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350 atlete da 14 paesi si sfidano a 'Mamanet' in spiaggia a Cervia

A Cervia in questi giorni si celebra l'Eu Mamamet nell'ambito dei Worls sport games che coinvolgono anche Riccione, Ravenna, Forlì, Cesena, Cesenatico e Misano Adriatico

Il Mamanet, o cachibol, approda in Italia nel 2015 e subito se ne innamora Bruno Molea, presidente dell'Associazione italiana cultura sport e del Comitato internazionale sport amatoriali, Ctis, che organizza i World sport games. La disciplina ci entra ufficialmente ed è un boom che porta 3.000 donne a praticarla in Italia. L'Aics nel 2022 lancia un bando per diffonderla a livello europeo per creare una rete di trainer. E a Cervia in questi giorni si celebra l'Eu Mamamet nell'ambito dei Worls sport games che coinvolgono anche Riccione, Ravenna, Forlì, Cesena, Cesenatico e Misano Adriatico.

"Questa disciplina sta avendo un successo incredibile - conferma il presidente Molea - non solo in Europa. È riservato alle mamme e alle donne che si vogliono mettere in gioco tornando a fare attività sportiva". Dunque è "un modo per restituire ruolo e tempo libero alle donne e ha una grande valenza sociale". Con i World sport games, aggiunge, cala in Romagna una "invasione pacifica di 4.000 atleti in 35 discipline per una carovana complessiva di oltre 5.000 persone. Un bell'aiuto alla Romagna dopo l'alluvione portando gioia dello spirito e un po' di leva economica".

E lo spirito è davvero alto, sia quello dalle atlete in campo, che delle donne che tifano. E si chiama "sorellanza". Dati alla mano, spiega Valeria Gherardini dell'Ufficio progettazione europea di Aics, "una donna su tre fa sport, ma le ragazze a 14 anni sono le prime a lasciare l'attività e di fatto non vi ritornano più". Ecco perché c'è bisogno del Mamanet, "una disciplina che aiuta le donne a ritornare allo sport". Ma più che sport è "un progetto sociale per le mamme e le donne sopra i 30 anni".

In gara a Cervia ci sono 35 squadre, con nomi anche molto ironici come Sunny bitches, per un momento di "goliardia e gioia", come nel pieno spirito del Mamanet che prevede anche il terzo tempo nello stile del rugby. "Ne abbiamo bisogno - conclude Gherardini - questo sport è promozione della salute e coesione sociale". In giro per l'Europa, dall'Albania a Cipro, dall'Olanda alla Germania, dalla Finlandia a Lettonia e Lituania, il progetto europeo sta formando le trainer per diffondere la disciplina con un indubbio successo. Tra queste c'è Elisabeth "Sissi" Speiser che sorridendo spiega quanto sia facile giocare: il Mamanet "fa divertire ed è la cosa più importante. E l'altra cosa importante è che lo si spiega in cinque minuti e ci si gioca in sette minuti".

Molte delle squadre arrivate, infatti, fino a giovedì non avevano mai giocato e "dopo un'ora di allenamento sono state pronte a partecipare e a divertirsi. Have fun insomma". Ma non solo. Il senso profondo del Mamanet lo conosce bene Lilli Totti che lo pratica dal 2017: "Credo molto in questo spirito che mette da parte la competizione a favore dell'autodeterminazione femminile". Le donne, magari dopo una gravidanza, si "riprendono i loro spazi e creano gruppo e sorellanza". Perché, conclude, "non siamo solo compagne di squadra, siamo amiche, si crea un gruppo e in un momento storico come questo, con femminicidi e stupri ogni giorno è molto importante creare un'alleanza femminista".

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