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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Finto psicologo scoperto dalla Finanza: aveva 70 pazienti e fatture di pagamento

La Guardia di Finanza ha scoperto un cittadino ravennate che da anni esercitava abusivamente la professione di psicologo

La Guardia di Finanza di Ravenna ha recentemente concluso un’attività ispettiva attraverso una serie articolata di indagini ed accertamenti che hanno portato alla scoperta di un cittadino ravennate che da anni esercitava abusivamente la professione di psicologo.  Tutto inizia nei primi mesi del 2012 attraverso il costante monitoraggio dei siti internet che gli uomini delle fiamme gialle attuano con regolarità. L‘esplorazione del sito, appositamente dedicato al “professionista”, pubblicizzava in maniera evidente tanto la professione svolta quanto il relativo tariffario applicato ai clienti.

I dati acquisiti nelle prime fasi ed il successivo incrocio con le banche dati in uso al Corpo hanno fatto scattare un immediato “alert” significativo: il soggetto risultava totalmente sconosciuto al fisco in quanto non aveva dichiarato lo svolgimento di una attività professionale a titolo oneroso  non presentando, altresì, alcuna dichiarazione fiscale da svariati anni (solo a far data dal mese di febbraio del 2013 aveva dato comunicazione al fisco dell’inizio di una “attività di consulenza”).  La successiva collaborazione proficuamente instaurata con “L’Ordine degli Psicologi” della Regione Emilia Romagna, con sede in Bologna, ha fatto emergere che il soggetto non era mai stato iscritto a tale ordine. Il successivo accesso fiscale – autorizzato dal Procuratore della Repubblica di Ravenna - presso lo studio allestito nell’abitazione del “professionista”, ha fatto emergere con tutta evidenza quanto i finanzieri sospettavano: sono infatti state trovate circa 70 cartelle intestate a relativi pazienti ed un centinaio di ricevute di pagamento effettuate dai vari clienti.

La disamina della documentazione ha fatto emergere come il soggetto predisponesse nei confronti di ciascun paziente una serie di appunti ove è stato possibile rilevarne l’anamnesi, una diagnosi, la prognosi e la terapia somministrata (terapia psico-analogica – terapia analitica – terapia psico-dinamica).   Le ricevute di pagamento, chiaramente non registrate e non dichiarate, sono invece verosimilmente state emesse dal presunto psicologo abusivo per consentire ai propri clienti la deduzione ai fini fiscali. Sono a questo punto scattati gli accertamenti sui conti correnti bancari intestati o comunque riconducibili al soggetto verificato e la successiva conclusione dell’attività ispettiva effettuata dagli uomini delle fiamme gialle ha portato alla constatazione di materia imponibile sottratta alla tassazione ai fini delle imposte sui redditi pari a circa 600mila euro ed ai fini dell’Iva pari a circa 120mila euro. La documentazione è stata sottoposta a sequestro e il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ravenna per aver violato l’art. 348 (Abusivo esercizio di una professione) del Codice Penale.          

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