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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Legame tra scuola e mondo del lavoro: ecco "Made in open lab, un ponte per l’occupazione"

Importanti sono state le manifestazioni di interesse e sostegno manifestate dagli Enti Locali del territorio su cui insistono le scuole sedi dei laboratori

L'assessore provinciale Paolo Valenti, ha presentato “Made in open lab – un ponte per l’occupazione”, un progetto di laboratorio diffuso per le scuole del territorio provinciale, per il quale la Provincia ha manifestato un grande interesse, in particolare per il legame che si è venuto a formare fra la rete delle scuole, la formazione professionale e il mondo imprenditoriale e che coinvolge l'intera economia del territorio. La partecipazione della Provincia è sostanziale, in quanto contribuisce con diversi sono i lavori di ristrutturazione, manutenzione e messa a norma  delle sedi diffuse del "Laboratorio per l'occupabilità": Iti Baldini di Ravenna - Polo Tecnico Professionale di Lugo - Itip Bucci e Itg Oriani di Faenza.

Importanti sono state le manifestazioni di interesse e sostegno manifestate dagli Enti Locali del territorio su cui insistono le scuole sedi dei laboratori. Il presidente dell'Unione dei Comuni della Bassaromagna, Luca Piovaccari, ha individuato come punto di forza del progetto la sinergia che si verrà a creare fra forze pubbliche, mondo imprenditoriale e scuole per favorire l'occupazione e la crescita del territorio attraverso azioni innovative che potranno essere messe in atto. Il vicesindaco di Faenza, Massimo Isola, ha condiviso il forte impegno espresso dal progetto per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnica, ritenendo che alla base dello sviluppo economico di un paese ci sia la necessità di avere luoghi dove sia possibile coniugare saperi con il fare.

Massimo Cameliani, assessore del Comune di Ravenna, ha ritenuto che l’utilizzo dei Laboratori Territoriali per l’Occupabilità da parte degli start-uppers e dei coworkers presenti negli incubatori possa ampliare significativamente le opportunità di sviluppo concreto delle idee di impresa incubate e quindi arricchire, in un'ottica di rete, i servizi di supporto allo sviluppo delle attività di impresa, a partire dalle start-up, contribuendo ad arricchire la gamma di servizi per lo sviluppo dell’occupabilità del territorio, a partire dall’occupazione giovanile.

E' intervenuto il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Agostina Melucci, che ha sottolineato come i Laboratori per l'occupabilità possano rispondere anche ai bisogni derivanti dall'introduzione dell'Alternanza Scuola - Lavoro, inoltre le scuole e il mondo imprenditoriale  potranno utilizzare questi spazi come luoghi di apprendimento del saper fare per quei ragazzi che hanno abbandonato la scuola ed anche la formazione professionale. I dirigenti scolastici, Antonio Grimaldi, Milla Lacchini, Luca Gramellini e l'ing. Riccardo Silimbani, dopo aver sottolineato che compito della scuola è quello di formare  tecnici specializzati per le esigenze attuali del territorio, di riqualificare giovani e non, verso professioni e competenze qualificate, hanno sottolineato che con i Laboratori per l'occupabilità sarà possibile offrire occasioni formative diffuse e sviluppare l'autoimprenditorialità  e intensificare le relazioni fra le agenzie formative e il mondo produttivo.

Il progetto presentato al Miur prevede laboratori diffusi sul territorio che rispondano alle esigenze dei territori su cui insistono le scuole, Ravenna  sarà orientata, considerata la presenza del porto, a sviluppare la Logistica, l'automazione, l'energia e la domotica, a Lugo si punta alla Meccatronica, a Faenza la fabbricazione digitale e la prototipazione rapida. Per la Cna-Confederazione Nazionale Artigianato è intervenuta Daniela Toschi, evidenziando l’impegno degli imprenditori e di tutta l’associazione per il buon esito del progetto, di cui saranno partner attraverso l’intervento di esperti tecnici, la testimonianza di imprenditori, lo sviluppo di progetti di ricerca e di formazione alla imprenditorialità.

In rappresentanza di Confindustria è intervenuto Stefano Gismondi, descrivendo la collaborazione dell’associazione e delle imprese ad un progetto che punta al sostegno e alla diffusione della cultura tecnica, fondamentale per la formazione di competenze professionali necessarie allo sviluppo delle persone e dell’economia. L'imprenditore Marco Guardigli di Tomware, partner del progetto insieme con una rete di imprese informatiche che co-finanzieranno il progetto con una importante fornitura software, ha concluso gli interventi sottolineando che il laboratorio diffuso made in open lab sarà fondamentale per l'educarzione  dei giovani alla curiosità scientifica "verso cose che non si trovano ancora sui libri, perché ancora non esistono".

Ha concluso per la Fondazione ITS TEC, Lilia Pellizzari, che ha sottolineato l'importanza della collaborazione fra le scuole e l'Istruzione Tecnica Superiore che da oltre cinque anni opera a Ravenna ed ha sottolineato che è importante che il territorio sostenga questo progetto, Ravenna è l'unica provincia della Romagna ad essere stata selezionata fra le 151 scuole, su oltre 550 che hanno partecipato, dovrà presentare il piano di fattibilità e di sostenibilità per poter accedere al finanziamento, solo 60 saranno selezionati, in particolare, la rete di scuole dovrà presentare uno schema  esecutivo molto dettagliato in riferimento all’utilizzo dei laboratori, accompagnato da un business plan che indichi i costi di realizzazione previsti per l’utilizzo del finanziamento ministeriale, con l’indicazione delle risorse di cofinanziamento rese disponibili dai partner di rete, dalle istituzioni territoriali e dalle organizzazioni sostenitrici, pubbliche e private, quindi è necessario che tutti gli attori si facciano carico per trovare risorse economiche e di personale, poiché il co-finanziamento è uno dei parametri più significativi per accedere alla fase finale.

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