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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Russi

Legambiente insiste: "staccare la spina alla Centrale di Russi"

Il circolo Legambiente Antonio Cederna, torna ad intervenire sulla questione dell'ex zuccherificio di Russi dove si vuole costruire un impianto da circa 30MW con combustione principalmente da coltura dedicata

Il circolo Legambiente Antonio Cederna, torna ad intervenire sulla questione dell'ex zuccherificio di Russi dove si vuole costruire un impianto da circa 30MW con combustione principalmente da coltura dedicata e che ha innescato una serie di preoccupazioni tra cittadini e associazioni per via dell'impatto ambientale della centrale. Regione, Provincia e Comune hanno comunicato in questi giorni l'intenzione di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che ha bloccato per l'ennesima volta i lavori di realizzazione dell'impianto.

“È lecito che i cittadini, in questo caso migliaia di cittadini - ha dichiarato Yuri Rambelli, Presidente di Legambiente A. Cederna - spendano i propri soldi per fare ricorso al TAR contro la realizzazione di un impianto che giudicano dannoso per il paesaggio e per la propria salute. Ci sembra però molto meno comprensibile che le istituzioni decidano di spendere soldi pubblici, soprattutto in questo periodo di crisi, per fare ricorso contro i cittadini”.

"La questione della realizzazione dell'impianto a biomasse si sta trascinando ormai da 7 anni, tra le preoccupazioni per le emissioni di polveri e anidride carbonica in atmosfera, l'utilizzo di notevoli estensioni di terreno agricolo, l'aumento di traffico pesante per il trasporto della biomassa alla centrale e la sostenibilità economica della riconversione", continua l'associazione.

Il circolo Legambiente Antonio Caderna sottolinea come si tratti di "un progetto che ha sempre destato notevoli perplessità: secondo gli esperti infatti per alimentare il “camino” da 30 MW non basterebbe coltivare a pioppella l'intera superficie della Provincia di Ravenna, ma soprattutto viene da chiedersi se siano ancora attuali i calcoli fatti 7 anni fa, quando i maggiori incentivi rendevano molto più lucrosa la realizzazione di impianti a biomasse e il minor costo dei carburanti rendeva più economico far venire biomasse da fuori provincia. È perciò lecito chiedersi cosa ne potrebbe pensare la Corte dei Conti di questo “accanimento terapeutico” nei confronti della Centrale di Russi, e soprattutto chi sarà chiamato a pagare nel caso in cui Regione, Provincia e Comune perdano il ricorso al Consiglio di Stato".

“Per tutte queste ragioni - ha concluso Rambelli - chiediamo alle istituzioni di prendere atto che è ora di “staccare la spina” al progetto di riconversione dell'ex zuccherificio e cominciare a investire i soldi pubblici in opere realmente utili ai cittadini, all'ambiente e ai lavoratori dell'ex zuccherificio, che da troppi anni attendono una risposta sul proprio futuro, una risposta che non può essere quella di sacrificare la salute e l'ambiente in cambio del miraggio di un posto di lavoro”.

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