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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Faenza, dopo l'alluvione riapre il Bar Bertoni: "E' stato un disastro, ma ci siamo rimboccati le maniche"

Due mesi e mezzo dopo l'alluvione il locale gestito da Andrea Pini ha riaperto i battenti. Il ringraziamento a tutti i volontari: "E' stata una fortuna incontrare quei tanti ragazzi che sono venuti a spalare con noi il fango anche nelle domeniche e nei giorni festivi"

Un altro punto di riferimento per il quartiere ha rialzato la saracinesca dopo l’alluvione. Si tratta del Bar Bertoni, situato al civico 80 dell’omonima via a Faenza. Era chiuso dalla notte del 17 maggio quando la fiumana del Lamone inondò il quartiere, ma lunedì scorso, dopo due mesi e mezzo dal catastrofico evento, l’esercizio gestito da Andrea Pini e dalla sua famiglia è ritornato ad accogliere gli affezionati clienti. “Abbiamo ricomprato gli arredi, sistemato i macchinari della pasticceria e ripulito i locali - afferma il titolare -, ovviamente tutta la merce e quanto era nel magazzino lo abbiamo irrimediabilmente perso”. Decine di migliaia di euro di danni, ancora non del tutto quantificati “solo per il bar siamo sui 40mila euro, più tutti i macchinari - prosegue Pini -, ancora non riusciamo a quantificare la merce andata persa”. Peraltro il titolare del bar abita a poca distanza dalla sua attività, e pertanto nei giorni immediatamente successivi all’alluvione si è dovuto dedicare alla pulizia di garage e cantina dal fango.

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“E’ stato un momento brutto - ricorda -, perchè nei primi due giorni non abbiamo avuto modo di andare a vedere cosa fosse successo all’attività. Fortunatamente in cantina e garage non c’era nulla di importante l’auto infatti l’avevo messa in sicurezza. Poi quando finalmente siamo riusciti ad andare al bar abbiamo trovato un disastro ma ci siamo rimboccati le maniche. Devo ringraziare i parenti, gli amici, i clienti e anche tantissimi volontari arrivati da Milano, Torino, e Firenze per aiutarci” Una risposta concreta all’appello che il titolare aveva lanciato nella propria pagina Facebook, null’altro. Pini infatti afferma di non aver fatto ricorso intenzionalmente a raccolte fondi: “Inizialmente i miei vicini mi avevano suggerito di ricorrere a una campagna di raccolta fondi, l’ho fatta ma l’ho interrotta dopo poche ore. La mia attività è aperta in via Bertoni da 7 anni, precedentemente per 16 anni eravamo alla Pasticceria dei Servi in corso Saffi. Ho sempre lavorato ogni giorno, di domenica, a Natale, a Pasqua, e mi sono sempre rimboccato le maniche. E anche stavolta me le sono rimboccate, ma devo dire che è stata una fortuna incontrare quei tanti ragazzi che sono venuti a spalare con noi il fango anche nelle domeniche e nei giorni festivi”. A una settimana dalla ripartenza sono stati tante le persone che si sono recate al Bar Bertoni per una colazione, un saluto o un augurio. “Ma l’augurio vero che ci facciamo tutti, e che riguarda tutti i residenti, è che non ricapiti più una cosa del genere. Adesso siamo abbastanza tranquilli, l’Orto Bertoni si sta risollevando ma la preoccupazione c’è  sempre. In particolare per i lavori del fiume e quando piove”.

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