavoro mal fatto, sia delle improbabili giustificazioni dei rappresentanti della Polisportiva, nulla ha però messo in pratica affinché, durante la stagione, venisse modificato  il metodo di sfalcio, peggiorando considerevolmente quindi la condizione di parchi e aiuole in tutta la frazione di Porto Fuori".

Con la sua interrogazione, Ancarani intende sapere dal Comune "Se si ritenga corretto perpetrare ad erogare cifre economiche intere nonostante il servizio venga svolto in maniera approssimativa, ai limiti dell’aumento del degrado, come dimostrato dalle continue segnalazioni. In quanto tempo si pensi di poter rientrare della somma a credito che il Comune vanta nei confronti della Polisportiva, oppure se si pensi di non erogare parte della quota spettante per il 2022. Se si ritenga corretto non pretendere che la stessa Polisportiva paghi quanto dovuto per l’utilizzo palestre senza alcuna dilazione, dato che può vantare introiti comunali che altri non hanno. Se non si ritenga doveroso, a questo punto, aprire l’opportunità a tutte le società sportive di poter ricevere un contributo pubblico annuo a fronte di servizi socialmente utili quali, ad esempio, la manutenzione del verde del quartiere dove insistono. Se non sia il caso di effettuare una compensazione fra i crediti vantati dal comune e i debiti che la polisportiva stessa ha nei confronti dell’amministrazione".

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