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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Carburanti alle stelle, i benzinai: "E' il bancomat dello Stato"

La benzina continua ad aumentare, andando a superare abbondantemente la soglia di 1,7 euro per litro e avvicinandosi sempre più a 1,8, ma oltre che gli automobilisti a protestare sono anche i benzinai

La benzina continua ad aumentare, andando a superare abbondantemente la soglia di 1,7 euro per litro e avvicinandosi sempre più a 1,8, ma oltre che gli automobilisti a protestare sono anche i benzinai. “Su cinquanta euro di benzina meno di 1,50 vanno a finire nelle tasche dei benzinai. Da sempre – si legge in una nota di Confesercenti ravenna - il carburante è il bancomat dello Stato: quando non si sa dove prendere i soldi, si applicano nuove tasse alla benzina. Niente di più vero”.

“La manovra "salva Italia", che per quanto riguarda le accise è già legge, ha introdotto un aumento di 10 centesimi sulla benzina e di 13,6 sul gasolio. E non è finita. Perché con l'inizio del 2012 l'oro nero aumenterà nuovamente per i rincari applicati a livello regionale. Un capitale, insomma. Ma quanto rimane nelle tasche dei benzinai? Calcolatrice alla mano, si capisce subito che il grosso della spesa è dovuta ad accise e Iva. Ogni 50 euro di pieno, infatti, 20,46 euro sono di accise e 6,20 di Iva. A questo vanno aggiunti i costi del prodotto: il 37% del totale (poco meno di 19 euro) vanno a coprire le spese della materia prima, della raffinazione, dello stoccaggio e del trasporto”.

Se il ricavo complessivo lordo è di 3,22 euro, quello del gestore si assottiglia a 1,43 euro: meno del 3%. "Dall'inizio del 2011 l'aumento medio delle accise è stato di quasi il 30%". Per quattro volte, infatti, il governo ha ritoccato al rialzo i prezzi dei carburanti. La prima correzione è stata fatta ad aprile per il Fondo unico per lo spettacolo (Fus), la seconda è servita a raggranellare soldi per i profughi libici. Quindi è stato previsto un terzo aumento per finanziare la Protezione civile all'indomani dell'alluvione in Lunigiana. Il quarto (e ultimo) rincaro è stato quello voluto dall’ultimo governo”.

“In molti, adesso, parlano di liberalizzazione – continuano i benzinai - La soluzione non sta nell'aumentare i punti vendita  o nel favorire la grande distribuzione ma, piuttosto, nell'intervenire su una rete di distribuzione vecchia. In tal senso noi abbiamo presentato una proposta precisa, parzialmente accolta e poi sparita nel “salva Italia”

Il riferimento è all’eliminazione del vincolo di esclusiva nell’acquisto dei carburanti anche per gli impianti con marchio, e non solo per le pompe bianche. I gestori hanno sottolineato che il superamento del vincolo è l’unico in grado di consentire di competere con le pompe bianche e la grande distribuzione e quindi garantire la sopravvivenza economica delle gestioni.”

“La FAIB della provincia di Ravenna  augura buone feste ai gestori, alle loro famiglie  e ai loro collaboratori incolpevoli di questa situazione e anzi penalizzati dagli aumenti, e a tutta la cittadinanza” si conclude la nota.
 

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