Centrale biomasse, dopo il 'no' ricorso al Consiglio di Stato

PowerCrop non ci sta e promette immediato ricorso al Consiglio di Stato. La bocciatura al Tar della centrale a biomasse di Russi non va giù ai proponenti del progetto. Lo annuncia la Powercrop spa, pochi giorni dopo il deposito della sentenza del Tar che, per i vincoli paesaggistici e di siti culturali (una villa romana e un antico palazzo), ha annullato la delibera regionale dell'aprile 2011 che autorizzava il suo progetto di polo energetico con centrale a biomasse nell'area dell'ex zuccherificio di Russi (Ravenna).

I giudici - ha sottolineato Powercrop in una nota - hanno ritenuto "vincolante il parere sfavorevole della Soprintendenza di Ravenna, discostandosi in tal modo da quanto espresso dal Consiglio di Stato a seguito dell'appello cautelare presentato dall'azienda". Dal punto di vista tecnico, prosegue l'azienda, la sentenza determina "l'immediata sospensione dei lavori in corso per la costruzione del polo energetico, bloccando uno dei pochissimi cantieri aperti nel Comune di Russi". Ma annunciando il ricorso, la spa si è detta "fiduciosa che venga ripristinata al più presto la piena validità dei titoli autorizzativi emessi dalla Regione Emilia Romagna dopo un procedimento durato oltre quattro anni e all'esito del quale la stessa Soprintendenza di Ravenna aveva avviato un procedimento di tutela indiretta teso a salvaguardare la visuale di Palazzo San Giacomo".

Iter questo "conclusosi con la prescrizione di ulteriori misure di mitigazione ambientale immediatamente recepite dall'azienda". Powercrop ha infine ribadito "la volontà di completare la riconversione in corso dell'ex zuccherificio nel rispetto delle leggi e degli accordi sottoscritti con le istituzioni, con i sindacati e con le organizzazioni agricole".