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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Gioco d'azzardo, il piano della regione da 3 milioni di euro per combattere la ludopatia

La Regione Emilia-Romagna ha un nuovo Piano d'azione contro la ludopatia, 2022-2024, con cui ribadisce il proprio impegno nella lotta contro una patologia che richiede azioni di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza

La Regione Emilia-Romagna ha un nuovo Piano d'azione contro la ludopatia, 2022-2024, con cui ribadisce il proprio impegno nella lotta contro una patologia che richiede azioni di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza. Il programma - che è stato approvato dalla Giunta e ha avuto il via libera dell'Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo - riserva una particolare attenzione, oltre che alla prevenzione, all'accesso ai servizi sanitari per le persone a rischio e le loro famiglie; un'ulteriore priorità è rappresentata dalla tutela dei luoghi sensibili, come scuole e ospedali, e dalla promozione di progetti educativi per giovani e studenti.

Al tempo stesso punta a rafforzare il supporto ai familiari e l'assistenza a chi soffre di dipendenza dal gioco d'azzardo, assicurando un percorso diagnostico e terapeutico efficace - grazie alla collaborazione tra le neurologie e i servizi per le dipendenze patologiche - e uniforme in tutta la regione. Prevista anche l’attivazione di sportelli di consulenza psicologica, legale e per la gestione dell'indebitamento a livello distrettuale, per offrire supporto gratuito ai giocatori d'azzardo e alle loro famiglie, e la promozione di "Case Ludiche", spazi in cui svolgere attività di prevenzione e intercettazione precoce del gioco d'azzardo tra i giovani, utilizzando approcci innovativi come laboratori educativi ed esperienziali.

Con l’approvazione del Piano la Regione Emilia-Romagna ha quindi a disposizione, per il 2023, 3 milioni e 322 mila euro, di cui gran parte (3,09 milioni) destinati a interventi a livello territoriale e trasferiti alle Aziende Usl e ai Distretti, titolari delle competenze in materia di prevenzione e cura del gioco d'azzardo, mentre con i restanti 230 mila euro verranno realizzati dei progetti di livello regionale.

“Il gioco d'azzardo patologico ha effetti devastanti sulle persone che ne sono dipendenti, oltre che sulle loro famiglie e sulle reti di relazioni. Ecco perché è così importante il Piano d’azione regionale, uno strumento che ci permette di combattere una patologia che va affrontata, e possibilmente vinta, con tutti gli strumenti disponibili, a partire dalla prevenzione - spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Da anni stiamo sviluppando strategie per sensibilizzare la popolazione, con azioni basate su variabili di genere ed età, e continueremo a coinvolgere interlocutori importanti come le scuole, i centri anziani e le biblioteche, con un'attenzione particolare alle fasce di popolazione più vulnerabili. Ponendo sempre al centro della nostra azione i pazienti e le loro famiglie, anche con attività che vanno oltre la mera assistenza sanitaria”.

Frutto del lavoro congiunto tra l’assessorato alle Politiche per la salute, le Ausl, gli Enti locali, Anci, le Associazioni di auto mutuo aiuto e le comunità terapeutiche, uno degli obiettivi del Piano è proprio quello di costituire una rete collaborativa tra servizi pubblici e privati dedicata alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. Questa la distribuzione delle risorse tra le Aziende sanitarie del territorio, in base alla popolazione residente al 1 gennaio 2021: Romagna 777.956 euro; Bologna 613.680 euro; Modena 489.790 euro; Reggio Emilia 467.690 euro; Ferrara 317.914 euro; Parma 314.426 euro; Piacenza 248.074 euro; Imola 92.470 euro. Ulteriori 110.000 euro delle risorse complessive sono destinate dalla Regione ad attività di formazione, all'implementazione del progetto di valutazione e alla campagna di comunicazione previsti dal Piano.

Il gioco d’azzardo in Italia e in Emilia-Romagna

Secondo i più recenti dati del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2020 il volume totale di denaro giocato in Italia è diminuito del 20%, raggiungendo 88,38 miliardi di euro rispetto ai 110,54 miliardi registrati nel 2019. Questa diminuzione è principalmente attribuibile alla chiusura dei luoghi fisici di gioco a causa delle misure anti-Covid. Tuttavia, già nel 2019 si era osservata una flessione nella raccolta del gioco fisico in alcune regioni, tra cui l'Emilia-Romagna (al quarto posto, dopo Lombardia, Campania Lazio e Veneto), a causa della riduzione del numero di slot e video lottery e delle regolamentazioni comunali sugli orari di apertura dei punti di gioco.

In Emilia-Romagna, se si rapportano i volumi di gioco alla popolazione maggiorenne, sono stati spesi 810,60 euro per ogni maggiorenne residente rispetto ai 779,67 euro a livello nazionale. Sempre in Emilia-Romagna, la chiusura degli esercizi di gioco ha portato ad un aumento del gioco a distanza. Nel 2020, la raccolta online ha superato i 49,2 miliardi di euro, registrando un aumento del 35% rispetto al 2019 e rappresentando il 55,7% delle giocate complessive in Italia. Le scommesse virtuali hanno registrato un aumento del 152,60% rispetto alla raccolta del 2019, seguite dai giochi a base ippica con un aumento dell'89,22%. Questa tendenza è supportata anche dall'aumento dei nuovi contratti di conto di gioco (sottoscritti per il gioco a distanza) aperti nel 2020, che rappresentano oltre il 30% di tutti i conti censiti e attivi nell'anno. L'incremento percentuale maggiore si registra tra i giocatori di età compresa tra 18 e 24 anni.

I giocatori patologici in Emilia-Romagna

Secondo l’indagine GAPS Emilia-Romagna condotta nel 2020, il 69% della popolazione regionale (18- 84 anni) ha giocato almeno una volta nella vita. Inoltre, più di un terzo (36,3%) ha praticato il gioco d'azzardo nell'anno precedente la rilevazione. Per quanto riguarda la tipologia e i pattern di gioco, i risultati regionali riflettono quanto emerso a livello nazionale: gli uomini e i giovani adulti (18-44 anni) sembrano essere maggiormente attratti dal gioco d'azzardo. Tuttavia, questa differenza di genere si riduce nella fascia di età 45-84 anni, dove si riscontra una prevalenza di gioco nell'ultimo anno pari al 39,0% per gli uomini e al 34,6% per le donne.

Gli assistiti dei Servizi per le dipendenze patologiche in Emilia-Romagna

Nel 2020 (dati Sider Emilia-Romagna) tra le oltre 30.000 persone che si sono rivolte ai Servizi per le dipendenze patologiche (SerDP) dell'Emilia-Romagna, 1.312 hanno cercato assistenza per il gioco d'azzardo, in diminuzione rispetto al picco di 1.724 utenti nel 2019. Degli assistiti complessivi, il 21,8% erano nuovi pazienti, oltre il 50% pazienti già noti e il 4,3% erano reingressi. Dal punto di vista socio-demografico, la maggioranza degli assistiti (82,6%) erano uomini e l'8% erano cittadini stranieri. La fascia di età più rappresentata era quella tra i 45 e i 59 anni, che comprendeva quasi il 40% dei soggetti; le persone over 65 costituivano il 15% dell'utenza. Per quanto riguarda le preferenze di gioco, le principali tipologie tra gli assistiti nel 2020 erano i videogiochi nei bar o sale gioco (67,1%), seguiti da Lotto, Superenalotto, Lotterie, Totocalcio, Gratta&Vinci (21,3%) e dalle scommesse calcistiche o altre da sala scommesse (10,2%). Rispetto all'anno precedente, si è verificato un calo nelle prime due categorie di gioco (rispettivamente -8,8% e -2,1%), mentre la terza tipologia ha registrato un lieve aumento (+1,4%).

Le principali azioni previste dal Piano

La Regione Emilia-Romagna ha elaborato le linee d'azione strategiche del Piano di contrasto al gioco d'azzardo patologico attraverso un processo di dialogo e condivisione con gli attori istituzionali coinvolti, come le Aziende Usl, gli Enti locali, l'Anci, le Associazioni di auto mutuo aiuto e le Comunità terapeutiche. Tra le principali azioni previste ci sono: creazione di una campagna di sensibilizzazione regionale sul gioco d'azzardo in collaborazione con le Aziende Usl, Enti locali ed esperti nel campo della comunicazione sul gioco d'azzardo; definizione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Disturbo da Gioco d'Azzardo (DGA) per fornire un approccio personalizzato e integrato. Sarà attivato in almeno la metà delle Aziende Usl nella prima annualità; sperimentazione del Metodo 5-Step per offrire un intervento strutturato e migliorare la vita delle famiglie dei giocatori patologici; collaborazione tra le Unità Operative di Neurologia e i Servizi per le Dipendenze Patologiche per il monitoraggio precoce dei disturbi del comportamento nei pazienti con malattia di Parkinson; attivazione di sportelli di consulenza psicologica, legale e per la gestione dell'indebitamento a livello distrettuale, per offrire supporto gratuito ai giocatori d'azzardo e alle loro famiglie; promozione di spazi non stigmatizzanti chiamati "Case Ludiche" per svolgere attività di prevenzione e intercettazione precoce del gioco d'azzardo tra i giovani, utilizzando approcci innovativi come laboratori educativi ed esperienziali; • monitoraggio e contrasto all'utilizzo dei "ticket redemption" (slot machine rivolte ai bambini), per ridurre il rischio di dipendenza tra i minori; potenziamento delle misure previste dalla Legge regionale 5/2013 per il distanziamento dei luoghi sensibili dalle attività di gioco d'azzardo, coordinandone l'attuazione con i Comuni.

Gli strumenti

Tra i vari strumenti utilizzati per offrire supporto e informazioni ai cittadini riguardo ai rischi connessi dalla ludopatia c’è il numero verde regionale 800-033033, che fornisce informazioni sulle strutture e i servizi disponibili per l'accoglienza e il trattamento dei giocatori problematici. Inoltre, è stato creato e distribuito materiale informativo, come una locandina da esporre nei locali, che contiene tutti i recapiti utili come il numero verde regionale, l'associazione Giocatori Anonimi e l'associazione Gam-anon per i familiari dei giocatori ludopatici. È stata anche diffusa la guida "Il banco vince sempre", indirizzata alla cittadinanza, che illustra i rischi legati al gioco d'azzardo e fornisce informazioni su dove cercare aiuto in caso di bisogno.

E ancora, la Regione ha introdotto il marchio Slot freE-R, che viene assegnato agli esercizi commerciali, circoli privati e altri luoghi di intrattenimento che scelgono di non installare o dismettere le apparecchiature per il gioco d'azzardo, come le slot machine e le Vlt ( video lottery terminal). Questo marchio rappresenta un impegno etico e un sostegno alla campagna regionale contro il gioco d'azzardo, ed è uno strumento che contribuisce a sensibilizzare sul problema e promuovere un ambiente privo di tali apparecchiature.

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